Papersera.net

Non ci credo...  :o non c'è un topic dedicato a questa bellissima storia!!! Provvedo subito.

Un Paperino molto coraggioso, affiancato dai nipotini e dal direttore del museo di Paperopoli, intraprende un pericoloso viaggio per impedire ad Azure Blue, - discendente nientemeno che del famoso vichingo Olaf l'azzurro, che per primo mise piede in America - , e al suo avvocato Sharky  di prendere possesso del Nordamerica. Trovato il cimiero, un pò tutti ne subiranno l'influenza, alla fine Qui Quo Qua saranno coloro che ne annulleranno la pericolosità, gettandolo in mare.

Bellissima, IMHO, la figura dell'avvocato Sharky (un nome azzeccato, non c'è che dire...), costantemente pronto a far causa a tutti, e a dispensare "sentenze" in ogni cicostanza... mitico!

Grande, Barks, un vero capolavoro!

al suo avvocato Sharky  di prendere possesso del Nordamerica. Trovato il cimiero, un pò tutti ne subiranno l'influenza, alla fine Qui Quo Qua saranno coloro che ne annulleranno la pericolosità, gettandolo in mare.

Bellissima, IMHO, la figura dell'avvocato Sharky (un nome azzeccato, non c'è che dire...), costantemente pronto a far causa a tutti, e a dispensare "sentenze" in ogni cicostanza... mitico!

Già. Peccato che sia meno azzeccato il suo adattamento italiano (Arruffapopoli), mentre mi piace quello di Azure Blue (Glauco Azzurro: quasi un nome "normale").

Nel volume che ho io, i "classici del fumetto BUR" di QQQ, i nomi sono questi originali. Però il nome Glauco Azzurro non mi è nuovo, l'avrò letto in qualche presentazione/approfondimento...

Visto che hai saputo apprezzare questa storia ti consiglio il suo seguito (di Don Rosa) : Paperino e le carte perdute di Colombo (ZP 113)

Sui classici del fumetto BUR c'è anche quella ;molto bella anche questa, ovviamente.

Sui classici del fumetto BUR c'è anche quella ;molto bella anche questa, ovviamente.

Ottimo!

Anche a me piace questa storia (e come potrebbe non piacere?   ). La mia scena preferita e' quella in cui Paperino sta per scagliare in mare il cimiero, poi cambia idea... la ho sempre trovata molto ben fatta.
Un elemento che mi ha sempre affascinato di questa storia e' il fatto che il cimiero sembra quasi dotato di poteri magici... chiunque lo tocca cade sotto una specie di incantesimo. Mi ricorda un po' l'Unico Anello di Tolkien nel "signore degli Anelli"...  ed e' importante, ai fini del, diciamo cosi', del "karma" della storia, che Paperino sia l'unico a rinunciare spontaneamente al cimiero (quando dice "non me ne importa piu' nulla"). Un po' come Bilbo nel libro di Tolkien... vabbe', scusate il parallelismo quantomeno azzardato  

Un po' come Bilbo nel libro di Tolkien... vabbe', scusate il parallelismo quantomeno azzardato  

Oh, ma non lo è affatto! Anzi, mi rendo conto solo ora che sicuramente devo aver sempre associato le due cose inconsciamente! (Be', l'anello al "cimiero" intendo, visto che la lettura di Barks è venuta molto prima di quella di Tolkien per me  8-) ) (Be', oddio, in fondo la storia *è* uscita prima del Signore degli Anelli).

(Be', oddio, in fondo la storia *è* uscita prima del Signore degli Anelli).

Sicuro? Voglio gli anni di pubblicazione!
E si scopri' che Tolkien copiava da Barks   :o
In effetti c'e' quella storia in cui Paperone compra un diamante maledetto e poi si ritrova con un vulcano in eruzione... anche qui intravedo delle similitudini  

Sicuro? Voglio gli anni di pubblicazione!
E si scopri' che Tolkien copiava da Barks   :o

Be', la storia di Barks è del luglio '52 (consegnata il 3 dicembre 1951), Il Signore degli anelli 54-55 (anche se era stato scritto moolto prima, non c'è pericolo di copia  

Be', la storia di Barks è del luglio '52 (consegnata il 3 dicembre 1951), Il Signore degli anelli 54-55 (anche se era stato scritto moolto prima, non c'è pericolo di copia  

