Mi ero perso il terzo, ma stavolta sono venuto. E devo dire che è stata forse l'edizione migliore per quel che mi riguarda. L'unica cosa che mi ha lasciato perplesso è che per parlare con gli autori, per seguire questo o quel paperserante stavolta non ho fatto neanche un giro per le bancarelle. E cosa ancor più paradossale l'unico fumetto con cui sono tornato a casa è un cartonato francocoreano della Planeta che ho preso completamente a scatola chiusa...alla stazione di Padova! Comprare cose così alla cieca non fa parte del mio codice genetico ma mi trovavo a corto di letture per il viaggio e devo dire che questo robo, Kwaidan, mi ha pure soddisfatto. Dopo aver fatto scalo alla stazione di Bologna per la coincidenza, e dopo aver temuto che gli sconquassi ferroviari mi sopprimessero il treno per Reggio Emilia, riesco a imbarcarmi e incontro come al solito RoM col quale arrivo, dopo un paio di autobus, finalmente alla fiera. Laggiù inizio a beccare la mia gente, cioè i vari Zangief, Luca Boschi, e addirittura un Casty che disegna. Dopo aver gentilmente costretto Zangief a prendersi il primo Treasure di Topolino a colori, e aver beccato la De Poli con Lepore, ci avviamo al tradizionale ristorante, e fortuna delle fortune, finisco proprio in macchina con Pezzin e consorte! Una volta là prendiamo posto al tavolo e mi intrufolo in una postazione a dir poco strategica, ma che avrà modo di dividermi in due per tutta la durata del convivio, dal momento che alla mia sinistra ci sono Zangief e Pezzin che parlano di fumetto Disney, e alla mia destra RoM e Leonardo Gori che parlano invece di animazione. Inoltre mi abbuffo, il che va sempre bene, e contribuisce a lasciarmi un ricordo a dir poco saziante del pranzo. Peccato per Paolo che si è perso tutto questo a causa di una foratura in autostrada. Si fa a tempo a ricongiungerci tutti al momento della premiazione ANAFI, dove ho modo di stringere la mano a Becattini, di vedere Zironi barbuto, di dire finalmente ad Alle che la Lista dei Classici di Dave Smith è una porcata galattica, e vedere Lepore venir premiato per La Grande Dinastia dei Paperi, il quale nel suo discorso di ringraziamento fa trasparire una certa intenzione di fare lo stesso per un certo altro autore di cui si parla da tanto. Chi vuole intendere intenda. Personalmente, faccio voto di non gioire troppo fino a che la cosa non sarà una realtà tangibile, e mi reco invece a dire alla De Poli che le storie in cui Indiana Pipps si becca una qualche sindrome hanno rotto le balle. Lei ribatte che in compenso la storia di Gattuso con Macchia Nera baby in arrivo sul prossimo Topo sarà un vero gioiello, e mentre mi permetto di opinare lei mi lascia in mano a Casty. Il dopo premiazione è davvero ottimo, Pezzin mi autografa il libro del Papersera, Boschi parla di come si potrebbe organizzare il progetto e Casty parla insieme a noi della quinta stagione di Lost, poco prima di offrirmi una Sprite e sedersi sui tavolini della fiera mentre un codazzo di fedeli si raccoglie intorno a lui per farsi disegnare una sfilza di Pippi (e per farsi presentare il simpaticissimo Bonfatti). Ma l'ora è tarda e le bancarelle iniziano già ad esser sbaraccate, dopo un'Entaconsulta su come tornare a casa, mi si offre l'opportunità di un viaggio di ritorno da favola, accompagnato insieme a Casty alla stazione di Bologna in auto dal prode Zangief. Una volta giunta a Bologna e ringraziatolo però ci rendiamo conto che hanno spostato il nostro treno dalla stazione centrale ad una stanzioncella in culo al cane, e così ci tocca prendere al volo la navetta che portà lì, attraversando la strada a mo' di Mosé col Mar Rosso. Ma alla fine ce la si fa e fino al momento in cui dovrò scendere alla stazione di Padova ho modo di chiacchierare col Castellan di questo o quell'aspetto della Disneyanità, di fumetto in generale, del Lupo e di Cattivik, e di fargli una testa così enunciandogli la Lista dei Classici. Insomma, meglio di così la giornata non poteva certo andare.