Terzo Giorno: Talarico, ne scriiivo, così mi sollazzo un po'...
Freschi e riposati dopo una nottata meno bagordosa della precedente, (Dapiz ha subito preso posto nel matrimoniale con Bordy, mentre Breda ha fatto lo stesso con Zangief) giungiamo in fiera col solito pulmino. L'autista continua ad essere sempre lo stesso, il costo per fortuna pure, io invece mi sono fatto più furbo. Ho ridotto il costume ai minimi termini, mettendo nello zaino guanti e copricolpi in cuoio, mi sono spillato meglio i copriscarpe, la cotta e soprattutto, rimasto privo di forcine, ho ben pensato di prendere la principale causa delle mie sofferenze, il cappello, e di legarlo alla cintura per infilarlo solamente in casi particolari, come le foto e gli attimi di follia zeldiana. Attimi che iniziano subito, visto che anche con la sola zazzera bionda i passanti continuano a gridarmi "Link!". E in più non piove, con notevole beneficio dell'umore di tutti. Però non sono l'unico cosplay del Sollazzo stamattina, la mia fedele compagna, smesso l'abitino scuro halloweenesco del giorno precedente, si è infatti vestita da Thorn. E com'è carino vederla sgusciare qua e là tra la folla con quel mantellino verde e i capelli castani e lunghi, sembra proprio la protagonista femminile di Bone. Peccato che la folla, assuefatta ai solitissimi e banalissimi cosplay tipo Naruto o il Joker, che va tanto quest'anno, non riesca a identificarla, scambiandola per un normalissimo costumino medioevale, come i tanti che si vedono al Games.
Giungiamo al cospetto del buon Rigano, assistito dal buon Lamanna, mentre allo stand Disney autografa le copie di Artemis Fowl, poco prima di prender parte a Palazzo Ducale alla conferenza relativa. Pur dovendomi assentare di colpo a causa di un bisogno corporale, riesco comunque a guadagnarci, grazie a Icnarf, un bel disegno di Artemis e Leale. In più i due autori hanno la premura di farmi metter da parte lo zainone, come da buon costume vitalianico. Dopo esserci persi un bel po' di volte nella folla, aver rimediato un La Neve Se Ne Frega volume unico alla Panini, e Strangers in Paradise Pocket #18 alla Free Books, aver persino incontrato un gruppo di Cosplayer del regno dei funghi (Mario, Luigi, Peach, con tanto di scatola musicale che diffondeva il tema di Super Mario Land per Game Boy) ed essermi fatto con loro una foto piena di fratellanza Nintendiana, riusciamo a radunare la maggior parte di noi a Palazzo Ducale, per la conferenza. Una conferenza buona, devo dire, in cui viene dato spazio a molti aspetti sia della saga di Colfer, sia della sua controparte fumettata. E questo è bene, anche perchè finalmente dopo tanto tempo la Disney propone un prodotto fruibile per un target più alto, e soprattutto oggettivamente bello. Tutto grazie al mordente riversato nelle didascalie, che anziché banalizzare la narrazione, la valorizzano non poco. E non solo lo propone timidamente, ma mette in lavorazione anche gli adattamenti dei successivi libri della serie, e promuove la cosa con una conferenza seria. In mezzo alla folla però scorgo l'Immondo. Trattasi di Deboroh, la cui logorrea unicamente virtuale lo rende presente, persino troppo, sul forum, mentre dal vivo come suo solito tratta tutti con freddezza e distacco. Cioè, Mr. vi_sto_sempre_tra_le_palle_ma _dal_vivo_vi_snobbo, prima della partenza fa sul forum proclami che riguardano il poter prender parte per quest'anno - evento! - alle nostre attività, ai nostri pranzi etc, dopo mille fiere in cui era assolutamente preso dai fatti suoi, e poi ci incontra ad una conferenza e non ci calcola minimamente. Non che il giorno prima fosse andata meglio quando l'avevo beccato di striscio allo stand Panini, e aveva mantenuto lo sguardo fisso sulla cover dell'ultimo Rat-Man, rifiutando di raggiungerci. Bé stavolta gli andiamo incontro noi, io lo saluto con una sberla sulla nuca, che fa simpatia:
<Grrodon> Embé?
<DeborohWalker> Ciao.
<Grrodon> E questa con te chi è, la tua ragazza?
<Deborohwalker> Sì.
<Grrodon> E' iscritta al forum?
<DeborohWalker> Sì.
<Grrodon> Dimmi il suo nick.
<DeborohWalker> Non vuole fartelo sapere, ti teme.
<Grrodon> Ho capito, è Elaine Marley.
<DeborohWalker> Sì.
<Grrodon> Bé adesso noi andiamo a pranzo, dai che andiamo tutti insieme ^^
<DeborohWalker> Spiacente. Devo andare a farmi fotografare con la statua di Ken Shiro.
<Grrodon> ...
<DeborohWalker> Ci si vede in giro.
<Grrodon> Gavte la nata.
E più non lo rivediamo. In compenso fuori dal Palazzo becchiamo Fausto che starà andando alla conferenza della Ziche, per cui purtroppo non abbiamo tempo. E' ora di pranzo, e al nostro gruppo si aggregano finalmente gli ultimi due componenti, che stasera prenderanno posto nelle Tane, completando così il cast di personaggi fissi presente in quest'edizione: Joe Mango e Svarzeneggher. Eccoli venire avanti nel fiore degli anni, due sedicenni, imberbi, con un po' d'acne qua e là, gli occhi persi nell'infinito, come è proprio di questa magnifica età. Io e Dapiz ci commuoviamo, sappiamo bene cosa significhi avere un figlio di quell'età e perderlo anno dopo anno, vedendolo distaccarsi progressivamente da noi, fino a non vederlo più venire a Lucca. Abbiamo ancora stampato in mente il tradimento di Rensel. A colpo sicuro, senza averli visti in faccia prima d'ora li individuo, senza neanche scambiare i loro nick, loro applaudono la mia perspicacia, e io non ho cuore di dire che in realtà ho tirato a caso. Alla loro età è meglio che credano ancora in Babbo Natale. Preso posto all'interno del baretto vicino a Piazza Napoleone, che ha visto anno dopo anno tonnellate di pranzi nerd, organizziamo quindi una bella tavolata, inviamo però Joe Mango e Svarz a comprare le birre che avremo modo di sorseggiare questa sera alla Tana. Pasteggiamo a suon di lasagne e altri primi, malgrado la barista strafottente ci apostrofi senza motivo con un "ma dormite?" ogni qualvolta si avvicini al nostro tavolo. Dopo pranzo ripieghiamo sopra le mura dove abbiamo modo di digerire e stare tranquilli: l'atmosfera lucchese è stupenda, la città è piccola, contenuta, sembra di gironzolare per il setting di un videogioco, grande eppur piccolo nello stesso tempo. Non manca il verde, non manca il medioevo, sembra di essere nella Hyrule di Ocarina of Time e Twlight Princess, decido che è arrivato il momento di far finta di essere Link, e così con Icnarf ci mettiamo a giocare tra gli alberi, mentre Dapiz e gli altri ci scattano foto. Ma siccome ci divertiamo troppo ecco che ci viene la malsana idea di andare al Lucca Games.