Storia fondamentale e imprescindibile. Tutte le incongruenze messe qui in risalto: dagli 80 anni, all'arrivo di Eta Beta - sarebbe veramente stato interessante vedere come Topolino se la sarebbe potuto cavare quella volta senza l'omino del futuro! - ad altro ancora sono tutte vere.
Il miracolo però è, nonostante loro, non si inficia per nulla il risultato: una storia, unica e irripetibile nella sua bellezza e, dal mio punto di vista, più bella del
mistero di Macchia Nera.
Sì perché, tanto di cappello sia ben chiaro, per la prima storia di Macchia Nera, ma è pur vero che Gottfredson si dimenticò di spiegarci una cosa: come faceva Macchia Nera ad entrare ed uscire dagli ambienti interni senza essere visto?
Macchia Nera è lì, con Topolino, Basettoni, Manetta e Pippo dentro all'ufficio di polizia - la stessa cosa accadeva nel
Mistero senza Pippo però - e nessuno lo può vedere: Gottfredson non ci spiega il perché e, di questo, se ne fecero carico Scarpa e Martina nel doppio segreto.
Ma poi le atmosfere, sempre notturne in entrambi i casi, come si addice per un racconto di Macchia Nera, nel
doppio segreto, acquistano, complice la neve, il castello e anche la misteriosa casa dove tutto si risolve, un valore aggiunto che fanno di questa storia una cima insuperata.
Il personaggio di Macchia Nera poteva essere una grande potenzialità nel panorama disneyano ma, purtroppo, non fu colta a parte rare eccezioni e, questo purtroppo, anche tutt'ora, anzi molti sceneggiatori e disegnatori l'hanno svilito completamente
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