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Storia '77 di Martina coi disegni perfetti di De Vita.
Particolarità della storia è che per tutta la parte iniziale Paperone si ritrova a prendere in giro e sottovalutare con superbia un arabo venuto per fare affari.
Altra cosa simpatica è come, nell'ignoranza, Paperino e Paperone non litigano come solito ma si divertono insieme nello "sfottere" l'arabo.
Per il resto si sviluppa e finisce in modo classico ma allo stesso tempo simpatico. Da quel che vedo non è neanche esageratamente ristampata: è presente in un Classici degli anni '90, poi nei Grandi Classici e in un Io Paperino.
Voi l'avete letta?

Sì, io l'ho letta. Hai illustrato, brevemente ma in modo corretto, l'impostazione della storia.

Questa la pagina Inducks della storia:
 https://coa.inducks.org/s.php?c=I+TL+1135-A

Molta bella, un De Vita al suo apice stilistico. Ricordo che a piacermi particolarmente quando la lessi la prima volta (CGD 2003, avevo sui dieci anni) fu la colorazione, con quelle campiture di colore pieno e caldo che associo ancora al suo stile che preferisco di più.
Detto questo, è un tardo Martina (avrebbe smesso di scrivere -o meglio, di essere pubblicato, in quanto si dice che il Professore abbia continuato a stendere sceneggiature che poi non venivano accettate- solo nel 1983 ma se guardiamo la cadenza vediamo che il ritmo è decisamente calato), ma ancora brillante: usa al meglio i suoi personaggi preferiti senza cadere negli eccessi che molto spesso gli vengono rinfacciati (e che io personalmente adoro!).
Non un capolavoro, certo, ma una storia brillante che è invecchiata benissimo.

Ho un vago ricordo di questa storia, che possiedo sul classico 212, ma confesso che mi avete instillato una certa curiosità di andarla a rileggere; però rammento benissimo l'atteggiamento strafottente dei due paperi nei confronti dell'arabo, che accadeva proprio all'inizio della vicenda, come si evince già nella tavola iniziale con Paperone che storpia il nome del paese di provenienza del suo ospite in "salamoia" 

Ho un vago ricordo di questa storia, che possiedo sul classico 212, ma confesso che mi avete instillato una certa curiosità di andarla a rileggere; però rammento benissimo l'atteggiamento strafottente dei due paperi nei confronti dell'arabo, che accadeva proprio all'inizio della vicenda, come si evince già nella tavola iniziale con Paperone che storpia il nome del paese di provenienza del suo ospite in "salamoia" 

Altra cosa interessante è quando Paperino risponde con "quel profeta!" con faccia seria quando l'arabo rifiuta aranciata, liquore e sigaro perché vietato dalla sua religione 

Martina ironizza su usi e costumi arabo-islamici (cosa impensabile oggi, non solo per il clima internazionale ma anche perché in Italia ci sono circa un milione e mezzo di musulmani) e sugli scenari politico-economici mondiali dell'epoca; il geniale autore compensa certe prese in giro dei paperi adulti verso il loro ospite con la maggior assennatezza ed educazione dei nipotini che li considerano degli 'screanzati'. La loro maggior propensione a conoscere e rispettare altre culture non è suffragata, in questo caso, dalla presenza del Manuale GM che, non consultabile perché lasciato a casa, non gli permette di sapere alcune cose che sarebbero tornate utili. La superficialità di Paperino e Paperone nell'affrontare una situazione ben diversa da come se l'erano immaginata è punita dall'autore con una vittoria finale di Rockerduck che in questo caso si dimostra più lungimirante del suo storico avversario.

Anche nel suo ultimo periodo Martina si dimostra un autore attento alla realtà che lo circonda, sempre più in movimento e in evoluzione. Peccato che nel decennio successivo i suoi soggetti non saranno più presi in considerazione, ritenuti non più 'accettabili' dalla redazione. Sarei curioso di sapere che fine hanno fatto. Visto che già nei '60 e '70 l'autore aveva 'ripulito' i suoi lavori dagli 'eccessi' del passato, restando comunque brillanti, ironici e sarcastici (come si è visto anche in questa storia 'minore'), non vedo cosa avrà potuto scrivere di così 'inappropriato' negli anni '80 tanto da essere marginalizzato. Scarpa ricordò un episodio in cui Martina prendeva in giro degli scioperanti e che lui (o un altro disegnatore, non ricordo esattamente) si rifiutò di illustrare il soggetto. Sicuramente il dilagare del 'politically correct' negli '80 chiuse le porte della redazione del Topo al Professore.

Eh Cornelius ha ragione, alla faccia della civilta' e della democrazia a cosi' caro prezzo conquistate, oggi i seguaci di 'quel profeta' non tollererebbero una pur piccola frazione di questa ironia, peraltro perfettamente equilibrata dalla tolleranza culturale dei nipotini. Una tolleranza per nulla ricambiata come vediamo nei paesi di 'quel..', ma basta perche' il tema scotta e voglio limitarmi ad essere - per forza - ancora piu''nostalgico ;-)

Tornando alla storia, veramente viperini (in senso buono tutti quegli espedienti che impediscono in momenti cruciali a Paperino di rendersi conto della reale condizione agiata della controparte. E come sempre a nulla servono gli avvertimenti dei nipotini di fronte alla sua sventata sicumera , importante motivo di irresistibile simpatia di Paperino. Sempre lui il mio preferito !