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Topolino e la setta di settembre

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Annaduck3
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PolliceSu

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PolliceSu
    Topolino e la setta di settembre
    Martedì 9 Feb 2016, 20:22:02
    https://coa.inducks.org/story.php?c=I+AO+55039-A&search=topolino%20e%20la%20setta%20di%20settembre

    Storia davvero interessante e molto particolare, una delle poche che affronta il tema della follia umana (nel vero senso della parola) e che allo stesso tempo diventa un vero e proprio thriller. Topolino questa volta deve aiutare il commissario Basettoni a scoprire chi sono quelle persone che si fanno chiamare "la setta di settembre" (ma alla fine ci sarà un colpo di scena davvero inaspettato) che stanno cercando di uccidere tutte le 7 autorità del paese e che negli anni precedenti, sempre a settembre, avevano compiuto svariati crimini. Ci riuscirà proprio grazie a una misteriosa e spaventosa filastrocca che "la setta" scriveva dietro una carta da gioco che poi lanciava nella casa della vittima...
    Gli indizi sono ben disseminati nel corso della storia e, se si guarda con attenzione, si riesce persino a capire il colpevole, cosa che che capita raramente e che fa capire che è stata davvero studiata bene.
     Veramente inquietante la sequenza in cui si vede l' accalappiacani attaccato per il collo al suo carro, mentre i cavalli corrono, e topolino che tenta di salvarlo...
     
    « Ultima modifica: Martedì 9 Feb 2016, 20:27:23 da Annaduck »

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    PolliceSu   (4)
      Re: Topolino e la setta di settembre
      Risposta #1: Sabato 13 Feb 2016, 18:20:31


      Inaspettata, grottesca, spiazzante. E anche pervasa da suggestioni non indifferenti: l’enigmatico ricattatore con cappello a cilindro e mantello svolazzante fa pensare ai feuilletons francesi di inizio ‘900, con le loro affascinanti e sfuggenti figure come Arséne Lupin e Fantomas.
      Guido Martina certo rimpiange di non aver potuto far morire sul serio le sue vittime, poiché l’antagonista di questa storia non è nulla di meno che un serial killer: soltanto, la previdente sceneggiatura fa in modo che non lo diventi in modo effettivo. Ma i numeri ci sono tutti, e non solo il famigerato 7 con cui l’Autore gioca in un crescendo goliardico.                               
      Stavolta la resa dei conti avviene in un ospedale psichiatrico in cui Martina ci sconvolge mostrando un caso umano di schizofrenia all’ultimo stadio che non contempla, a differenza degli altri gialli topoliniani, l’avidità di denaro. Nel film americano di Mark Robson Manicomio [1946], Boris Karloff interpretava il lucido direttore del manicomio di Bedlam nel [ch700]700 (l’ispirazione veniva dalla figura del fisico John Monro, 1716-91), personaggio che esternava una razionalità mostrante il suo lato cinico e crudele. Nella storia di Martina la razionalità subisce una batosta: un delirio distruttivo per tutti è generato dall’innesto di schegge di follia (dalle quali evidentemente costui non si era sufficientemente barricato) nella mente di una personalità che di per sé dovrebbe vedere sé stessa e il mondo sotto un’ottica razionale e scientifica. Non ci si può fidare neanche degli scienziati, pare!          
      Martina sceglie di non mostrare i pazienti del manicomio, in un periodo in cui nel cinema italiano i malati mentali erano ancora presentati in veste farsesca.   
      La superstizione – quale che sia il modo in cui si presenta – è frequente in Martina, in questo caso vi è il 7 che assedia ogni vignetta. In una possibile lettura esoterica di questa storia, l’antagonista (personaggio ossessionato dal numero 7 che rappresenta la globalità, l’universalità, l’equilibro perfetto) è un aspirante all’iniziazione preda del caos. Alle qualità esoteriche del 7 lui sembra ambire (brucia un bosco per far vedere a tutti la bellezza delle notti di Settembre), ma cade in fallo come quando vuol rescindere senza condizioni (pag. 22) un rapporto causa-effetto (testa di Pippo e sua emicrania), dualità sacra per la Massoneria. Inoltre non è riuscito a liberarsi della squallida ossessione umana del denaro, che egli accumula senza trovargli uno scopo pratico (lo usa per tappezzare la camera!).    
      Anche la data di uscita di questo albo (forse qualche giorno prima dell’ufficiale 2 Ottobre) potrebbe aver dietro una suggestione, data l’insistenza di Martina sul 9° mese dell’anno: il 20 Settembre è una di quelle poche date storiche celebrate dalla Massoneria (di solito il loro omaggio è a solstizi ed equinozi): è la “liberazione della foresta dai lupi”, dicevano i carbonari, ovverosia il giorno (nel 1870) della Breccia di Porta Pia, che segnò la conquista e annessione di Roma al giovane Regno d’Italia e la fine del potere temporale dei Papi. La dichiarazione di Roma quale Capitale del Regno d’Italia fu poi sanzionata, da un plebiscito, proprio il 2 Ottobre. Idealmente fu vista come l’emancipazione dall’oscurantismo della teocrazia e dei suoi dogmi (dunque la libertà dell’uomo); molti massoni dell’epoca non si sforzavano nemmeno di dissimulare una certa dose di rivalsa anticlericale.       
      È una coincidenza l’omonimia dell’antagonista col progressista psichiatra scozzese (ma attivo in Australia) Eric Sinclair (1860-1925)? Forse no.
      Giuseppe Perego, oltre alla sua offerta di buoni dettagli cittadini, fa un bel lavoro nel ritrarre il grand guignol martiniano: grazie alle trovate “esagerate” dell’autore piemontese, questa storia si è meritatamente ritagliata un posticino nella lista delle “memorabili” di Perego presso i lettori.                               
      1ª delle poche apparizioni di Tip & Tap nelle storie di Guido Martina: anche in questa stessa storia, si rimpiange di non aver potuto vederli più attivi nell’intreccio.
      « Ultima modifica: Sabato 13 Feb 2016, 19:09:29 da Sam_Spade »
      Disney Comic Guide - La guida ai fumetti Disney: https://disneycomicguide.wordpress.com/


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      PolliceSu
        Re: Topolino e la setta di settembre
        Risposta #2: Sabato 13 Feb 2016, 18:40:59
        Infatti credo veramente sia una storia unica, che forse non si potrebbe quasi neanche definire una storia disney, anche un po' sottovalutata... Comunque è davvero un capolavoro in tutti i sensi, che riesce a toccare argomenti difficili quali la schizofrenia, appunto; con una certa nonchalance e che allo stesso tempo fa davvero riflettere e lascia con un senso di inquietudine, di insicurezza alla fine che nessuna storia ha mai fatto... Paragonabile a Psycho di Hitchock, assolutamente da leggere almeno una volta

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        Vincenzo
        Cugino di Alf
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        PolliceSu   (1)
          Re: Topolino e la setta di settembre
          Risposta #3: Giovedì 23 Feb 2017, 20:11:08
          Una storia assolutamente eccellente, un caposaldo di Guido Martina che colpisce nel profondo mostrando uno dei cattivi più temibili mai visti in una storia Disney. I disegni di Perego sono l'ideale per rappresentare le atmosfere inquietanti immaginate dal Professore.
          Il quale sarebbe stato un eccellente autore di Dylan Dog, ne sono certo.
          If you can dream it, you can do it.

           

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