Papersera.net

Letta solo oggi, nell'ambito di un recupero castyano della serie atlantidea.

Una storia interessante, che comincia con il racconto di Eurasia Tost ad un piccolo viaggiatore d'aereo. Le due vignette iniziali, visivamente belle, ci presentano Atlantide prima e dopo la sommersione.


[size=8]Atlantide prima di essere sommersa.[/size]

Mentre la storia riepiloga la precedente della serie, presentandoci nuovamente "la società delle lepri viola", presto comincia a muoversi autonomamente: facciamo subito la conoscenza di una serie di personaggi molto interessanti: il professor Cartier, vittima di misteriose minacce, l'eccentrico conte Zoox, che sembra sperperare i propri soldi in inutili cianfrusaglie, il rude capitano Boiler ed, infine, il ritorno delle "lepri viola".


[size=8]Il professor Cartier riepiloga.[/size]

La storia, come non infrequente in Casty, subisce una svolta positiva (laddove sembrava volgere verso il peggio) tramite l'aiuto di Pippo.
L'ultimo personaggio, il più inquietante, il Sovramaestro, mi ha ricordato visivamente il Dottor Destino. In questa storia però la sua presenza è appena accennata, dato il fallimento dell'operazione.


[size=8]Il sovramaestro. Notare l'ordine gerarchico decretato dai numeri, come in dittature del periodo della guerra fredda.[/size]

Come per "Topolino e il colosso di Rodi", anche qui, una volta sconfitti i nemici, la storia prosegue per qualche pagina, utile a comprendere come potrebbe evolvere la serie: stavolta i dettagli che apprendiamo per Atlantide sono succosi e l'occhiolino di Pippo al lettore lascia presagire una continua, che effettivamente abbiamo potuto leggere 5 anni dopo.



Altra nota: i disegni di Casty, qui ancora non raffinati come quelli attuali, ottimi però nelle grandi tavole: non solo quelle già citate ad inizio storia, ma anche nel finale, laddove alcuni nodi vengono al pettine e la storia viene riepilogata tramite queste quasi-splash-page che ricordano un po' Gottfredson (e mi è venuto in mente, in questo caso, "Topolino e il misterioso "S" flagello dei mari", d'altronde non molto dissimile nella trama).

Interessante anche la ricerca effettuata da Casty prima di scrivere la storia, utile ad inquadrare la vicenda in un ambito più realistico.


[size=8]Ricollegando i pezzi nel finale.[/size]

Codice Inducks:
https://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+2880-1

La considero sotto la media di Casty, ma comunque bella.
Buono l'escamotage per riepilogare la soluzione. Interessante anche l'uso di Pippo che contribuisce a risolvere la situazione.

Boiler mi ha ricordato Gambadilegno, sia per corporatura che per modi di fare. Ma ovviamente non gli si poteva affidare questo ruolo perchè il personaggio non doveva conoscere i nostri.

L'ultimo personaggio, il più inquietante, il Sovramaestro, mi ha ricordato visivamente il Dottor Destino. In questa storia però la sua presenza è appena accennata, dato il fallimento dell'operazione.

Se non sbaglio però in questa occasione veniva chiamato solo "gran maestro" o qualcosa di simile. Il termine sovramaestro è stato introdotto solo adesso, nel raggio di Atlantide.
Comunque, l'autore riesce a mostrarci la gerarchia mentre avviene la conclusione della , senza quindi dedicare spazio a una scena di presentazioni.
In questa occasione quindi cominciamo a conoscere la reale influenza delle lepri, che nel colosso sembravano di meno e di cui Malvar pareva essere il capo assoluto.

Codice Inducks:
https://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+2880-1

I tuoi interventi sono sempre molto interessanti, Lucandrea...

I tuoi interventi sono sempre molto interessanti, Lucandrea...

"Cerchi rogne?"

 

Ma quindi se la barriera di oricalco serviva a proteggere Atlantide, quest'ultima non dovrebbe trovarsi vicino alla Gran Bretagna?

Lo stesso Topolino a fine storia conclude che Atlantide non può essere lontana, ma... sarà vero?

Non necessariamente: il "circuito" di oricalco viene descritto come immenso e comprendente non solo Stonehenge ma *tutti* i monumenti megalitici, che possiamo trovare un po' in tutto il mondo. Il che concorda con l'altra info dataci da questa storia, quella del "segno del labirinto" diffuso in molte civiltà anche distanti fra loro (vedi primo post del thread).

Inoltre non viene mai detto che la barriera sia stata costruita per proteggere *solo* Atlantide, ma che gli *atlantidei* la costruirono per fronteggiare una "grande onda".

Quindi può essere che gli atlantidei abbiano approntato una barriera maxi semplicemente per difendersi da una catastrofe maxi, oppure... nel Raggio di Atlantide è stato introdotto il concetto delle

E' dunque plausibile l'esistenza di una vicina alle coste della Gran Bretagna? A inizio avventura (ancora: vedi primo post) il professor Cartier fa riferimento all'isola magica di Avalon, di cui non rimarrebbe più traccia...


...oppure niente, Atlantide sta *davvero* là vicino e basta! Solo Casty potrà dircelo!

La penso anch'io così.
Tuttavia, una volta che sarà uscita l'ultima storia della saga, sarà bene rileggersele tutte di seguito per avere chiaro il quadro della situazione.