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Le parodie moderne - riflessioni

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La Spia Poeta
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PolliceSu   (9)

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PolliceSu   (9)
    Le parodie moderne - riflessioni
    Domenica 19 Mar 2017, 15:42:16
    Uso questo topic perché non saprei dove altro postare.


    Le parodie moderne mi hanno stancato.
    Intanto, mi sembra sbagliato chiamarle ancora "parodie". Insomma, sono adattamenti, molto simili all'originale peraltro! Chiamiamoli così, magari a eccezione di quelli di Vitaliano e di Salati (che infatti continuano a piacermi). E da questo scaturisce la mia riflessione. Cos'hanno le parodie che le opere originarie non hanno? Qual è il senso di riscriverle, se il risultato è pressoché identico all'originale?
    Per fare un esempio di parodia/adattamento molto riuscito, tirerò in ballo Ratkyll, che ce l'abbiamo presente tutti, e grossomodo condivide le stesse caratteristiche degli altri.
    Innanzitutto la differenza è il medium. È una trasposizione a fumetti. Fin qui mi sta bene- è lo stesso principio per cui esistono i film tratti dai libri o i fumetti tratti dai film o i libri tratti dai fumetti.
    Un'altra differenza evidente sono i personaggi. Hanno le facce dei personaggi Disney, è ovvio, siamo su Topolino. Gli attori sono loro.
    Da questo deriva un cambiamento di registro. Anche lieve, eh. Ma personaggi che nell'originale erano "normali" qui vengono fatti interpretare da un Paperoga o un Pippo, da cui assorbono un po' il carattere.
    E poi c'è quella che Enna chiama la "barbabietola narrativa". Una parola, un leggero cambiamento, che elimina l'aspetto più brutale della storia originale (il male, la morte). Magari cambia pure il finale, in cui i personaggi si comportano come la loro controparte Disney per ottenere un lieto fine.

    In pratica, le parodieadattamenti di oggi sono le versioni addolcite a fumetti dell'opera originale. Sicuramente fumetto di alta qualità, beninteso, ma fumetto fatto con il pilota automatico, avendo la storia già tracciata dall'inizio alla fine.
    Cosa mi danno, rispetto all'originale? Boh... Magari può essere bello trovare Paperone o Topolino a dire frasi famose di questo o quel libro. Magari può essere bello vedere a chi si è abbinato chi. Ma per quello basterebbero delle cover, delle immagini promozionali.

    Ma più recentemente è arrivato qualcosa di cui non colgo proprio il senso, cioè, gli ADATTAMENTI A FUMETTI DI ALTRI FUMETTI. Sia ben chiaro, non mi riferisco agli omaggi, ma a quelli che sono effettivamente ripresi identicamente da altri fumetti e su cui Mottura o Cavazzano hanno disegnato sopra le facce di Topolino e di Macchia Nera.
    In questi due casi, non ho in mano un adattamento a fumetti o un sentito omaggio o una parodia, ma proprio la riduzione raddolcita di un altro fumetto. Magari è pure a colori mentre l'originale è in bianco e nero, se proprio vuoi numerare le differenze ad una ad una. Ma è proprio la stessa cosa! Inizio a non vederne più il senso! (E anche a vedere che gli sceneggiatori mettono davvero il pilota automatico!)


    Questo cosa significa? Certo non che non voglio più parodie e omaggi su Topolino. A me piacciono, e anche molto. Di sicuro, non vorrei più vedere gli adattamenti a fumetti di altri fumetti. E nemmeno i remake, che non hanno NEMMENO quel gusto di vedere i personaggi cambiare volto in quelli di Topolino.
    Mi piacerebbe che, se proprio questi adattamenti di fumetti devono essere fatti, vengano fatti fuori da Topolino, in un formato simile a quello del fumetto adattato.
    I tipi di parodia che mi piacciono sono altri. Quelli in cui le storie sono nuove, come Star Top, mi stanno bene.
    Quelli in cui la parodia è una parodia, come Duckleto.
    Quelli in cui la domanda è davvero "cosa succederebbe se i personaggi di Topolino fossero protagonisti di XXXXXXX?", come Duckenstein o il finale di Moby Dick.
    Quelli in cui viene colto il senso dell'opera e si modifica tutto il resto, come Don Pipotte.


    Ma non gli adattamenti seri. Vi prego.
    « Ultima modifica: Martedì 21 Mar 2017, 12:00:39 da Brigitta_McBridge »

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      Re: Le parodie moderne - riflessioni
      Risposta #1: Lunedì 20 Mar 2017, 07:55:02
      Concordo con la Spia Poeta. Topo Maltese è un'ottima storia, ma cosa da in più rispetto all'opera originale?
      « Ultima modifica: Martedì 21 Mar 2017, 12:00:51 da Brigitta_McBridge »

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      Vito65
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        Re: Le parodie moderne - riflessioni
        Risposta #2: Lunedì 20 Mar 2017, 11:14:21
        L'adattamento (addolcito) a fumetti di un'opera (romanzo, film..) può essere un modo per fare interessare ed accostare il lettore di fumetti all'originale, e in questo caso ha un senso ed una funzione, che nel passato è stato anche didascalico: io ho fatto i primi "assaggi" dell'Iliade, dell'Odissea, del Conte di Montecristo (per fare i primi esempi che mi vengono in mente) grazie alle parodie di Topolino.
        L'adattamento a fumetti di un altro fumetto può avere lo stesso obiettivo, seppure più attenuato, ma probabilmente dipende, in maggio misura, da strategie di marketing e da sinergie fra i vari editori, che si sostengono a vicenda nell'incuriosire reciprocamente i propri lettori sui propri prodotti.
        « Ultima modifica: Martedì 21 Mar 2017, 12:01:07 da Brigitta_McBridge »

          Re: Le parodie moderne - riflessioni
          Risposta #3: Lunedì 20 Mar 2017, 14:21:24
          Quindi sarebbero delle "anteprime" per i più piccoli alle opere importanti?

          No, non mi quadra, specie se lascio la storia esattamente com'è modoficandone al limite alcuni nomi e un po' il finale. Dopo aver letto Dracula, so già anche abbastanza bene come funziona il libro. Addirittura dopo aver letto Dylan Top ho già in mano lo stesso prodotto, con le stesse inquadrature e lo stesso identico svolgimento (a meno che non sei cretino e non capisci che i topi invadenti siano morti viventi).
          Dopo aver letto L'inferno di Topolino o Duckleto hai sì un assaggio dell'ambientazione e della trama, magari pure del finale, ma non sai affatto cosa succede nel mezzo perché è tutto cambiato, e magari le premesse ti allettano.

