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http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+2764-1
bellissima storia scritta da Faraci e disegnata da Cavazzano in modo superlativo(si vedano le scene di Topolino in calzoncini rossi).Molto bella l'idea di far riaprire a Topolino e Pippo la loro vecchia agenzia investigativa [smiley=thumbup.gif] [smiley=thumbsup.gif]

Bellissima storia, con un "ritorno al passato" per Topolino e Pippo. Divertente come sempre il Pippo di Faraci, con anche un bel Topolino. Bellissimo anche il flashback, che ridà l'atmosfera delle storie anni '30, anche e soprattutto grazie agli stupendi disegni di un Cavazzano in forma.

Ho letto questa storia proprio ieri e mi aspettavo di leggere qualcosa di qualità: così è stato. Bravo Faraci a creare una semplice ma efficace trama e a caratterizzare un Pippo più che mai spensierato. Bravo Cavazzano nel gestire anche le scene"d'epoca". Finale d'effetto. Un ulteriore prova che, quando collaborano due autori di questo calibro, il risultato è più che mai soddisfacente.

Sì è una storia stupenda, e i continui commenti fuori luogo di Pippo (le orribili statue da giardino, il calcolo dell'area non ricordo di quale figura geometrica) danno un valore aggiunto.

Stupendissima,con Faraci grandissimo e che fa morir dal ridere (come dice Mark i commenti senza senso di Pippo... )e Cavazzano fantastico!

Leggendo Topolino poliziotto e Pippo suo aiutante mi è parso un dubbio: come mai nel flashback il sindaco è rappresentato già rasato? Non sarà mica per quell'assurda regola politicamente corretta che vieta di rappresentare personaggi neri?

Mi è capitato di leggere questa storia giusto di recente e trovo che sia davvero molto bella.
Faraci è particolarmente abile a ripescare vecchie avventure che hanno fatto storia e a riproporle, approfondendone magari degli aspetti che erano rimasti poco sviluppati (vedi un'altro natale sul monte orso).
Ma il capolavoro è di cavazzano, di come recupera meravigliosamente tutti i suggerimenti grafici di Gottfredson e li aggiunge al suo stile meraviglioso. Uno spettacolo per gli occhi.

Nota a margine per il Pippo di Faraci che normalmente non apprezzo troppo ma che in questa storia ben si accosta al primo Pippo di Gottfredson che cercava di pedinare i pesci o che prendeva un letto di Clarabella come mobile da ufficio !

Leggendo Topolino poliziotto e Pippo suo aiutante mi è parso un dubbio: come mai nel flashback il sindaco è rappresentato già rasato? Non sarà mica per quell'assurda regola politicamente corretta che vieta di rappresentare personaggi neri?

Non è già rasato, hai peli ma in effetti sono di colore molto più attenuato. Anche se Cavazzano suggerisce che siano più scuri con un lieve tratteggio.

Storia che io invece non ricordo con particolare affetto. Ho un po' un'allergia ai seguiti delle grandi avventure, specie se vengono realizzati da autori diversi e a distanza di decenni. La stessa sensazione che mi ha provocato "La prima invenzione di Archimede" di Don Rosa.

Quanto ai disegni... c'è poco da dire, Cavazzano super. Il momento in cui Pippo e Topolino camminano affiancati parlando della loro amicizia... una delle vette raggiunte dal maestro.

Non è già rasato, hai peli ma in effetti sono di colore molto più attenuato.

Alla faccia dell'attenuazione: da neri a rosa!

Storia che io invece non ricordo con particolare affetto. Ho un po' un'allergia ai seguiti delle grandi avventure, specie se vengono realizzati da autori diversi e a distanza di decenni. La stessa sensazione che mi ha provocato "La prima invenzione di Archimede" di Don Rosa.

Quanto ai disegni... c'è poco da dire, Cavazzano super. Il momento in cui Pippo e Topolino camminano affiancati parlando della loro amicizia... una delle vette raggiunte dal maestro.

Sacrilegio 

A parte scherzi, io ho ADORATO i sequel di Don Rosa, da quello su Archimede al Ritorno a Xanadu, un autentico capolavoro di poco inferiore al prequel! 

