Mi limiterei, timidamente, a chiosare che non è affatto così. Le divisioni tra destra e sinistra, progressisti e conservatori eccetera sussistono ed esistono benissimo tuttora (e per fortuna)
Perfettamente d'accordo con te, il fatto che ovviamente i concetti di destra e sinistra si siano evoluti rispetto alle epoche passate non vuol dire per fortuna che una distinzione, anche abbastanza netta, non ha più senso
io non vorrei mai essere infilato in una "zona grigia" con un leghista o con un berlusconiano, me ne vergognerei profondamente.
I riferimenti alla politica reale e i relativi commenti li lascerei però fuori da questo forum se non nella sezione off topic
Non è ovviamente una critica a te che hai legittimamente espresso la tua sensazione a riguardo al concetto di zona grigia... però anche quando, come in questo caso, è Topolino stesso che parla di politica secondo me è meglio affrontare il tema in maniera più ideologica che non in chiave di stretta attualità
E non credo che il maestro Scarpa volesse essere messo in una "zona grigia" con un sacco di altre posizioni lontana dalla sua. Le distinzioni e gli schieramenti opposti ci sono eccome, con il caveat che in realtà, in fondo, ognuno fa schieramento a sé, se è dotato d'intelligenza, pur riconoscendosi, genericamente, molto più in certi schieramenti che in altri.
Anche su questo mi trovo perfettamente d'accordo (soprattutto sul "se è dotato di intelligenza"
)
A questo punto esprimo la mia opinione sulla storia. Dal punto narrativo ho poco da eccepire, non sarà certamente il capolavoro di Scarpa ma secondo me resta un'ottima storia e le pur comprensibili polemiche che ne sono seguite non ne compromettono assolutamente il risultato finale. I pochi punti deboli dell'intreccio stanno secondo me nell'espediente narrativo usato per fare scoprire la verità su Sberleff a Minnotchka che è davvero banale e nel fatto che i dialoghi, in molte parti della storia, sono un pochino fiacchi, o comunque non brillantissimi come ci si potrebbe aspettare dall'autore. Per il resto personalmente non condivido le altre critiche mosse all'impianto narrativo nel corso della discussione. L'uso, ad esempio, di un Pippo abbastanza out of character per aver avuto l'idea geniale della pianta viene imho corretto, ripristinando la "demenzialità" e la stravaganza del personaggio, alla fine della storia quando si scopre che non era stata una sua alzata d'ingegno ma una notizia che aveva letto in sala d'attesa dal dentista.
Venendo invece al contenuto... credo che sia inutile ribadire che ognuno di noi sa perfettamente che il contesto socio-politico-economico in cui sono ambientate le storie disney è sicuramente quello occidentale e capitalista e che non c'è spazio per deviazioni in quel senso e che, a prescindere dalle proprie idee, le accettiamo e le apprezziamo. Ma, pur restando la storia bellissima, secondo me qui Scarpa ha esagerato. Premetto che anche io sono un convinto antiugualista (ma, riprendendo quanto detto da magnifico snello sopra, non datemi del fascista sarebbe un insulto gratuito) ma vedere su Topolino tutti quei riferimenti e quelle accuse esplicite, e non lasciate intendere come sottotesto, al comunismo mi ha dato un po' fastidio... per non parlare del Topolino (personaggio) predicatore per le strade di Parigi che, pur dicendo cose che condivido in pieno, mi è risultato abbastanza antipatico... finchè Topolino (fumetto) esprime una sua visione del mondo e della società ok, come ho detto prima lo si sa e lo si apprezza o no per quello che è... ma quando si mette a fare indottrinamento esplicito secondo me non va bene. Con questo non voglio accusare Scarpa di qualcosa dato che ha legittimamente espresso i suoi convincimenti personali, ma riguardo al presunto divieto di ristampa della storia, se di fatto è una censura e quindi deplorevole, si può ragionevolmente supporre che, per ragioni di marketing e non sicuramente ideologiche dato che la Disney non sarà di certo un covo di ugualisti, sia stata presa la decisione che, per evitare di allontanare lettori infastiditi da un Topolino così etichettato, la storia non venisse riproposta. Non so se Scarpa volesse davvero scrivere una "parabola" anticomunista o se, magari prendendo spunto dall'attualità, volesse scrivere una semplice avventura e la situazione gli sia sfuggita di mano. C'è da dire che però nel secondo caso mi sembra strano che non avesse previsto il potenziale polemico di una storia che, anche se uscisse adesso che non c'è più nessun partito comunista che siede in parlamento, farebbe imho ampiamente discutere. Figuriamoci nell'autunno del '92, a soli tre anni dalla caduta del Muro di Berlino e a nemmeno un anno di distanza dalla caduta dell'URSS, con gli animi ancora infiammati...
Ad onor del vero c'è poi anche da notare poi due cose. In primis una autocritica della società occidentale (forse mi sbaglio ma mi sembra abbastanza palese) quando Topolino, parlando delle elezioni, mostra alcuni manifesti elettorali affissi sui muri di Parigi in cui sono raffigurati tre candidati a sindaco in concorrenza fra loro ma con i nomi praticamente uguali (Dumont, Duvont, Dupont) e tutti ritratti con elementi angelici (ali, aureola ecc. ecc.) visibilmente falsi. E c'è anche da dire che nel finale si precisa che, dopo la destituzione di Sberleff, verranno adottate libere elezioni ma Minnotchka e gli altri manterranno le proprie idee. Ma imho, dopo quanto letto nel resto della storia, non bastano queste due cose a mitigare il chiaro stampo di parte della storia. In conclusione ribadisco che comunque resta una bellissima storia, di quelle epiche come piacciono a me, che fanno e faranno sempre discutere e che non si confonderanno mai nella massa delle "infinite" storie disney. Opera di uno che resta un grande, grandissimo autore.