          A me sinceramente Topo Maltese e Dylan Top hanno ammazzato tutta la voglia che potevo avere di leggere Dylan Dog o Corto Maltese. L'isola del tesoro di Radice e Turconi l'ho trovata alquanto noiosa e didascalica, con personaggi che non erano per niente loro pur di raccontare esattamente la stessa storia del romanzo. E peccato, perché il cuore della storia viene toccato bene, ma Basettoni, Orazio, Ser Lock non c'entrano un accidente con loro stessi. A questo punto non ha nemmeno senso attribuire a quei personaggi le facce Disney, perché non sono loro e non lo vogliono essere. È una deriva sbagliata.
          « Ultima modifica: Martedì 21 Mar 2017, 12:01:16 da Brigitta_McBridge »

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          Vito65
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            Re: Le parodie moderne - riflessioni
            Risposta #4: Lunedì 20 Mar 2017, 15:12:59
            Io ho fatto un'ipotesi, una riflessione partendo dallo spunto che hai dato tu con il tuo post e, naturalmente, secondo una mia personale valutazione: non dico affatto che sia la spiegazione più calzante agli intenti di chi decide la pubblicazione di queste parodie e/o adattamenti. Certo, il mio approccio/risposta alle parodie è quello che sopra ho descritto, il tuo è diverso dato che ti accosti in modo differente al genere.
            « Ultima modifica: Martedì 21 Mar 2017, 12:01:25 da Brigitta_McBridge »

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            Brigitta MacBridge
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              Re: Le parodie moderne - riflessioni
              Risposta #5: Martedì 21 Mar 2017, 12:06:30
              Mi sono permessa di separare questa discussione in un topic a parte, mi pare che valga la pena portarla avanti in maniera autonoma lasciando il topic originale alla semplice cronologia.


              Relativamente all'argomento della discussione, devo dire che concordo con molte delle perplessità espresse dalla Spia Poeta, anche a me alcune delle moderne "parodie" hanno lasciato una sensazione di esercizio stilistico e non hanno convinto del tutto. Ultimamente poi si ha proprio l'impressione che realizzare una di queste "non-parodie" sia quasi un evento acchiappalike (se mi passate il termine da social network), si scrive una storia che si discosta il minimo indispensabile dall'originale, si mettono dei disegni ad effetto ed ecco la storia-evento bella e pronta.
              Non massacratemi, sto iper-semplificando, so perfettamente che c'è una mole di lavoro sconcertante dietro a queste operazioni, ma a volte sento la mancanza di originalità.
              « Ultima modifica: Martedì 21 Mar 2017, 12:07:54 da Brigitta_McBridge »
              I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

              "You must be the change you want to see in the world" -- Gandhi

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                Re: Le parodie moderne - riflessioni
                Risposta #6: Martedì 21 Mar 2017, 13:32:09
                L'isola del tesoro di Radice e Turconi l'ho trovata alquanto noiosa e didascalica, con personaggi che non erano per niente loro pur di raccontare esattamente la stessa storia del romanzo. E peccato, perché il cuore della storia viene toccato bene, ma Basettoni, Orazio, Ser Lock non c'entrano un accidente con loro stessi. A questo punto non ha nemmeno senso attribuire a quei personaggi le facce Disney, perché non sono loro e non lo vogliono essere.
                Stai tranquillo, anche a me quella storia ha fatto pena. Lessi da piccolo il romanzo originale e mi piacque molto, e quindi ebbi grandi aspettative per l'adattamento Disneyano, per poi commentarlo cosi': "Fa schifo". Non sto scherzando, fu una vera delusione, la parodia più brutta di sempre, in genere. Anche Dylan Top non mi piacque, sarà che i fumetti violenti e porno non li apprezzo. Invece, e dico invece, Topo Maltese per me' e' un capolavoro del fumetto. Basta il nome di Cavazzano a farmi impazzire, disegni magnifici, trama nel rispetto del capolavoro originale. Bel prodotto.
                Credo pero' che Topo Maltese sia un'eccezione per le parodie recenti: Duckleto una presa in giro a Shakespeare, Star Top si risolve tutto a raggi laser, Paperoe una banalissima storia. Anche Don Pipotte e' comunque bella. Vitaliano mi piace.
                In definitiva, condivido in parte il tuo giudizio. Certo che alcune parodie moderne fanno veramente schifo


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                luciochef
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                  Re: Le parodie moderne - riflessioni
                  Risposta #7: Martedì 21 Mar 2017, 15:25:20
                  Le opinioni personali di tutti sono sempre ben accette ma, alle volte, bisogna anche saperle veicolare.
                  Se uno mette in risalto quelli che possono essere i punti carenti di un'opera e' un conto (Spia Poeta).
                  Se dal giudizio in quanto tale si passa poi al commento censurabile (Barksiano) e' altra cosa.
                  E' possibile che non si riesca a far capire che il termine SCHIFO e' qualcosa  di quanto più ripugnante possibile per identificare un lavoro?
                  Usare un tale termine, oltre ad offendere la professionalità delle persone, identifica l'utente (e quindi di conseguenza il forum che glielo permette) come superficiale e poco educato.
                  Un lavoro, qualunque esso sia, esige sempre il rispetto da parte di tutti. E non ci sono ceti sociali, pensieri personali o situazioni anagrafiche che tengano.....
                  Io sono un cattivo... e questo è bello! Io non sarò mai un buono e questo non è brutto! Io non vorrei essere nessun altro... a parte me.

                  *

                  brigo
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                    Re: Le parodie moderne - riflessioni
                    Risposta #8: Martedì 21 Mar 2017, 15:28:23
                    sarà che i fumetti violenti e porno non li apprezzo.

                    Ti aspetto al varco fra 5 anni.  ;D

                    *

                    Vincenzo
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                      Re: Le parodie moderne - riflessioni
                      Risposta #9: Martedì 21 Mar 2017, 15:36:27
                      Le opinioni personali di tutti sono sempre ben accette ma, alle volte, bisogna anche saperle veicolare.
                      Se uno mette in risalto quelli che possono essere i punti carenti di un'opera e' un conto (Spia Poeta).
                      Se dal giudizio in quanto tale si passa poi al commento censurabile (Barksiano) e' altra cosa.
                      E' possibile che non si riesca a far capire che il termine SCHIFO e' qualcosa  di quanto più ripugnante possibile per identificare un lavoro?
                      Usare un tale termine, oltre ad offendere la professionalità delle persone, identifica l'utente (e quindi di conseguenza il forum che glielo permette) come superficiale e poco educato.
                      Un lavoro, qualunque esso sia, esige sempre il rispetto da parte di tutti. E non ci sono ceti sociali, pensieri personali o situazioni anagrafiche che tengano.....

