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Modena, 8 settembre 2007

"E' terribile. Sono triste. manchera' non solo a me ma a tutto il mondo". La soprano Mirella Freni, in lacrime, affida questa frase ai cronisti prima di entrare nel Duomo di Modena per assistere alle esequie dell'amico Luciano Pavarotti.
La cerimonia è stata introdotta dall'Ave Maria dall' 'Otello' di Verdi, cantata dalla soprano Raina Kabaiwanska, mentre il canto d'ingresso, dal 'Requiem' di Luigi Cherubini, è stato interpretato dalla Corale Rossini sotto la direzione di Luca Santini (organista Stefano Colo').

Poi le letture dal Libro della Sapienza (3, 1-9), dal Salmo 138, dalla prima lettera di san Paolo ai Corinzi (13, 1-13), vetta poetica del Nuovo Testamento, e dal Vangelo di Giovanni (6, 35-40; 14, 1-7).

L'arcivescovo di Modena: inimitabile come tenore e come amico
"Penso che siano pochi coloro che possono imitarlo come tenore. Nessuno invece puo' dire di essere in grado di mettersi sulla scia della solidarieta', della carita', dell'amicizia, che egli ha cosi' esemplarmente percorso".
L'arcivescovo di Modena, monsignor Benito Cocchi, nella sua omelia ai funerali di Luciano Pavarotti ripercorre la "grande personalita'" del tenore. "Le esequie non sono l'esaltazione del defunto - ha comunque spiegato - non sono una specie di beatificazione, e' la preghiera che la comunita' cristiana rivolge a Dio per chiedergli di accogliere con la sua misericordia chi ha concluso il cammino terreno e si rappresenta davanti a lui".
Ma monsignor Cocchi aggiunge: "Restera' il ricordo, la nostalgia di una persona che, in forza di doti eccezionali, ha saputo far fiorire quanto in germe aveva ricevuto dalla natura".
Nell'omelia poi l'arcivescovo di Modena sottolinea: "Modena sara' fedele a questa memoria. Allora sapra' mantenere alta la bandiera di questo suo figlio; una bandiera che invita ad amare il bel canto, invita alla solidarieta', alla formazione dei giovani all'amicizia".

Lungo applauso per Bocelli commosso
All'offertorio, il flautista Andrea Griminelli ha eseguuito la 'Danza degli spiriti beati' dall"Orfeo e Euridice' del compositore e operista tedesco Christoph Willibald Gluck. Poi la Corale Rossini con il Sanctus dal 'Requiem' di Cherubini e l"Agnus Dei' dalla 'Missa Brevis' di Franz Joseph Haydn.  
Durante i riti di comunione, Andrea Bocelli molto emozionato, in completo nero, camicia grigia di seta e senza cravatta, ha cantato ha cantato l"Ave verum corpus' di Mozart, ricevendo un lungo applauso.  

Poi è stato proposto 'Panis Angelicus' di Cesar Frank in una registrazione di Luciano Pavarotti e del padre Fernando. Al termine la folla applaude commossa, in piedi, per lunghi minuti.
Zeffirelli commosso si siede, il volto molto teso, vicino a lui Bono non si stanca di battere le mani. Carla Fracci, anche lei molto commossa, china il capo coperto da un foulard di chiffon bianco.

Prodi: l'Italia è triste, ma orgogliosa di lui
"Ci sono momenti in cui le parole non servono e a parlare e' il dolore e l'emozione. Tutto intorno a noi e dentro di noi ci dice che Luciano Pavarotti e' entrato in tanti momenti della nostra vita". Cosi' il presidente del Consiglio, Romano Prodi, con la voce rotta dall'emozione, ha iniziato il suo intervento durante i funerali di Luciano Pavarotti.
"E' per me un onore rendere omaggio al suo genio a nome di tutta l'Italia.
Pavarotti non e' stato solo un grande artista - ha detto Prodi commosso - e' stato messaggero di pace e di fratellanza, e' stato messaggero di pace nei luoghi dove e' piu' intenso il dolore dell'umanita' e il fatto che sia qui tra noi l'indimenticato segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan e' il segno di quanto Pavarotti sia stato legato ai destini dell'umanita' in tutta la sua vita".L'Italia, ha detto Prodi, è oggi triste ma è orgogliosa di lui e l'Italia gli esprime nel Duomo della sua città la sua profonda gratitudine".

