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Paperone compra da un ladro l'atto di proprietà del castello sforzesco, vi si barrica dentro cercando di respingere le forze dell'ordine e la popolazione di milano, che afferma che il castello appartenga alla città, aspettando i rinforzi da paperopoli per un'epica battaglia. Storia divertente e ben costruita di Pezzin con disegni non molto belli dello Studio Recreo. Io l'ho letto sullo speciale disney Paperino Il Magnifico e mi è sembrata molto carina: voi che ne pensate?

Quando l'ho letta per la prima volta sul numero 2031 del Topo, mi colpì molto sia per la trama che per il singolare fatto che, in piena era di credit, non fossero segnalati gli autori.

Sul serio? Quindi scopri ora che è una storia di Pezzin? A me è piaciuta perchè è molto originale, l'avrei vista ancora meglio illustrata da De Vita.

Sul serio? Quindi scopri ora che è una storia di Pezzin?

No, avevo già letto tutto ciò sull'Inducks.

Quando l'ho letta per la prima volta sul numero 2031 del Topo, mi colpì molto sia per la trama che per il singolare fatto che, in piena era di credit, non fossero segnalati gli autori.

Sottoscrivo. A me (a differenza che ad Iron Ciccius) i disegni piacquero molto, soprattutto per come erano riusciti a rendere la città di Milano: sembrava autentica.

Hai ragione, su questo sono d'accordo. La città e ben fatta, molto ben fatta. Io mi riferivo ai personaggi, mi sono spiegato male, come al solito. I personaggi non erano molto ben fatti, la città era spettacolare.

Se non sbaglio, una volta uscita questa storia sul Topo, ci fu qualche polemica da parte di qualche consigliere del comune di Milano. Ricordo di averlo letto sui giornali.

Se non sbaglio, una volta uscita questa storia sul Topo, ci fu qualche polemica da parte di qualche consigliere del comune di Milano. Ricordo di averlo letto sui giornali.

Ho trovato questo... nell'archivio del Corriere della Sera.

La risposta fu che la storia era stata scritta moltissimi anni prima e quindi non poteva essere riferita a Formentini o alla Lega Nord. Avevamo affrontato la questione nel topic 'La pubblicazione delle storie'....

A questa storia sono legati tremendi ricordi scolastici: la leggevo spesso di mattina, per farmi coraggio nei giorni di interrogazioni o di compiti in classe particolarmente difficili. Anch'io ero e sono estasiato dalla rappresentazione della città e dall'originalità della trama, anche se tutto sommato qualitativamente non è, secondo me, un capolavoro. A rileggerla ora mi sembra affrettata e forzata in alcuni punti.

E' piaciuta anche a me. Una storia di Paperone che esce dai soliti schemi fissi: cacce al tesoro, sfide con Rockerduck o Bassotti, commercializzazioni delle invenzioni di Archimede...

Condivido l'opinione positiva sugli scorci di Milano, in più nemmeno i personaggi mi sono dispiaciuti (vedendoli, avevo azzardato che fossero di Chierchini).

In genere non amo le storie ambientate in Italia: spesso sono promozionali e negli altri casi mi sembrano un modo per fare campanilismo. In questa occasione invece la località è più che giustificata e funzionale alla trama.

Pensavo che dopo l'acquisto, Paperone sarebbe stato sbattuto fuori dalla delegazione che arriva alla fine del primo tempo tuttavia la storia ha preso una piega per me inaspettata.
L'unica cosa che mi è parsa un po' forzata sono stati i rinforzi provenienti da Paperopoli, motivati da una ragione abbastanza debole.

Comunque, che l'Italia non cura e custodisce il proprio patrimonio artistico e culturale come merita è proprio vero. Che nelle intenzioni di Pezzin ci fosse la volontà di fare satira su questo?