                      Assolutamente d'accordo.
                      A parte che Dylan Dog è infinitamente di più che un fumetto porno e violento e definirlo così significa averlo letto col sedere, il termine "schifo" deve essere usato con criterio, se proprio si vuole utilizzarlo.
                      A me Don Pipotte è piaciuto molto meno de L'isola del tesoro, ma non per questo dico che fa cagare. Duckleto mi ha divertito tantissimo, Topo Maltese è stato un omaggio spettacolare.
                      Ci sono diversi modi per approcciarsi alle opere originali e possono essere tutti ugualmente validi. Non esiste un "canone" oggettivo, per niente.
                      If you can dream it, you can do it.

                      *

                      Sattia
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                        Re: Le parodie moderne - riflessioni
                        Risposta #10: Martedì 21 Mar 2017, 18:53:19
                        Anch'io penso che alcune parodie odierne non siano decisamente all'altezza delle iniziali di Martina (che considero le migliori di sempre, in particolar modo L'inferno di Topolino - https://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL++++7-AP -). Condivido anche il pensiero sugli "adattamenti": non ha senso se è un copia-incolla, ci deve essere ovviamente una traccia dietro ma lo sceneggiatore deve metterci del suo.

                        - Mister Felicità ;)
                        « Ultima modifica: Martedì 21 Mar 2017, 18:53:43 da Tia »
                        Spero non si perda di vista che tutto è cominciato con un topo! (Walt Disney)

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                        Dominatore delle Nuvole
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                          Re: Le parodie moderne - riflessioni
                          Risposta #11: Martedì 21 Mar 2017, 19:54:49
                          Anche Dylan Top non mi piacque, sarà che i fumetti violenti e porno non li apprezzo.

                          Nemmeno io li apprezzo; ma non ho compreso benissimo il collegamento. :-?

                          Aspettami al varco per… quanto, brigo? ;D
                          « Ultima modifica: Martedì 21 Mar 2017, 19:55:07 da A.Basettoni »

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                          brigo
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                            Risposta #12: Martedì 21 Mar 2017, 21:37:16
                            Aspettami al varco per… quanto, brigo? ;D

                            No, a questa età ormai non ci caschi più. ;D

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                              Re: Le parodie moderne - riflessioni
                              Risposta #13: Martedì 21 Mar 2017, 23:44:53
                              Stai tranquillo, anche a me quella storia ha fatto pena. Lessi da piccolo il romanzo originale e mi piacque molto, e quindi ebbi grandi aspettative per l'adattamento Disneyano, per poi commentarlo cosi': "Fa schifo". Non sto scherzando, fu una vera delusione, la parodia più brutta di sempre, in genere. Anche Dylan Top non mi piacque, sarà che i fumetti violenti e porno non li apprezzo. Invece, e dico invece, Topo Maltese per me' e' un capolavoro del fumetto. Basta il nome di Cavazzano a farmi impazzire, disegni magnifici, trama nel rispetto del capolavoro originale. Bel prodotto.
                              Credo pero' che Topo Maltese sia un'eccezione per le parodie recenti: Duckleto una presa in giro a Shakespeare, Star Top si risolve tutto a raggi laser, Paperoe una banalissima storia. Anche Don Pipotte e' comunque bella. Vitaliano mi piace.
                              In definitiva, condivido in parte il tuo giudizio. Certo che alcune parodie moderne fanno veramente schifo

                              Al netto delle opinioni e degli insulti giudizi pesanti (niente, devono spuntare fuori sempre, mai che si riesca a rimanere obiettivi per tutta una discussione senza che qualcuno la butti in caciara. Che poi, "la più brutta di sempre"... le hai lette tutte, per poter affermare una cosa del genere? Sullo "schifo" hanno già detto tutto luciochef e Vincenzo, quindi non aggiungo altro... :-X), trovo completamente fuoriluogo l'accostamento di Duckleto, Star Top e Don Pipotte agli altri esempi di rivisitazioni (L'isola del tesoro e Topo Maltese), come pure Dylan Top: queste sono a tutti gli effetti delle parodie, in cui la riscrittura in chiave comica è abbastanza evidente, certo, magari non in tutte allo stesso modo, ma è lampante che non siano una pura e semplice trasposizione con i personaggi Disney come invece possono essere considerate, appunto, l'Isola del tesoro e il recentissimo Topo Maltese.

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                                Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                Risposta #14: Mercoledì 22 Mar 2017, 11:09:01
                                Per me le parodie disney rimarranno sempre e solo le 3 presente in questo albo: https://coa.inducks.org/issue.php?c=it/CD++++1#da

                                Ma io sono un romantico estremista e ignorate pure questo messaggio.

                                Tra l'altro adoro follemente anche, e forse soprattutto, quelle di Carpi.

                                Ma, insomma, quello che volevo dire è che sono d'accordo: questi ultimi rifacimenti saranno anche storie fantastiche (e per me molte lo sono) ma non combaciano con l'idea che ho sin da bambino di Parodia Disney.


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                                  Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                  Risposta #15: Mercoledì 22 Mar 2017, 13:21:46

                                  Ti aspetto al varco fra 5 anni.  ;D
                                  L'ho capita, sai? E non mi fa ridere, ma neanche un po'.
                                  @ Paperinika: io sono appassionato di parodie e le ho lette quai tutte, quindi mi sento di giudicarne almeno una parte ;)
                                  Sul mio post, come dice Marco Rota: "Le critiche sono fondamentali per un'artista, e non significa che lo disprezzi". Capi'?

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                                    Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                    Risposta #16: Mercoledì 22 Mar 2017, 13:31:42
                                    l'apice l'ha toccato il remake del ventino in edicola oggi!

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                                      Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                      Risposta #17: Mercoledì 22 Mar 2017, 13:45:55
                                      l'apice l'ha toccato il remake del ventino in edicola oggi!
                                      Remake non vuol dire parodia. E poi quello e' molto bello, altro che banda dei cablatori che non mi e' piaciuta per niente
                                      « Ultima modifica: Mercoledì 22 Mar 2017, 13:49:59 da Topdetops »

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                                        Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                        Risposta #18: Mercoledì 22 Mar 2017, 13:46:05
                                        L'ho capita, sai? E non mi fa ridere, ma neanche un po'.
                                        @ Paperinika: io sono appassionato di parodie e le ho lette quai tutte, quindi mi sento di giudicarne almeno una parte ;)
                                        Sul mio post, come dice Marco Rota: "Le critiche sono fondamentali per un'artista, e non significa che lo disprezzi". Capi'?
                                        Ci mancherebbe che le critiche siano fondamentali. Quelle costruttive, però. Dire semplicemente che " è la peggiore" o che "fa schifo" in che modo dovrebbe portare a una riflessione?

