https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2536-1Forse mi sono imbattuto in ritardo in questa splendida storia, da me letta per la prima volta solo due mesi fa, ma come diceva il grande Alberto Manzi non è mai troppo tardi.
E aveva proprio ragione perché questa impressionante storia del 2004, una delle prime grandi opere da 30 tavole di Francesco D'Ippolito, presenta una perfetta sinergia tra trama e credibilità, cosa che la rende indubbiamente leggibile quando si vuole e quante volte si vuole.
Ma andiamo con ordine: a Paperopoli è in corso la finale di ritorno del campionato amatoriale di calcio della contea, che vede schierate la Paperopolese, squadra di proprietà del Vecchio Cilindro, e la Rockerduckese, compagine del suo eterno rivale mangia-bombette. La storia inizia proprio dalla fine e inquadra gli ultimissimi istanti del match nei quali Paperino, centravanti del team di suo zio, si procura un insperato calcio di rigore. La situazione è tale per cui se il rigorista centrasse il bersaglio la vittoria arriderebbe la squadra di Paperone (la quale avrebbe anche la possibilità di giocare un'amichevole in Portogallo, poco prima della finalissima di Euro 2004), mentre invece, se ciò non dovesse accadere, sarebbe Rocky a trionfare e a battere, per una volta, lo Zione.
Per diversi motivi... tecnici nessun giocatore degli undici titolari se la sente di calciarlo, chi per crampi, chi per mal di denti, etc. (ovviamente tutte scuse), così la scelta del Mister capita, inevitabilmente, su Donald.
A questo punto si entra nel momento topico della vicenda, forse anche della vita del protagonista, il quale, se dovesse riuscire nell'intento, si metterebbe finalmente in luce davanti a fidanzata, nipoti, amici e zio.
Nel momento in cui calcia il rigore però Donald inciampa e il portiere, Toby Tenaglia, riesce a far suo il pallone con grande facilità. Dalla grande delusione serpeggiante negli spogliatoi fino ad arrivare addirittura alla perdita dei mobili in casa Paperino si produce in un vortice di tremende disavventure concatenate ottimamente fra loro in un arguto Climax da Riccardo Secchi, quali per esempio l'esclusione dalla squadra e la rottura del rapporto con Paperina (decisamente non è una delle apparizioni migliori di quest'ultima), il tutto condito da un'elevatissima dose di pessimismo individuale.
Arrivato ormai alla sconfitta più totale e personale il nostro eroe pensa a ciò che sarebbe successo se avesse segnato e, sempre grazie alla bravura di Secchi, ci ritroviamo magicamente sul campo da calcio proprio prima dell'attimo decisivo.
Stavolta Paperino non sbaglia e, come a dimostrazione che la vita è imprevedibile, ecco che attorno a lui ogni cosa si trasforma: PdP gli cancella la lista dei debiti (molto simpatico il tritatutto a forma di cilindro), i nipotini lo prendono a esempio, i compagni di squadra fanno a gara per farselo amico, la fidanzata lo nomina suo eterno cavaliere e i Bassotti gli donano parte della loro vincita al calcio-scommesse.
Quando tutto però sembra andare perfettamente ecco la rivelazione della storia: Donald infatti è ancora là con la palla sul dischetto pronto a calciare il suo tiro della vita e noi scopriamo (forse insieme allo stesso protagonista) che ogni avvenimento descritto era presente solo nella sua fantasia e che tutto può ancora succedere.
La storia si conclude nel momento in cui un papero di nostra conoscenza si appresta ad ultimare la sua rincorsa per calciare il rigore.
Questo inusitato finale, che almeno personalmente ho visto molto di rado nelle sceneggiature di Riccardo, lascia naturalmente tutto aperto alla fantasia del lettore, il quale può immaginare il meglio o il peggio per Paperino a suo piacimento. Non farlo sarebbe impossibile.
Consiglio a tutti, amanti del calcio e non, di leggere questa storia, una vera rivelazione per il mondo Disney e mi scuso anche per il post fiume, venutomi così perché incapace di mettere un freno all'amore che provo e proverò sempre per tali 30 appassionanti tavole. [smiley=voto5.gif]
E voi? Che ne pensate? Come vi immaginate il finale?
Topolino08