Ma quanto calore umano c'è nella scena iniziale in cui Pippo accoglie l'amico che cerca riparo dalla pioggia? E senza una briciola di melensaggine o pedanteria.
La storia meriterebbe di venire ricordata anche solo per questo.
L'ho riletta giusto ieri la bella storia oggetto di questo topic e penso anch'io che la scena in cui Pippo offre riparo al Topolino bagnato fradicio riveli, senza melensaggine alcuna, il rapporto di amicizia che sussiste tra i due che va quasi ad assestarsi ad una relazione di fratellanza, talmente è puro il volere bene che provano l'uno nei confronti dell'altro.
Tra l'altro, nel corso del racconto, Pippo è provvidenziale nel salvare la vita del suo amico dalle grandi orecchie nel momento in cui, in preda al misterioso ed improvviso stato di trance che lo ha colto di sorpresa, sta quasi per lanciarsi dall'aereo mentre questo è in volo verso l'isola del "sole nel buio".
Mi ha fatto ridere invece la battuta che il pippide gli rivolge quando lo prega di accomodarsi nel divano e lo trova invece steso per terra, con la sua espressione facciale che parla da sola:
Uh? Preferisci il pavimento? Riguardo invece alla cornice esterna intessuta dall'autore come presentazione della storia raccontata dal papà del bambino, posso dire che il piccolo Billy mi ha fatto tenerezza sin da quando lessi la vicenda la prima volta ed è una sensazione che si è rinnovata con la nuova ri-lettura della stessa.
Senza troppi giri di parole, in quel piccolino che chiede di farsi raccontare una bella storia dal padre prima di addormentarsi mi ci sono identificato perché anch'io da bambino andavo a letto con una buona lettura, spesso di quelle belle di marchio Disney.
Abitudine, questa, che posso dire di avere mantenuto a tutt'oggi e che mi rende questa storia ancora più sfiziosa e bella ai miei occhi di quanto già non sia affascinante, avventurosa e suggestiva di per sè la vicenda raccontata con stile e bravura da Carlo Panaro e Giorgio Cavazzano.