Avevo trovato il terzo episodio piuttosto soddisfacente; in quest'ultimo, invece, parecchio una sensazione di acceleramento. Il che appare comunque come un fenomeno curioso, considerando che le tot. tavole sono perlopiù esposizione e dialoghi.
Note sparse:
* Un po' troppi "turn face", prendendo volutamente a prestito un termine dal dizionario del fan wrestlinghesco. Trauma, che era nel canone di PKNA descritto come il più spietato e arrogante degli ufficiali Evroniani, è ben mansueto e diventa tutto "buddy-buddy" con Paperinik dopo una manciata di vignette; Moldrock, che sembrava essere il Darkseid/Apocalisse/Nosferatu del nuovo status quo diventa anch'egli ben mansueto e non dubita nemmeno per un secondo che il notoriamente - o presumibilmente -
machiavellico Ducklair (si è intuito che per una serie di esigenze non può avere, la caratterizzazione à la David Xanatos del vecchio PK²) potrebbe fregarlo, lo prende in parola senza battere ciglio e si ritira nella Dimensione da cui stava tentando di scappare (?) nel primo episodio. Okay, in teoria "ci va per riflettere", ma di fatto da lì come ci esce se poi conclude che vuole comunque consumare la sua vendetta? Sa un po' di: "oh, non lo so se torno per prenderti a botte, vado a riflettere in quella cella, tienimi la chiave. Nel caso riapri tu, eh?". Insomma, non aveva più senso farsi costruire un astronave come voleva dall'inizio e andarsene a riflettere su un altro pianeta, ché male che andava tornava a prendere Ducklair/in ostaggio la terra/whatever?
"Le tue stregonerie non basteranno a confonderci! Non meno di tre pagine, come minimo!" (cit.).
Bon, in linea generale, comportamento, annessa rivelazione e risoluzione di quello che sembrava essere un conflitto epico-epocale non sono parse eccessivamente convincenti.
* La gabbia. Quella di Topolino declinata in senso così classico mi pare ormai molto limitante. Con "Potere e Potenza" avevano dimostrato - e senza arrancare pe' niente - come il formato del libretto non desse poi di fatto tante limitazioni. "Il Raggio Nero" era tipo 50-50, qui praticamente è una storia di Topolino tranne l'occasionale splash page. Una decisione che personalmente mi sembra poco comprensibile salvo, se fosse una direttiva editoriale, salvo non ci siano difficoltà sostanziali con gli storyboard. Ciò perché, ripeto, la gabbia di P&P era molto bella, funzionale e non complicava le cose. Pure i modelli del Pastro per i paperi che non siano Moldrock e compagnia mi danno molto la sensazione di topolinesco, oltre che di ben poca dinamicità rispetto al suo lavoro su PKNA (ma pure il già citato P&P).
* Sceneggiatura in senso lato: in generale, penso che Artibani si sia trovato a dover sbrogliare una matassa troppo voluminosa per il quarto atto. Un sacco di buone idee; anche piuttosto "furbe" da un punto di vista narrativo, se vogliamo, nel senso che andavano a solleticare il palato del fan di vecchissima data. Esecuzione che lascia relativamente a desiderare e che avrebbe meritato, in termini generali, un quinto episodio in cui sviluppare meglio motivazioni/azioni che hanno effettivamente portato alla risoluzione del conflitto. Ne escono penalizzati specialmente il momento di riunione con Uno (17 anni per il lettore! Di cui tipo sei mesi di lacrime tra gennaio e luglio del 2001), tutto il conflitto Everett-Moldrock, il finale in cui tutti fanno qualcosa ma non si capisce bene cosa (ma quindi il monastero di Dhasam-Bul lo ricostruiscono? Everett torna a fare la guerra su Corona? Uno e Pikappa si rimettono insieme "perché tanto ora Uno si è fatto il viaggi orbitale e può starsene pure sulla terra"? "Ricominciamo" e Pikappa che corre non si sa bene dove giusto per dare la posa pheega?), ma in generale parecchie cose.
Poi, oh, forse sono anche io che ho iniziato con un PKNA che aveva tante cose da dire e le diceva con verve, sono passato a Rat-Man (e mi sono abituato decisamente troppo bene), mentre poi ritorno su questa nuova PKNE che ha tutti gli interessi a calibrarsi anche sugli standard dei lettori meno smaliziati del Pker di vecchia data. Però, cribbio, è Artibani. Ha partorito in tutta probabilità alcune tra le robe migliori mai scritte su PKNA e PK² (cioè, proprio l'addio di Uno, per dirne una; sfoderate il vostro il "Ducklair", gli "Arriva Trip", "Il Giorno che Verrà", "Niente di Personale", yadda yadda yadda), lo ricordo come il miglior dialoghista in assoluto e vederlo ripiegare sull'occasionale frase fatta e sequenze mezze sghembe mi rovina un po' il divertimento. Ho come l'impressione che qui abbia un po' perso voglia a 3/4 della sceneggiatura. O insomma, che l'editorialità dietro il progetto PKNE in seno a Topolino gli leghi un po' le mani. O forse tutte e due le cose, non saprei. Fossi negli sceneggiatori avrei meno paura del "grigio" (cioè, qui praticamente tutti si fidano di tutti); tanto i lettori più giovani sono cresciuti probabilmente più in fretta di noi e quelli più vecchi che tornano sul Topo apposta per la storia di PK di certo apprezzeranno. Potere e Potenza affrontava bene, almeno tangenzialmente, parte di tematiche un po' più raffinate. Insomma, la sensazione di inadeguatezza rispetto al ruolo richiesto a Paperino/Paperinik - emersa un po' timidamente, per lasciare spazio all'azione negli episodi 2 e 3 - è dopotutto quello che ha fatto apprezzare davvero ai più il finale. Qui abbiamo circostanze ancora più complesse e personaggi che potrebbero andare parecchio in profondità senza necessariamente stonare (in teoria; insomma, se si volesse scriverli così).
Su Hicks propendo anch'io per l'idea che il droide sia una periferica e che Hicks non possa lasciare la torre (supporrei sarebbe la soluzione più congrua); tralasciando che Hicks stesso dovrebbe essere, per l'appunto, limitato. Non metterei da parte nemmeno l'idea che Hicks sia in realtà più avanzato di Uno come il resto dell'armamentario della camera Omega, non fosse per il fatto che Due era più o meno nelle stesse condizioni di perpetua stasi in attesa di direttive ed era arrivato a impazzire. Tra parentesi, non ho ancora capito se Hicks/X è una velatissima citazione a una fan-art stravecchia sulla "terza intelligenza artificiale" dopo Uno e Due. Nel caso chapeau, altrimenti chapeau comunque perché Hicks è tutto sommato molto credibile nel ruolo per cui è stato designato e meriterebbe decisamente un focus/ arco narrativo di sorta.