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                                          Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                          Risposta #19: Mercoledì 22 Mar 2017, 13:49:03
                                          Ci mancherebbe che le critiche siano fondamentali. Quelle costruttive, però. Dire semplicemente che " è la peggiore" o che "fa schifo" in che modo dovrebbe portare a una riflessione?
                                          Una riflessione sul fatto che non sempre nella vita si puo' fare le storie più belle (parlo per i fumettisti) o essere costantemente i primi, come fanno certi autori. Rota ha criticato in maniera dura Don Rosa ed e' ancora benvoluto da tutti, per fare un esempio

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                                            Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                            Risposta #20: Mercoledì 22 Mar 2017, 13:49:09
                                            Remake non vuol dire parodia. E poi quello e' molto bello, altro che banda dei cablatori che faceva SCHIFO. Si', e schifo lo dico, cari signori
                                            [smiley=sm.gif]
                                            E sentiamo, perché secondo te faceva schifo?
                                            No, perché neanche a me è piaciuta granché, però io mi limito a dire che non mi piace, senza insultare gratuitamente il lavoro degli autori. Mi piacerebbe capire perché secondo te invece va bene affermare una cosa del genere.
                                            « Ultima modifica: Mercoledì 22 Mar 2017, 13:50:39 da Paperinika »

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                                              Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                              Risposta #21: Mercoledì 22 Mar 2017, 13:50:42
                                              [smiley=sm.gif]
                                              E sentiamo, perché secondo te faceva schifo?
                                              No, perché neanche a me è piaciuta granché, però io mi limito a dire che non mi piace. Mi piacerebbe capire perché farebbe schifo.
                                              Ho modificato il post. Riguardo a Brigo, per favore puoi dirgli di smetterla con i riferimenti sessuali a un ragazzino di quasi 11 anni?

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                                                Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                                Risposta #22: Mercoledì 22 Mar 2017, 15:06:54
                                                Riguardo a Brigo, per favore puoi dirgli di smetterla con i riferimenti sessuali a un ragazzino di quasi 11 anni?

                                                Non mordo, parla con me (magari in privato). ;)

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                                                  Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                                  Risposta #23: Mercoledì 22 Mar 2017, 15:29:26
                                                  Criticare significa, dizionario alla mano:

                                                  - Sottoporre a esame critico un autore o un'opera, esprimere su essi il proprio giudizio (e s’intende per lo più sfavorevole).

                                                  - Esaminare e valutare (un autore o un'opera), per lo più mettendo in rilievo i difetti.

                                                  Al di là del fatto che personalmente reputo ingiusto e inutilmente dispregiativo dire che un'opera fa schifo, perchè trovo sia una totale mancanza di rispetto verso gli autori che ci hanno lavorato, nei tuoi commenti hai scritto solo che certe storie ti sono piaciute e altre meno (edulcoriamo...), ma in nessun caso hai spiegato i motivi che ti hanno portato alle tue considerazioni, cosa che stride ancora di più dato che in passato hai manifestato l'intenzione di fare il recensore, uno cioè che ha il compito di analizzare un testo e giudicarlo valutandone pregi e difetti nella maniera più obiettiva e imparziale possibile.

                                                  Pensaci, a te a scuola farebbe piacere se un insegnante ti valutasse in maniera così negativa senza nemmeno darti una motivazione, che poi è proprio quello che serve per capire dove si è sbagliato, ragionarci sopra, lavorarci e migliorare?

                                                  Potresti approfittare dell'occasione e spiegare perchè le parodie dei Turks e di Salati non ti sono piaciute, quest'ultima addirittura definita presa in giro a Shakespeare, il che, considerando che si tratta di una parodia (travestimento burlesco di un testo o di uno stile, sempre dal dizionario) dovrebbe risultare paradossalmente un complimento...

                                                  Su Dylan Top ti suggerirei prima di leggere per bene Dylan Dog, perchè se arrivi a definirlo un fumetto violento e porno significa semplicemente che non lo conosci per niente e quindi parti da un pregiudizio, mostrando poco rispetto dell'opera originale per citare le tue stesse parole.
                                                  « Ultima modifica: Mercoledì 22 Mar 2017, 16:23:38 da cicciochicco80 »
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                                                    Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                                    Risposta #24: Mercoledì 22 Mar 2017, 15:44:30
                                                    Al netto delle opinioni e degli insulti giudizi pesanti (niente, devono spuntare fuori sempre, mai che si riesca a rimanere obiettivi per tutta una discussione senza che qualcuno la butti in caciara. Che poi, "la più brutta di sempre"... le hai lette tutte, per poter affermare una cosa del genere? Sullo "schifo" hanno già detto tutto luciochef e Vincenzo, quindi non aggiungo altro... :-X),

                                                    Beh però... forse amo le cause perse, ma mi sento di spezzare una piccola lancia per Barksiano!
                                                    Anzitutto forse una persona di... 40 anni sa "veicolare" meglio le proprie opinioni di un ragazzino di 10 anni!
                                                    Nel forum si incontrano persone di età diversissime, di questo non si tiene mai conto perchè non ci si "vede", ma è un fatto.
                                                    Questo non significa - e quindi spero Barksiano non si sia offeso - che le sue critiche non siano imbroccate, magari sarà un po meno argomentato, peggio "veicolato" e un po piu brusco.
                                                    E visto che Topolino è rivolto sopratutto ai ragazzini - anzi col tempo mi pare a bambini sempre piu piccoli ;D - credo che i pareri di chi ha 10 anni siano da considerare con attenzione.

                                                    E dopotutto Barksiano i motivi - anche se in modo sintetico - per cui non gli sono piaciuti Dylan Top, Duckleto, Paperoe e Star top li ha detti!
                                                    Solo dell'Isola del Tesoro ha detto solo che "gli ha fatto pena". ma visto che citava la Spia poeta, direi che approvava quanto la Spia aveva spiegato benissimo.
                                                    Poi ha detto in generale che molte parodie moderne gli fanno schifo... beh, è una sintesi aggressiva ma aveva appunto detto qualcosa su diverse parodie e quindi non mi pare che sia solo come dire "mi fa schifo" e basta.
                                                    Imvho.

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                                                      Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                                      Risposta #25: Mercoledì 22 Mar 2017, 23:13:51

                                                      Beh però... forse amo le cause perse, ma mi sento di spezzare una piccola lancia per Barksiano!
                                                      Anzitutto forse una persona di... 40 anni sa "veicolare" meglio le proprie opinioni di un ragazzino di 10 anni

                                                      Florence se tu ti senti in dovere di difendere questa posizione non è mai una causa persa.
                                                      Ma mi sento di esporti anche la mia idea in merito.
                                                      Come hai detto una persona di 40 anni e' possibile che sappia "veicolare" meglio le proprie opinioni. Ma proprio in base a questo una persona più adulta ha il dovere di "educare" un utente più giovane su come approcciarsi nel giudicare il lavoro altrui.
                                                      Voglio precisare intendo "educare" non a livello sociale poiché a questo di sicuro pensano i genitori e le istituzioni preposte come la scuola, ma nel comunicare in un forum pubblico dove si rapportano persone di tutte le età, come da te giustamente precisato.
                                                      Ma visto che il forum lo frequentano persone di ogni età si dovrebbe avere il buongusto di postare messaggi con un linguaggio corretto e privo di espressioni fastidiose. Perché se ad un ragazzo di oggi piace lo sproloquio o la superficialità, può anche essere che ad un utente di 30-40-50 anni tali modi di comunicare possano infastidire.
                                                      Volevo chiarire solo questa piccola cosa.
                                                      E a proposito del giudicare in questo modo il lavoro altrui, non meravigliamoci se poi alcuni autori possano allontanarsi dal forum o criticarlo su altri social network tacciandoci di fare "caciara".
                                                      E un lettore occasionale potrebbe avere una cattiva opinione proprio perché, come da te precisato, non sanno chi ci può essere dietro la tastiera....
                                                      Io sono un cattivo... e questo è bello! Io non sarò mai un buono e questo non è brutto! Io non vorrei essere nessun altro... a parte me.

