Mi sono anche piaciuti molto i disegni di Cavazzano, ma solo per i personaggi principali in primo piano.
Sarà un problema mio, ma gli sfondi non mi convincono molto...
Questo è interessante. Il penultimo (per ora) Cavazzano, quello dei pieni Duemila, è quello della perfezione geometrica, e come tale smussa gli sfondi e pulisce gli ambienti in maniera spinta. Almeno io trovo una profonda differenza tra questa scelta, di pulizia attentissima, e la seguente:
oggettini convenzionali e piatti che tolgono limpidezza alla lettura. Una pratica comune a quasi tutti i disegnatori attuali, da Lucci a Milano a Urbano, che è completamente diversa dal dettaglismo di un Don Rosa o di un Roberto Marini dei periodi migliori. Sono solo oggetti accostati l'uno all'altro (libri, cestini, sedie, etc.) in una maniera estremamente omogenea, cosicché non risaltano per la loro funzione, ma addobbano senza essere ricercati. Davvero, credo che questa pratica un po' "scolastica" sia la chiave (negativa) di quello scarto fra il respiro dei disegni di Cavazzano e quello di altri autori contemporanei.
In un certo senso, Cavazzano elimina il superfluo per arricchire l'essenziale, e affila, assottiglia, ritaglia ciò che sta in mezzo, ovvero ciò che deve trovarsi in un dato ambiente ma è di contorno. Pensate alle carte, ai fogli, così sottili e così definiti, e soprattutto così "lì perché lì devono essere".
Le rocce, i paesaggi: meno di quei sassolini abbozzati e più rocce vere, con le loro poche ma armoniose linee di curvatura, e poi il vuoto (giusto qualche pietruzza qua e là), perché se deserto dev'essere deserto sia.
Insomma, la sconfitta più clamorosa e silenziosa dell'horror vacui. Non manca niente, o meglio quello che manca renderebbe appannato quello che deve esserci.
Uhm, si è capito che è il mio disegnatore preferito?
P.S. La storia in questione, per rientrare in oggetto, è splendida! Speravo di recuperarla sulla Black, ma niente... Al posto della "strana" banda delle pupe ci sarebbe stata...
Mumble, mumble... lato per apotema... Un Pippo naturale ed esilarante, come raramente lo stesso Farax ha prodotto.