Ventitre dicembre
L'esperienza de "I Giganti di Topolino" e' stata una scelta coraggiosa ed intelligente, che purtroppo non ha avuto la fortuna commerciale che avrebbe meritato: solamente sei splendidi numeri, in bianco e nero, con delle tavole grandi (formato A4) adatte a farci godere del lavoro dei tanti autori Disney "moderni"; infatti le storie contenute in questi albi sono tutte abbastanza recenti, nessun "classicone", ma tanti gioiellini... insieme a qualche
ciofeca, certo, ma quelle ci sono sempre state!
In particolare il numero natalizio (risale al 2005) ristampa storie dei seguenti disegnatori: De Vita (Massimo), Cavazzano, Scarpa, Ziche, Celoni, Camboni e Soffritti! Niente male, no?
Iniziamo dal Maestrissimo Scarpa: la sua storia "
Zio Paperone e le buone azioni", pubblicata dieci anni prima su Topolino, dalla trama forse un po' troppo moraleggiante, ma dai disegni bellissimi, in particolare zio Paperone e' uno spettacolo in ogni singola vignetta, sfoggiando un repertorio di espressioni fantastico!
Tra le due storie di Massimo De Vita, quella che preferisco di più e' senz'altro "
Pippo e l'ultimo viaggio di Babbo Natale", la più "vecchia" di quelle presentate, risalente al 1985. In questa storia Pippo mantiene su tutta la storia non solo inanellando una superba serie di gag a raffica, ma agisce da vero catalizzatore della vicenda, dando un senso alla trama e coinvolgendo il lettore, portandolo a tifare per Babbo Natale!
Il filone "poliziesco" di Faraci trova uno dei suoi maggiori interpreti in quel genio del disegno che e' Giorgio Cavazzano, autore della sua ennesima prova magistrale con "
Manetta e l'indagine natalizia", una storia fantastica, in tutti i sensi: Faraci allo stato puro, scatenato con le sue trovate sui nani da giardino (vabbe' stavolta sono gli gnomi aiutanti di Babbo Natale) e l'ottusa idiozia di Manetta e Rock Sassi ("Strani cani con le corna"....). E per i disegni.. beh... metto solo un paio di vignette, giudicate voi (scusate la qualità dell'immagine, ma non voglio distruggere l'albo!):
...e c'e' chi dice che i fumetti sono meglio colorati....
La prova da autore completo di Silvio Camboni "
Topolino e la notte dei Babbi Natale" si caratterizza per un paio di sorprendenti citazioni: vengono infatti riprese sia le tematiche care a Bottaro e Chendi del Pippo incredulo (racconta infatti a Tip e Tap che Babbo Natale non esiste), sia la trama della storia precedente, con addirittura la riproposizione di due vignette ridisegnate da Camboni.
La storia di Soffritti con Paperino Paperotto non e' tra quelle che preferisco di questo filone e Silvia Ziche riesce a rendere divertente anche il "solito" scontro tra Paperone e Rockerduck per un titolo del Club dei Miliardari.
Ho lasciato per ultima una storia particolarissima, che alla sua prima uscita su Topolino 2352 non mi aveva colpito per niente. Sara' stata l'atmosfera del Natale, il bianco e nero o più probabilmente con gli anni mi sono rammollito, ma la lettura di "
Paperoga e la renna in panne" su questo albo mi ha folgorato, e di certo ha fatto scalare sia a Fabio Celoni che a Alberto Savini moltissime posizioni nella mia personale classifica del gradimento!
Poetica e anche struggente, non immune da qualche risvolto drammatico ("drammatico" in ambito Disney, si capisce.... e comunque le scene iniziali del circo sembrano prese da un film neorealista). Le espressioni della renna sono da antologia, e il comportamento di Paperoga e' assolutamente perfetto per il personaggio, da portare ad esempio per chiunque voglia utilizzarlo: vulcanico, pieno di energia ed entusiasmo, non si scoraggia mai, non esita a gettarsi anima e corpo in quello in cui crede, ma senza stupide ottusità: il dubbio se si tratta di una renna comune anziché di una di Babbo Natale se lo pone... per una frazione di secondo, ma se lo pone!
Io, come forse si e' capito, apprezzo tantissimo questa storia, e vorrei, tra le tante, che fosse la vostra "rilettura" di Natale (le ristampe non sono numerosissime, ma e' sul Natalissimo dello scorso anno), per poter scoprire, qualora ce ne fosse bisogno, che razza di gioielli possono nascondersi nelle pagine del
nostro settimanale!
- Paolo