                                                      *

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                                                        Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                                        Risposta #26: Giovedì 23 Mar 2017, 09:42:07
                                                        Tutti questi OT come rendono pesante e inutili quelle che invece potrebbero essere discussioni interessanti.

                                                        A nessuno frega?

                                                        *

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                                                          Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                                          Risposta #27: Giovedì 23 Mar 2017, 12:21:25

                                                          Parodie, adattamenti, riletture, omaggi, remake...
                                                          Il fumetto si evolve, cambia, muta con la società, le mode, le persone...

                                                          Gli autori ci propongono cose nuove, esperimenti, idee, il tutto in un fumetto tradizionale e, per certi versi, più 'chiuso' rispetto ad altri, per cui la cosa può esser ancor più stimolante, sotto certi aspetti.

                                                          Io non critico i remake (devo ancora leggere il 'Dollaro fatale', fatalmente in ritardo come quasi ogni abbonato sa) anche perché certe riletture a distanza di decenni (quasi di un secolo per i Piombatori) sono sicuramente interessanti anche se a volte possono deludere o lasciare indifferenti.

                                                          Anche l'adattamento fra un fumetto e l'altro (Dylan Top, aspettando i Simpson), per quanto sembra non aver convinto i più, è comunque un esperimento interessante, curioso, che sicuramente attira l'attenzione degli appassionati di entrambi i mondi e, di conseguenza, dovrebbe far aumentare le vendite (ovviamente una delle ragioni di questi 'esperimenti', al di là dell'ispirazione artistica).

                                                          Non essendo queste 'parodie moderne' (come sono state chiamate) all'ordine del giorno ma presenti di tanto in tanto, le accetto e le 'assorbo' volentieri, non mi danno noia, contribuiscono a variegare l'offerta del fumetto Disney: preferisco vedere qualche 'parodia moderna' in più e qualche ordinaria storia di alieni in meno.

                                                          « Ultima modifica: Giovedì 23 Mar 2017, 12:22:47 da leo_63 »

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                                                            Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                                            Risposta #28: Giovedì 23 Mar 2017, 14:21:24
                                                            Tutti questi OT come rendono pesante e inutili quelle che invece potrebbero essere discussioni interessanti.

                                                            Negritas, come gia' sottolineato diverse volte, ci tengo a precisare che questi possono anche intendersi come OT in quanto tali, ma differiscono molto da altri.
                                                            Qui si sta cercando di far comprendere, a tutti compreso me, come ci si dovrebbe rapportare al forum evitando polemiche futili, linguaggi poco consoni alla vita sociale comune e nel pieno rispetto delle opinioni e del lavoro altrui.
                                                            Quindi qui non ci si sta accapigliando sul fatto che una testata ha 2 pagine in meno o in più, su quanto guadagna la Panini, sul fatto che non ci sono più le mezze stagioni, ecc.
                                                            Quando si verificano OT veri e propri (come nel caso in cui Brigitta ha giustamente deciso di separare questa discussione da quella delle cronologie delle parodie) si possono separare blocchi di post e spostarli in altri topic. Ma quando si parla con educazione per spiegare determinate reazioni non e' possibile spostare questi pensieri, altrimenti presi di peso e spostati in altri posti non avrebbero senso.
                                                            Oppure dovremmo creare un topic sul come comportarsi sul forum ma sarebbe un doppione del regolamento, dove chiaramente si spiega di evitare linguaggi e considerazioni sopra le righe. Detto ciò la chiudo qui sulla questione.

                                                            A nessuno frega?

                                                            Vogliamo parlare dell'argomento del topic? Va bene, facciamolo.
                                                            Per prima cosa bisogna cominciare a scindere le varie categorie di storie che sono state, erroneamente, calate nello stesso calderone.
                                                            Si e' parlato di parodie in modo generale ma bisogna invece elencare:
                                                            - Parodie (travestimento burlesco di un testo o di uno stile cit. Luxor)
                                                            - Adattamenti di opere reali (quindi libri, romanzi, film) a fumetti
                                                            - Adattamenti Disney di altre tipologie di fumetto
                                                            Detto ciò si può cominciare a spiegare il proprio punto di vista su ogni categoria. Ma ogni opera deve essere confrontata con le altre dello stesso segmento e non mischiandole in considerazioni cumulative.
                                                            Come si può paragonare, cercando un nesso logico, storie come Duckleto o Dylan Top ( parodie col chiaro senso di far sorridere) con l'Isola del tesoro (adattamento a fumetti di un romanzo) o Ballata di un topo salato (adattamento in salsa Disney di un altro fumetto)?
                                                            Non avranno mai punti in comune sui quali discutere e tali da poter creare paragoni o classifiche obiettive di gradimento.
                                                            Se si prende l'Inferno di Topolino ci si trova davanti ad un'opera magnifica. Un'opera talmente grande che si distacca dall'originale e vive di luce e importanza propria. In modi diversi, ma siamo comunque dinanzi a dei capolavori artistici.
                                                            Se si prende Dylan Top non si può neanche minimamente confrontarlo con l'inferno di Topolino. Ma non per mancanza di bravura da parte di Faraci e Recchioni, ma perché si rapportano ad opere completamente diverse.
                                                            Lo scopo di queste opere e' forse anche quello di stuzzicare la fantasia del lettore ad allargare i propri orizzonti.
                                                            Se un lettore può trarre ispirazione nello scoprire l'opera originale a cui e' dedicata la parodia (o l'adattamento), allora quella storia avrà raggiunto uno dei suoi obiettivi.
                                                            Semplificare un discorso dicendo che, avendo letto la parodia Dylan Top, non si andrà a ricercare l'opera originale poiché tanto la parodia ha già fatto comprendere tutto, mi sembra davvero avventato.
                                                            Dylan Dog e' un fumetto dalle profonde sfaccettature che mescola generi diversi e ha delle sotto trame molto complicate. Quindi se uno non lo legge e' perché non ama quel genere, ma non perché la parodia e' sballata o fallita.
                                                            D'altro canto quante volte mi e' capitato di leggere che diversi utenti, per prepararsi degnamente alla lettura di una parodia in arrivo, abbiano letto l'opera originale.
                                                            Ecco questo e' un obiettivo centrato.
                                                            Poi si potrà essere in accordo o meno sul come si e' trattata la trama, ma questi sono giudizi personali che riguardano i gusti di ognuno di noi.
                                                            Vorrei poi porre una questione: quante volte si e' detto che il fumetto Disney, tranne rari casi, e' troppo ancorato agli stereotipi?
                                                            E allora perché poi quando si cerca di sperimentare, di dare nuove visioni si accusa gli autori di discostarsi troppo dalla "personalità storica" dei personaggi?
                                                            Ad esempio io amo Pippo da sempre. Mi hanno sempre conquistato la sua sbadataggine, il suo essere fuori dal mondo, il suo essere....Pippo!
                                                            Pero' devo dirvi che mi piacciono enormemente le volte in cui Pippo si "veste" di nuove personalità.
                                                            Mi piace quando si trasforma in Indiana Pipps, mi piace quando e' completamente diverso tipo in Ratkyll o On the Road, mi piace quando e' ancora più stralunato del solito come nell'Isola del tesoro.
                                                            Insomma queste diverse applicazioni di un personaggio non gli tolgono nulla ma, anzi, lo arricchiscono di nuova luce.
                                                            E quindi perché Basettoni non può vestire i panni di un personaggio alternativo al "solito" commissario?