Anche L'ultimo caso è a parer mio un capolavoro, sceneggiata paerfettamente e disegnata ancora meglio 

un cavazzano in stato di grazia e un faraci superlativo... ci starebbe una ristampa consiglio a tutti di leggerla

Ricordavo di quel Topo solo che c'era una puntata della Rapina del Millennio... Questa storia è degna di nota! I flashback, la trama, i disegni...

A una prima lettura non era mi piaciuta affatto. Sarà perchè prediligevo l'azione e una solida trama (il piano del cattivo di turno, come conferma lui stesso, è abbastanza deludente) mentre questa storia è più che altro riflessiva. A una seconda lettura a distanza di anni, invece, l'ho apprezzata molto. Oggi, dopo aver conosciuto l'avventura a cui fa riferimento, non ho problemi ad affermare che l'opera di Faraci è migliore.
L'unica cosa che non ho apprezzato è il cambiamento di stile grafico durante il flashback, ma ci posso tranquillamente passare sopra.

Quando la lessi da piccolo mi piacque molto, probabilmente anche grazie all'articolo precedente alla storia che permette di comprenderla meglio, pur non avendo letto Topolino poliziotto e Pippo suo aiutante...
Proprio ora l'ho riletta. Stupenda.

Non tanto per la trama, che non è affatto complessa, ma per quella "malinconia" di fondo, che si percepisce nelle parole dei personaggi. Bellissimo Topolino che ammette di essere solo un dilettante, che è andato avanti solo con la fortuna e un po' di fiuto.
La storia scorre benissimo, fantastico Pippo, che intrattiene in un modo fantastico grazie a tante battute davvero fortissime 

Bellissime (e tristissime) le ultime due pagine.

Mi sono anche piaciuti molto i disegni di Cavazzano, ma solo per i personaggi principali in primo piano.
Sarà un problema mio, ma gli sfondi non mi convincono molto...

"So che per me in futuro ci saranno altre indagini. Altri misteri da risolvere. Altri guai, di quelli grossi, da cui uscire con l'aiuto dei miei amici... E se non sarò io a cercarmeli,.. Saranno i guai a cercare me. Come al solito."

Mi sono anche piaciuti molto i disegni di Cavazzano, ma solo per i personaggi principali in primo piano.
Sarà un problema mio, ma gli sfondi non mi convincono molto...

Questo è interessante. Il penultimo (per ora) Cavazzano, quello dei pieni Duemila, è quello della perfezione geometrica, e come tale smussa gli sfondi e pulisce gli ambienti in maniera spinta. Almeno io trovo una profonda differenza tra questa scelta, di pulizia attentissima, e la seguente:
oggettini convenzionali e piatti che tolgono limpidezza alla lettura. Una pratica comune a quasi tutti i disegnatori attuali, da Lucci a Milano a Urbano, che è completamente diversa dal dettaglismo di un Don Rosa o di un Roberto Marini dei periodi migliori. Sono solo oggetti accostati l'uno all'altro (libri, cestini, sedie, etc.) in una maniera estremamente omogenea, cosicché non risaltano per la loro funzione, ma addobbano senza essere ricercati. Davvero, credo che questa pratica un po' "scolastica" sia la chiave (negativa) di quello scarto fra il respiro dei disegni di Cavazzano e quello di altri autori contemporanei.
In un certo senso, Cavazzano elimina il superfluo per arricchire l'essenziale, e affila, assottiglia, ritaglia ciò che sta in mezzo, ovvero ciò che deve trovarsi in un dato ambiente ma è di contorno. Pensate alle carte, ai fogli, così sottili e così definiti, e soprattutto così "lì perché lì devono essere".

Le rocce, i paesaggi: meno di quei sassolini abbozzati e più rocce vere, con le loro poche ma armoniose linee di curvatura, e poi il vuoto (giusto qualche pietruzza qua e là), perché se deserto dev'essere deserto sia.
Insomma, la sconfitta più clamorosa e silenziosa dell'horror vacui. Non manca niente, o meglio quello che manca renderebbe appannato quello che deve esserci.

Uhm, si è capito che è il mio disegnatore preferito?


P.S. La storia in questione, per rientrare in oggetto, è splendida! Speravo di recuperarla sulla Black, ma niente... Al posto della "strana" banda delle pupe ci sarebbe stata...
Mumble, mumble... lato per apotema... Un Pippo naturale ed esilarante, come raramente lo stesso Farax ha prodotto.