Ecco un'altra discussione interessante in tema di parodie.
Capire se la storia de "il passato senza futuro" sia qualificabile, o meno, come
parodia (sà un po di pignoleria, ma in fondo stiamo a chiaccherare, no?) mi lascia alquanto perplesso: da un lato - e a differenza di molte altre (come i promessi paperi/topi, giusto per rimanere nel dibattito recente) - la storia non ha alcun riferimento esplicito nel titolo e non sembra volersi porre come un'esplicita parodia alla bellissima trilogia di R. Zemeckis; dall'altro lato è, però, innegabile che l'intreccio della trama segua abbastanza da vicino lo schema del film:
- il protagonista viene accidentalmente portato nel passato;
- involontariamente interferisce con un evento determinante per la sua esistenza;
- deve, a tutti i costi porvi, rimedio;
- ritorna al suo tempo con l'aiuto di un personaggio comunque legato a chi ha inventato la macchina che lo ha spedito nel passato.
Questa struttura è identica nel film come nella storia a fumetti.
All'analogia nell'intreccio si aggiungono, poi, citazioni più o meno esplicite; una delle più evidenti è la situazione della 12° tavola, ultime due vignette, e prime due della 13°: Paperinik si addormenta, dorme profondamente e, al risveglio, crede di aver sognato il passato. Ma anche il momento critico per l'incontro di Fantomius con Dolly, che avviene ad una festa di nobili, situazione non troppo dissimile dalla festa di fine anno della scuola.
E allora?
Parodia o non parodia? Questo è il pro... [size=8](ok la finisco, riponete i pomodori)[/size]
Se ne potrebbe discutere a lungo, e le opinioni non potrebbero non dipendere dal personale concetto di parodia. A guardare solo l'intreccio della trama si potrebbe esser tentati di definirla parodia, in fondo se è qualificata come tale "I promessi paperi" (e dagli
), che comuqnue differisce parecchio nella trama, a maggior ragione dovrebbe esserla anche questa. Ma si potrebbe comunque obiettare che mancano altri elementi ricorrenti nei film, come l'avversario Bif Tannen (presente in tutti e tre gli episodi della trilogia), o la centralità della macchina del tempo (qui a stento sfiorata, dato che Copernico risolve la situazione in maniera quasi sbrigativa).
Insomma, personalmente non mi interessa più di tanto capire se questa storia si possa annoverare tra le parodie o meno, poichè mi basta l'apprezzamento verso il grande lavoro di Gervasio, che è riuscito a far coincidere la struttura del film cui ha preso ispirazione con una storia comunque diversa ed estremamente funzionale al personaggio che egli sta valorizzando, ovvero Fantomius.