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Zio Paperone e i troppi soldi
(Gli Anni di piombo su Topolino)
https://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL++969-B
Testo di Jerry Siegel - Disegni di Luciano Gatto, anno 1974.

Questa storia era addirittura sul mio primo fumetto, Paperino numero 245, novembre 2000!
L'ho recentemente riletta: di base è la classica storia alla Siegel, se non fosse che è molto più inquietante e bella del solito, tanto che la inserisco senza dubbio tra le sue più riuscite!

Abbiamo:
- "Solita" trama nello stile dello sceneggiatore riferita a Zio Paperone e al suo denaro, con riflessioni filosofiche/politiche interessanti e ben in evidenza;
- Un Paperone più spietato del solito, capitalista, accentratore, capace di incutere timore nei suoi collaboratori, con battute che lo rendono insopportabile per buona parte della storia;
- "Dottori bianchi" mandati da Paperone per "civilizzare" una tribù che fino a quel momento si rivolgeva allo stregone locale, che appare e scompare nella storia in modo imprevedibile per mezzo di giganteschi ed inquietanti testoni di fumo;
- Quest'ultimo che lancia un anatema a Zio Paperone;
- Linciaggi e lanci di oggetti a Paperone da parte della cittadinanza senza più un danaro (tutte le banche sono fallite) e altri ricconi;
- Un attentato contro la sua casa!
- Infine, viene morso dalle mosche Bè - Bè, e rischia la morte, non essendo vaccinato!
- I disegni di Luciano Gatto che mi sembrano incredibilmente adatti, in questa fase del suo stile, a rappresentare la cattiveria che serpeggia in questa storia e nello stesso tempo l'atmosfera di inquietudine in determinate scene, anche aiutato dai dialoghi.

Avevo sette anni alla prima lettura!

In tutto questo, troviamo anche tra i dialoghi più spassosi che io ricordi. Citerò, a titolo di esempio e tra i miei preferiti:

- Buttate fuori questo figuro!
- Agli ordini, capo! Andiamo, figuro!

- Poverizzatore! Diretto da un cittadino senza più un soldo a PdP.

- Povero ciccino! Tieni, mordi il ditino! Giornalista rivolto a PdP.

- Dollaromaniaco! Ancora un giornalista rivolto a PdP.
Ma le genialate e le finezze sono sparse un po' dappertutto!

Bella morale, buoni insegnamenti, uno zio Paperone che ne passa talmente tante da meritarsi il lieto fine: ripeto, una bella storia!

Bellissima storia, concordo!
C'è poco da dire dopo una recensione cosi esauriente di Duck Fener!
Aggiungo solo che trovavo geniale l'idea dell'anatema al contrario, ossia che ! Sia perché permette uno sviluppo originale, uno non ha idea di cosa possa succedere,  sia per le riflessioni che spinge a fare, uno di solito non pensa a come una cosa buona o desiderata possa diventare negativa, addirittura la peggiore delle disgrazie!

Poi una considerazione personale: non volevo neanche leggerla, perché Siegel non mi piace proprio, ma proprio per niente, non l'ho mai sopportato come autore di paperi e, a dirla tutta, non sono mai stata neanche una grande fan di Superman e dei supereroi in genere. Anche lo stile di disegno un po' da... supereroi è appunto quel che non mi piace in Don Rosa, ma sto divagando..
Insomma la prima volta che ho letto questa storia ero prevenuta, invece la trovai bellissima ed è una delle piu inquietanti storie di paperi che ho letto, restando pur sempre una storia Disney.... mentre Siegel a volte non mi pare neanche Disney.
Mi pare che sua mi è piaciuta, oltre a questa, solo "la voce che venne dal nulla", ma questa è superiore.

Bellissima storia, concordo!

E io concordo con Florence. Non sono una grande amante del Siegel disneyano (non so se fosse colpa sua o del traduttore, ma troppo spesso le sue storie avevano un ritmo spezzettato che me le rendeva pesanti), ma questa storia è una di quelle che salverei senza indugi.

Quoto Duck Fener. In questi anni puo' succedere di tutto, e il filone catastrofico parallelo a quello del cinema, nel caso presente sottofilone catastrofico-finanziario procura forti emozioni . Da ridere si' ma le notazioni socioeconomiche sono realistiche, le multinazionali, i grandi capitalisti, questo sottotessuto e' percepibile ed intriga, appassione.

Poi la civilta' medica bianca, cosi' irrinunciabile ch'e' portata gratis da Paperone a soppiantare il guaritore indigeno. Pero'...

Come comincia la storia stessa, improvvisa, tumultuosa, il linguaggio stradivertente come bene ha detto Duck 'Istituto di DisCredito'.

Il naufragar m'e' dolce tra queste vignette di una tragicommedia intensa, che da lettore vivo fortemente con Paperone, pronto a tutto, privo del supporto dei cari nipoti ... Fino all' approdo sicuro finale. E li' attendo ancora trepidante, dove mi portera' lo stupefacente fantastico infinito multimultimultiforme mondo papero la prossima volta ?