                                                            Per me le parodie disney rimarranno sempre e solo le 3 presente in questo albo: https://coa.inducks.org/issue.php?c=it/CD++++1#da

                                                            Ma io sono un romantico estremista e ignorate pure questo messaggio.

                                                            Tra l'altro adoro follemente anche, e forse soprattutto, quelle di Carpi.

                                                            Ma, insomma, quello che volevo dire è che sono d'accordo: questi ultimi rifacimenti saranno anche storie fantastiche (e per me molte lo sono) ma non combaciano con l'idea che ho sin da bambino di Parodia Disney.

                                                            Per ultimo volevo far riflettere tutti su una cosa:
                                                            Ammetto che ci sono storie che scaldano il cuore e che ci hanno accompagnato da sempre tramite i ricordi e le esperienze.
                                                            Ma non tutto può essere paragonato o confrontato.
                                                            Le opere di Carpi sono bellissime e dei veri capolavori. Ma non ha senso paragonarle ad alcune parodie contemporanee.
                                                            Non si può perché a quelle attuali manca quell'alone di magia che rivestono invece, nei cuori dei lettori, quelle di quando eravamo bambini (o non eravamo ancora nati).
                                                            Poi dire che quelle di Carpi (o Martina) sono le uniche che meritano il titolo di Parodie (con la P maiuscola) e' semplicemente frutto di, come detto da Negritas stesso, un estremo romanticismo.
                                                            Se ragionassimo in tutti i campi in questo modo finiremmo col dire che la Musica e' solo quella di Beethoven e tutto quello che e' venuto dopo e' fuffa...
                                                            Io sono un cattivo... e questo è bello! Io non sarò mai un buono e questo non è brutto! Io non vorrei essere nessun altro... a parte me.

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                                                              Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                                              Risposta #29: Giovedì 23 Mar 2017, 15:24:57
                                                              Parodie, adattamenti, riletture, omaggi, remake...
                                                              Il fumetto si evolve, cambia, muta con la società, le mode, le persone...

                                                              Gli autori ci propongono cose nuove, esperimenti, idee, il tutto in un fumetto tradizionale e, per certi versi, più 'chiuso' rispetto ad altri, per cui la cosa può esser ancor più stimolante, sotto certi aspetti.
                                                              Secondo me le frasi di Cornelius, che ho ripreso sopra, sono determinanti: credo che su Topolino possa andar bene tutto, la parodia, l'adattamento, il remake, l'omaggio ad un film, ad un libro, ad un autore del passato... purchè ciò sia segno di evoluzione e sorretto da creatività e da voglia di sperimentazione. Il rischio, a parer mio sempre possibile, è che questo tipo di operazioni, in alcuni casi, possano invece tradire crisi di idee e costituire un facile ricorso (soprattutto nei casi di remake e di omaggi vari) a strade già colladaute.
                                                              « Ultima modifica: Giovedì 23 Mar 2017, 23:46:43 da Vito65 »

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                                                                Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                                                Risposta #30: Giovedì 23 Mar 2017, 21:01:58
                                                                Rispondo a piccoli frammenti un po' perché ripeterei cose del primo post, un po' perché sono di fretta

                                                                perché Basettoni non può vestire i panni di un personaggio alternativo al "solito" commissario?
                                                                Certo che può, solo deve pure essere io. Non ha senso, se metto a mio fratello la faccia di Biancaneve senza che le assomigli in qualche modo.

                                                                Non essendo queste 'parodie moderne' (come sono state chiamate) all'ordine del giorno ma presenti di tanto in tanto
                                                                Ehm, in realtà sì, cioè, quasi. Una quasi ogni fiera più altre sparse non è affatto poco, ma proprio no.

                                                                *

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                                                                  Risposta #31: Sabato 25 Mar 2017, 10:09:51
                                                                  io ho fatto i primi "assaggi" dell'Iliade, dell'Odissea, del Conte di Montecristo (per fare i primi esempi che mi vengono in mente) grazie alle parodie di Topolino.

                                                                  Ricordo che tutte e tre queste parodie sono opera di Guido Martina, che era il re della parodia-non-adattamento... ;)