Dopo i riti di commiato, è stata eseguita la canzone moderna 'Su ali d'aquila', tratta dal Salmo 90, in parte riprodotto anche sul cartoncino-ricordo del tenore. Il canto finale 'Pie Jesu', tratto dal 'Requiem' di Cherubini, è stato eseguito dalla Corale Rossini.  

"Ho perso un grande amico. Per me oggi e' un giorno molto triste", ha detto Franco Zeffirelli che insieme a Bono Vox, Zucchero, Gianni Morandi e tanti altri personaggi del mondo dello spettacolo italiano e internazionale è presente nel Duomo di Modena per partecipare alle esequie di Luciano Pavarotti.

Nella cattedrale della cittadina emiliana, in prima fila sono seduti a sinistra Alberto Tomba, Francesco Rutelli, Adua Veroni, prima moglie del tenore e la figlia. Al centro l'attuale moglie, Nicoletta Mantovani con i genitori. Sempre in prima fila il presidente del Consiglio Romano Prodi e la moglie Flavia, a destra il regista Franco Zeffirelli e il cantante e leader degli U2, Bono Vox, amico di vecchia data di Pavarotti.

In seconda fila, nel Duomo gremito di personalita', siedono Carla Fracci, Giovanotti, Gianni Morandi, Zucchero, il ministro della Difesa Arturo Parisi, l'ex segretario dell'Onu Kofi Hannan, e il segretario generale della Fao Jaques Diouf.

"Come hanno scritto i teatri erano troppo piccoli per Pavarotti. Questa folla dimostra che lui e' riuscito a fare incontrare la musica colta e la musica popolare. Questo vuol dire anche che la sua memoria e la sua voce non moriranno mai". Lo ha detto il vicepremier Francesco Rutelli, prima di prendere parte alle esequie di Luciano Pavarotti insieme alla moglie Barbara Palombelli.

Secondo una prima valutazione del Comune di Modena, circa 50 mila persone hanno seguito dalle piazze e dalle strade del centro storico i funerali del tenore Luciano Pavarotti, da poco conclusi in Duomo. Due maxi schermi hanno trasmesso la diretta televisiva della Rai in piazza Grande e in piazza sant'Agostino.
Centomila persone si sono invece recate alla camera ardente allestita in Cattedrale dalla serata di giovedì alle 13 di oggi.

Le frecce tricolori della pattuglia acrobatica nazionale hanno sorvolato il duomo di Modena.

La Cnn trsmette i funerali in diretta
Sotto il titolo "Remembering Pavarotti", la televisione americana, che da due giorni da' grande spazio alla notizia della morte del tenore, sta mandando in onda le immagini dall'interno della cattedrale romanica.

Ormai da qualche anno si era praticamente ritirato dalle scene, a parte qualche concerto in occasioni speciali, e dunque non penso si possa dire che mancherà al mondo della lirica. Sicuramente mancherà quel patrimonio di esperienza, conoscenza e aneddoti che un artista del genere si porta dietro e che poteva trasmettere agli allievi o anche ad un pubblico più ampio.
A titolo di pura curiosità ho notato come il suo tanto sbandierato testamento spirituale, in cui chiedeva di essere ricordato come cantante d'opera e come amante dell'opera, sia stato regolarmente disatteso da tv e giornali che ci inondano di immagini di Pavarotti e Bono, Pavarotti e Ligabue, Pavarotti e Zucchero, ecc.