Beh, al di la' delle battute, la similitudine deriva dal fatto che entrambe le storie affrontano il tema del potere, e di come esso tenda a corrompere chi entra in diretto contatto con esso: quello che accomuna Anello e Cimiero e' il fatto che essi offrono a chi lo possiede il potere di dominare sugli altri, e gia' questo e' sufficiente a corrompere anche il piu' onesto fra gli uomini. Nel caso di Barks e' affascinante, ma anche inquietante, il fatto che anche gli uomini migliori finiscano per farsi influenzare dal desiderio di diventare imperatori. Idem nel caso di Tolkien, anche se  c'e' l'elemento magia a fare in un certo senso da scusante (dopotutto l'anello e' un oggetto magico e malvagio, quindi e' piu' scusato chi cade sotto il suo influsso). Ma in entrambe le letture c'e' qualcosa che spinge il lettore ad interrogarsi, "cosa avrei fatto io in quella situazione?" e a confrontarsi con l'idea che una grossa tentazione possa spingerci a comportamenti che non riterremmo normalmente possibili.

Beh, al di la' delle battute, la similitudine deriva dal fatto che entrambe le storie affrontano il tema del potere, e di come esso tenda a corrompere chi entra in diretto contatto con esso

Come saggiamente descritto dal Maestro Gottfredson in "Topolino e l'anello di re mida"

  - Paolo

Già. Peccato che sia meno azzeccato il suo adattamento italiano (Arruffapopoli), mentre mi piace quello di Azure Blue (Glauco Azzurro: quasi un nome "normale").

Personalmente ritengo Arruffapopoli una buona traduzione (anche perche' ho letto la versione con Sharky, su "Zio Paperone", solo dopo qualche lustro speso adorando il volumone "Io Paperino" - in generale, il confronto tra queste due versioni e' il miglior argomento che ho a favore di traduzioni non necessariamente fedeli).

Visto che hai saputo apprezzare questa storia ti consiglio il suo seguito (di Don Rosa) : Paperino e le carte perdute di Colombo (ZP 113)

Credo che sia stata la storia che piu' ha contribuito a far decadere Rosa ai miei occhi: l'ho trovata un fallimento. Non intendo dire che sia brutta, anzi; ma la storia di Barks era tutta basata su un favoloso Paperino, e' stata una di quelle che piu' mi hanno fatto innamorare del personaggio e per me rappresenta uno dei punti fermi per chiunque voglia trattare del papero. Quella di Rosa incvece e' un'onesta storia delle GM: buona si', a condizione di non pensare al testo barksiano - di cui, in questo senso, mi rifiuto di considerala il seguito. Mi sembra che sia, unitamente a "La guerra dei Wendigo", il meno riuscito tra i sequel di Rosa, per la totale mancanza delle atmosfere originali.

Credo che sia stata la storia che piu' ha contribuito a far decadere Rosa ai miei occhi: l'ho trovata un fallimento. Non intendo dire che sia brutta, anzi; ma la storia di Barks era tutta basata su un favoloso Paperino, e' stata una di quelle che piu' mi hanno fatto innamorare del personaggio e per me rappresenta uno dei punti fermi per chiunque voglia trattare del papero. Quella di Rosa incvece e' un'onesta storia delle GM: buona si', a condizione di non pensare al testo barksiano - di cui, in questo senso, mi rifiuto di considerala il seguito. Mi sembra che sia, unitamente a "La guerra dei Wendigo", il meno riuscito tra i sequel di Rosa, per la totale mancanza delle atmosfere originali.

Rosa ha raramente valorizzato Paperino, schiacciato tra le mega personalità dello zio sopra e dei nipoti sotto e ridotto a un ruolo da comprimario. Il Paperino di Rosa finisce sempre per mostrarsi sfigato, depresso e/o privo d'ambizioni e autostima. Non so se questa sia una scelta deliberata o una difficoltà di Rosa

Rosa ha raramente valorizzato Paperino, schiacciato tra le mega personalità dello zio sopra e dei nipoti sotto e ridotto a un ruolo da comprimario. Il Paperino di Rosa finisce sempre per mostrarsi sfigato, depresso e/o privo d'ambizioni e autostima. Non so se questa sia una scelta deliberata o una difficoltà di Rosa

Questo poteva essere sicuramente vero qualche tempo fa; ma ora come ora Don ha dimostrato di saper trattare benissimo il personaggio di Donald.