                                                                  *

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                                                                    Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                                                    Risposta #32: Sabato 25 Mar 2017, 14:09:04
                                                                    Credo che le attuali parodie (e in questo termine faccio confluire tutto, parodie vere e prorie, adattamenti, omaggi e quant'altro) siano figlie del loro tempo. E cioè di questo tempo.
                                                                    Sono d'accordo con francesco artibani quando dice che nei decenni passati si leggeva di più, quindi le opere originali da molti erano già conosciute e allora aveva senso farne una parodia dove il lettore avrebbe trovato oltre al piacere fine a se stesso anche quello del confronto con l'opera originale. Per questo motivo per metopolis si è scelto la via dell'adattamento.
                                                                    E' innegabile che oggi si legga meno, che i ragazzi (pubblico di riferimento di topolino) leggano meno e comunque hanno una conoscenza di opere piuttosto datate (libri, film, etc....) più superficiale.
                                                                    Quanti ragazzi tra i 15 e 25 anni credete abbiano visto metropolis? E non penso che il numero salirebbe moltissimo allargando la fascia di età.
                                                                    Che senso avrebbe avuto una parodia che poichi avrebbero capito pienamente?
                                                                    Meglio un adattamento sperando che poi sarà il lettore andare a cercarsi l'originale.
                                                                    Parodie come dracula o jeckill & hide sono state possibili invece perchè, seppur riferite a opere altrettanto vecchie queste sono comunque talmente note, riprese in innumerevoli versioni e rifacimenti (dracula è forse il personaggio a cui sono stati dedicati più film) che pur senza mai averle lette, si ha comunque una conoscenza sufficiente per apprezzarle.
                                                                    Quello dell'adattamento è un ragionamento che ha un senso se si pensa da editore, diciamo così, e non si fa riferimento esclusivamente al proprio vissuto. Basti pensare che, nonostante il nome di pratt sia molto conosciuto, nonostante corto maltese sia una delle figure più note anche tra chi non si interessa di fumetti, persino qui dentro, un covo di appassionati, non erano pochi quelli che non conoscevano le sue storie, a cominciare dalla prima.
                                                                    Poi certo il risultato della parodia può cambiare anche in funzione dell'opera che si decide di riscrivere. Emblematico è il caso di dylan top: giustamente non avrebbe avuto senso fare la parodia di una avventura e si è optato per una specie di raccolta dei tormentoni della serie: il risultato è piuttosto farraginoso e non lo considero riuscito, anzi lo trovo pessimo, però questo è il mio giudizio da lettore di dylan dog, probabilmente per chi non lo ha mai letto sarà stato un intermezzo piacevole e magari avrà comprato qualche numero. Che poi era l'unico obiettivo dell'operazione, pubblicità alla testa della bonelli.
                                                                    In definitiva non me la sento di infierire su quelle parodie-ma-non-troppo, hanno una loro funzione e, se fatte bene, anche una loro dignità.
                                                                    Non dimentichiamo che a quanto pare anche nel papersera, il regno degli appassionati disneyani, ci sono diversi che non hhanno mai letto "il ventino fatale", contando solo quelli che hanno fatto outing :P

                                                                      Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                                                      Risposta #33: Sabato 25 Mar 2017, 14:25:19
                                                                      Non dimentichiamo che a quanto pare anche nel papersera, il regno degli appassionati disneyani, ci sono diversi che non hhanno mai letto "il ventino fatale", contando solo quelli che hanno fatto outing :P
                                                                      Io non l'ho letta, ma non è un riadattamento fatto male a farmi venire voglia di leggerla.

                                                                      • **
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                                                                        Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                                                        Risposta #34: Sabato 25 Mar 2017, 19:17:30
                                                                        Sono d'accordo con francesco artibani quando dice che nei decenni passati si leggeva di più, quindi le opere originali da molti erano già conosciute e allora aveva senso farne una parodia dove il lettore avrebbe trovato oltre al piacere fine a se stesso anche quello del confronto con l'opera originale. Per questo motivo per metopolis si è scelto la via dell'adattamento.


                                                                         [smiley=aiMieiTempi.gif]

                                                                        In effetti parodia e adattamento (o trasposizione che dir si voglia) sono due restituzioni di un' opera ben distinte.

                                                                        La parodia richiede, da parte dell' Artista, profonda conoscenza dell' originale nonché padronanza dei codici del medium che si intende sfruttare.
                                                                        Caso esemplare: 'L' Inferno di Topolino', di Guido Martina e Angelo Bioletto.
                                                                        In generale, la parodia può essere più o meno fedele all' originale, in base alla sensibilità degli Autori.

                                                                        La trasposizione, o adattamento, richiede comunque una profonda conoscenza dell' originale nonché del medium usato, ma l' adesione all' opera primitiva è più stringente.
                                                                        L' esempio che mi salta alla mente è il recente 'Una ballata del topo salato', di Bruno Enna e Giorgio Cavazzano.

                                                                        Semplificando parecchio, nel primo caso si esegue una libera interpretazione; nel secondo un ripescaggio, diciamo così, più filologico.

                                                                        Mettendomi nei panni di un Autore, la parodia è a mio avviso ben più semplice da realizzare, purché si sia provvisti di una residua capacità creativa.
                                                                        Una trasposizione, invece, con la sua fedeltà all' originale, imbriglia la vena creativa già in fase di soggetto e poi di sceneggiatura, costringe entro schemi precisi, detta la ritmica dello svolgersi del plot.

                                                                        In questo senso, Topo Maltese è un capolavoro perché gli Autori hanno omaggiato Pratt piegando il proprio talento al rispetto dell' opera originale.
                                                                        Va detto però che per riconoscerlo, un capolavoro, occorrono sì ottimi Artisti ma pure fruitori sensibili e preparati.
                                                                        In questo senso, Francesco Artibani centra perfettamente la questione. L' utente medio legge oggi molto meno di alcuni decenni fa, è tendenzialmente meno introspettivo e più impreparato di fronte alle varie forme d' Arte. Forme d' Arte -Fumetto incluso!- che richiedono sensibilità, disciplina, competenza per poterne fruire.

                                                                        E' anche per questo motivo che quando vedo queste levate di scudi contro certe recenti audaci interpretazioni fumettistiche di opere letterarie (è il caso ad esempio di 'Don Pipotte', di Fausto Vitaliano e Claudio Sciarrone), con lettori che partono lancia in resta rimpiangendo i bei tempi andati, mi viene da pensare che spesso gli Autori sono molto meglio degli utenti a cui si rivolgono. Utenti che sono talvolta un branco di pigri manichei, investiti dal sacro fuoco della chiusura mentale.

                                                                        E mi torna alla mente il Principio di Curie, veramente sconfortante per le sorti del fumetto Disney: "La simmetria delle cause si ripercuote sugli effetti".



                                                                        Muori, malnato! Muori! Muori!

                                                                        *

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                                                                        Visir di Papatoa
                                                                        PolliceSu

                                                                        • *****
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                                                                          Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                                                          Risposta #35: Sabato 25 Mar 2017, 20:00:01
                                                                          In questo senso, Topo Maltese è un capolavoro perché gli Autori hanno omaggiato Pratt piegando il proprio talento al rispetto dell' opera originale.
                                                                          Va detto però che per riconoscerlo, un capolavoro, occorrono sì ottimi Artisti ma pure fruitori sensibili e preparati.

                                                                          Forme d' Arte -Fumetto incluso!- che richiedono sensibilità, disciplina, competenza per poterne fruire.




                                                                          mi viene da pensare che spesso gli Autori sono molto meglio degli utenti a cui si rivolgono. Utenti che sono talvolta un branco di pigri manichei, investiti dal sacro fuoco della chiusura mentale.

                                                                          Che aria tira lassù?

                                                                          E io che pensavo che "Topolino" fosse un fumetto popolare e, nel migliore dei casi, educativo.
                                                                          Invece scopro oggi che lo si può fruire solo se precedentemente imparati, e lo si può apprezzare solo se adeguatamente 'illuminati'.

