Papersera.net

Una bellissima storia del "periodo d'oro" di Marco Rota.
Fantastica la tavola 22 col mare in tempesta, a mio parere una delle tavole più belle del fumetto disneyano.


A voi i commenti. [smiley=cool.gif]

Il titolo non era "Zio Paperone e il mare di dollari"?
E' un sacco di tempo che non la leggo, e non ne ricordo bene i dettagli, comunque, si, sono d'accordo, è proprio una bella storia.

Il titolo non era "Zio Paperone e il mare di dollari"?
E' un sacco di tempo che non la leggo, e non ne ricordo bene i dettagli, comunque, si, sono d'accordo, è proprio una bella storia.

Credo stiate parlando di due storie diverse:

Zio Paperone e il mare di dollari, di Pezzin/Scala
Zio Paperone e il deposito oceanico, di Marco Rota

Ricordo MOLTO bene quella di Rota (era in uno dei pochi numeri dell'"Almanacco" che possiedo), e confermo che e' molto bella.
L'altra so di averla letta, ma non me la ricordo. Mi rinfrescheresti la memoria?

Hai ragione, Brigitta, ho visto il link che hai messo, e effettivamente ho tirato in ballo un'altra storia...

Zio paperone e il deposito oceanico non l'ho letta; per quanto riguarda il mare di dollari, la trama è la seguente:
ammassate nell'immenso deposito di Paperone, le banconote marciscono, per cui paperone decide di cambiarle tutte in monetine: queso crea un ampliamento del volume delle sue sostanze, per cui ristruttura il deposito, "allungandolo" fino a farlo diventare la nuova "muraglia cinese" (parole di paperino), e aprendolo come attrazione ai turisti. Ovviamente i Bassotti cercano di trarne profitto, così, atterrati sul tetto del deposito, caricano il loro aero di monetine, ma nella fuga provocano un incendo che minaccia di distruggere la città. Interviene, allora, paperone, che, convinto dai nipoti, utilizza il proprio denaro per soffocare le fiamme. Paperone distrutto guarda il deposito vuoto, ma poi mano a mano tutti i paperopolesi gli riportano i soldi, e lui, ovviamente, sviene.

Spero di essermela ricordata bene.

Anche io l'ho trovata una delle tavole più belle. Da leggere.

"Zio Paperone e il deposito oceanico" è il massimo capolavoro di Rota, assieme a "Paperino e la notte del Saraceno".
La tavola delle monete in tempesta è una vera e propria gioia per gli occhi!

Ho letto solo in questi giorni la storia e devo dire che ho un po' rivalutato Rota al quale in passato avevo attribuito l'aggettivo non particolarmente lusinghiero di "redazionale".
E' qui particolarmente evidente la lezione barksiana, non tanto per quanto riguarda i disegni (Rota pur non essendo un autore seminale è comunque molto personale e quindi riconoscibile) quanto per la trama e le "inquadrature" evidentemente ispirate al mago americano.
Basti dare un'occhiata all'ottava tavola in cui i paperi osservano il cantiere del megadeposito in costruzione oppure si pensi alla situazione eccessiva del mare di monete in tempesta oppure ancora al formato stesso dei depositi (e del gigantesco deposito) di chiara derivazione americana, ovvero privi delle caratteristiche del deposito "italiano" a partire dalla cupola.
Una storia quindi molto interessante per capire Rota, un disegnatore sicuramente minore per produzione e poco significativo come ispiratore di altri artisti, comunque apprezzabile per le sue evidenti qualità di attento filologo della migliore produzione USA.

Una storia quindi molto interessante per capire Rota, un disegnatore sicuramente minore per produzione e poco significativo come ispiratore di altri artisti, comunque apprezzabile per le sue evidenti qualità di attento filologo della migliore produzione USA.

Sono d'accordo sul fatto che Rota sia un disegnatore apprezzabile. Sul "minore per produzione" bisogna intendersi: Rota ha disegnato un numero limitato di storie per la principale testata italiana (cioè per il Topolino settimanale) poiché quando lavorava per la Mondadori la sua principale attività era di copertinista e le sue storie, come appunto quella in questione. erano destinate prevalentemente all'Almanacco.
Non dimentichiamo poi che Rota è nel limitato numero di autori a cui è stato dedicato un numero dei Maestri Disney e che ha "ispirato" un buon disegnatore come Roberto Marini.

PIU' CHE LE PAROLE PARLANO LE IMMAGINI...

Questa storia è un perfetto esempio di come andrebbe fatto un fumetto. Raccontare una storia con un fumetto anziché con un racconto prevede l'uso dell'immagine e che questa sia funzionale al racconto. Il deposito oceanico non si riesce ad immaginare senza l'immagine, i disegni sono parte integrante della vicenda più del solito e riescono a "raccontare" la trama.

Che storie! E che disegni! Davvero un'eccellenza del fumetto

1974 : il nuovo deposito di Paperone raggiunge l'estensione massima immaginabile, diventa oceanico, ed è sapientemente enfatizzato dalla magia di Amelia. Un kolossal a tutti gli effetti, insomma, dagli ottimi disegni spettacolari. La resa dei paperi di Rota, tuttavia, benchè buona lascia spazio - a mio avviso - a margini di miglioramento che non si faranno attendere nella seconda metà del decennio.

Si gioca col deposito, lo si tratta lo si modifica, lo si strapazza, ora è roulotte, ora è acquario, ora piramide, ora sommergibile... qui l'enfasi è sull'estensione spropositata. Viene con ciò smosso NELLA sua austera, unica funzione di cassaforte diventando un giocattolone, senza perderla, si noti, ma giocando, letteralmente con essa.  8-)

Si gioca col deposito, lo si tratta lo si modifica, lo si strapazza, ora è roulotte, ora è acquario, ora piramide, ora sommergibile... qui l'enfasi è sull'estensione spropositata. Viene con ciò smosso NELLA sua austera, unica funzione di cassaforte diventando un giocattolone, senza perderla, si noti, ma giocando, letteralmente con essa.  8-)

Paperotto, hai codificato nel migliore dei modi uno dei classici topoi paperoneschi.
Il desposito ordunque, che assume un'accezione così forte da diventare in pratica a sua volta un personaggio.
Basti rivedere i commenti sul deposito "armato" e "animato" della rivolta delle macchine.

Esatto. Il passaggio successivo infatti e' la quasi personificazione del deposito, come nelle storie in cui e' semovente.

Esatto. Il passaggio successivo infatti e' la quasi personificazione del deposito, come nelle storie in cui e' semovente.

Tipo "Zio Paperone e il guaio mobile".....