Mi sembra giusto far risalire questo topic aperto un anno fa in occasione delle prime notizie sulla uscita della versione disneyana di 'Metropolis' (e non parodia, come fatto osservare giustamente da Piccola Pker nel topic dell'attuale numero di 'Topolino').
Questa è una delle molteplici occasioni in cui il settimanale a fumetti induce i suoi lettori a conoscer meglio o scoprire opere originali: nel mio caso ho avuto la curiosità di acquistare anni fa il dvd del film di Fritz Lang che in seguito non ho più visto (come a volte capita con i libri ancora da leggere che, in ogni caso, sono sempre lì ad aspettarti nella tua libreria casalinga).
La lettura della storia di Artibani e Mottura mi indurrà a vedere finalmente un mitico film intravisto in tv solo a spezzoni, come la maggior parte di noi. Scopro che ci sono diverse versioni da vedere in rete ma, sinceramente, preferisco godermelo in poltrona davanti alla tv che seduto su una sedia girevole davanti ad un computer.
Tornando a 'Metopolis', oltre al soggetto dove i personaggi disneyani sembrano adeguarsi perfettamente agli originali di Lang, mi restano in mente le tavole di Mottura che, come già fatto notare da diversi utenti (i cui commenti potrebbero essere riproposti o rinnovati in questo apposito topic), trasferiscono al lettore le particolari atmosfere di un film futurista realizzato comunque novant'anni fa e ambientato in un anno, il 2026, a cui non siamo ancora arrivati.
Atmosfere cupe, sinistre, in cui i lavoratori-automi sono, non a caso, disegnati uniformemente, nello stile grafico dell'epoca (sembrano tutti 'Musoni'). Non so se anche nel film si parla di orario di lavoro da accorciare, 10 ore giornaliere all'epoca: molte, considerando la pesantezza del lavoro e l'aria poco salubre dei sotterranei dove i 'Musoni' erano costretti a stare (e queste erano altre situazioni da dover cambiare in meglio).
Un'altra cosa che mi ha incuriosito è stato il saluto di Minny ai lavoratori, prologo ai suoi discorsi: "amiche mie... amici miei...". Non mi pare di aver visto delle donne fra i lavoratori della fabbrica: c'erano nel film di Lang? La cosa non mi sorprenderebbe vista la loro rapida emancipazione in quegli anni. La donna resta infatti centrale in questa storia: Minny/Maria è una leader che combatte le ingiustizie di una società moderna, attuale negli anni '20 oltre che futuribile. In fondo rappresenta la donna che ha conquistato da poco il diritto al voto (in Germania e in altri paesi, grazie alle famose suffragette), liberandosi anche esteticamente di vecchi e pesanti abiti ottocenteschi e di acconciature complicate: i capelli alla maschietta di Louise Brooks e i tubini neri di Coco Chanel nascono proprio negli anni di Metropolis.