                                                                          • **
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                                                                            Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                                                            Risposta #36: Sabato 25 Mar 2017, 21:07:28
                                                                            E io che pensavo che "Topolino" fosse un fumetto popolare e, nel migliore dei casi, educativo.

                                                                            'Topolino' è un fumetto popolare.
                                                                            Che si sforza di non essere popolareggiante.

                                                                            Ogni sforzo degli Autori che va in questa direzione andrebbe incoraggiato, a mio avviso.
                                                                            Invece talvolta il lettore medio, e più irresponsabilmente l' appassionato, non sembra cogliere i fermenti di novità.

                                                                            Spero di essermi spiegato meglio, stavolta.


                                                                            Muori, malnato! Muori! Muori!

                                                                            *

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                                                                            Visir di Papatoa
                                                                            PolliceSu

                                                                            • *****
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                                                                              Risposta #37: Sabato 25 Mar 2017, 21:34:37
                                                                              Ogni sforzo degli Autori che va in questa direzione andrebbe incoraggiato, a mio avviso.
                                                                              Invece talvolta il lettore medio, e più irresponsabilmente l' appassionato, non sembra cogliere i fermenti di novità.

                                                                              Va incoraggiato, ma non per questo giustificato.
                                                                              Può esserci un adattamento/trasposizione/parodia perfettamente riuscita dal punto di vista tecnico, ma se un lettore non si appassiona, secondo me quell'opera non ha centrato uno dei suoi maggiori obiettivi: intrattenere il lettore. Può venir fuori un rispettoso omaggio, ma lì finisce. Questo può succedere quando non si conosce l'opera originale (e qui, hai ragione, sta alla sensibilità di un lettore di "Topolino" decidere se valga o meno la pena recuperarla); ma a volte, pur conoscendo l'opera originale, non è detto che l'esperimento debba per forza piacere.
                                                                              Io ho letto "La ballata del mare salato", questo mi ha permesso di cogliere tutti i riferimenti del lavoro di Enna e Cavazzano e sicuramente, nei loro panni, non avrei saputo fare di meglio; ma non la rileggerei a breve, non mi ha appassionato.
                                                                              E ho letto il "Don Chisciotte della Mancia" di Cervantes, ma il lavoro di Vitaliano e Sciarrone mi ha profondamente deluso.
                                                                              Questo per dire che si può fare un ottimo esercizio di stile, ma ciò non giustifica un obbligatorio consenso di chiunque conosca le opere di riferimento, o possa cogliere la difficoltà dell'esperimento. Apprezzare l'operazione non significa per forza accettarne il risultato.
                                                                              « Ultima modifica: Sabato 25 Mar 2017, 21:36:36 da brigo »

                                                                              *

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                                                                              Papero del Mistero
                                                                              PolliceSu   (1)

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                                                                                Risposta #38: Sabato 25 Mar 2017, 22:35:17


                                                                                La parodia richiede, da parte dell' Artista, profonda conoscenza dell' originale nonché padronanza dei codici del medium che si intende sfruttare.
                                                                                Caso esemplare: 'L' Inferno di Topolino', di Guido Martina e Angelo Bioletto.
                                                                                In generale, la parodia può essere più o meno fedele all' originale, in base alla sensibilità degli Autori.


                                                                                L'Inferno di Martina la lessi quando avevo 14 anni sulla ristampa anastatica e me ne innamorai,però a rivederla attualmente con una prospettiva critica sono in grado di coglierne non pochi difetti.L'opera è priva di una trama solida che giustifichi il viaggio dei due protagonisti che si riduce a un susseguirsi di gag,citazioni letterarie,giochi di parole,cameo fini a se stessi,tormentoni ricorrenti (il fantasma di Paperino che appare e scompare per perseguitare Topolino e Pippo) e situazioni paradossali risolte in maniera frettolosa.Una storia figlia del suo tempo,appunto,quando i fumettisti non si preoccupavano di preparare spiegazioni rigorose ai lettori,ma fornire un semplice intrattenimento collaudato come ai tempi della Commedia dell'Arte rappresentata nelle strade per i passanti.

                                                                                Oggi un lavoro del genere non sarebbe proponibile e se venisse fatto saremmo noi i primi a lamentarci per la mancanza di una struttura narrativa comprensibile.Rileggetevi le prime pagine con Topolino e Pippo al teatro e spiegatemi la logica che muove gli avvenimenti da quando lo schiavo (?) di Gambadilegno entra in gioco.

                                                                                L'impressione che mi viene osservando diverse parodie del periodo,anni '50-'60,e' che avessero il problema opposto a molte attuali,cioè tendessero ad andare troppo per la loro strada,ignorando il capolavoro di riferimento che si sarebbe dovuto portare all'attenzione del pubblico.Spesso il riferimento è esclusivamente nell'introduzione.


                                                                                *

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                                                                                  Risposta #39: Domenica 26 Mar 2017, 01:07:03
                                                                                  Io non l'ho letta, ma non è un riadattamento fatto male a farmi venire voglia di leggerla.
                                                                                  Se non l'hai letta come puoi dire che è un riadattamento fatto male?
                                                                                  Puoi dire che la storia in sé non ti è piaciuta, ma non puoi giudicarla in quanto adattamento
                                                                                  « Ultima modifica: Domenica 26 Mar 2017, 01:07:58 da piccolobush »

                                                                                    Re: Le parodie moderne - riflessioni
                                                                                    Risposta #40: Domenica 26 Mar 2017, 08:53:37
                                                                                    Se non l'hai letta come puoi dire che è un riadattamento fatto male?
                                                                                    Puoi dire che la storia in sé non ti è piaciuta, ma non puoi giudicarla in quanto adattamento
                                                                                    Se la trama non mi è piaciuta la qualità dell'adattamento non mi interessa. Al massimo, sapere che non è piaciuta a molta gente che aveva letto Barks mi rincuora.

                                                                                    *

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                                                                                    Dittatore di Saturno
                                                                                    PolliceSu   (2)

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                                                                                      Risposta #41: Martedì 18 Apr 2017, 15:15:44
                                                                                      Io per principio sono contrario ai remake ed alle mere trasposizioni.
                                                                                      Se un'opera esiste già, che senso ha rifarla?
                                                                                      Diverso invece è il caso delle libere ispirazioni, a cui però si aggiunge qualcosa di nuovo (cosa che hanno fatto un po' tutti gli autori, o quasi).
                                                                                      Un remake (o un adattamento che traspone pari pari cambiando solo il medium) non è degno di chiamarsi arte e come opera è semplicemente inutile. A copiare sono capace anch'io.

                                                                                      Il dottor Ratkyll, sebbene seguisse la trama originale abbastanza fedelmente, sfrutta il finale per fare una riflessione sul mondo disney. Questo lo accetto, perchè comunque Enna ha aggiunto una qualcosa partorito dalla propria mente ed assente nel romanzo ispiratore.

                                                                                       

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