Primo Giorno: Una Fiera Di Cui Non Andare Fieri
Spendo i miei due centesimi di tempo libero dicendo la mia su questa edizione della fiera, descrittami (da loschi figuri quali Dapiz) da parecchio tempo a questa parte come ciofeca delle ciofeche. E invece no, è stata carina. Carina rispetto alle aspettative ovviamente, che per colpa dei loschi sopracitati e dei terrificanti trascorsi dell'anno passato, non erano affatto alte.
E in effetti, giunto sabato mattina in compagnia di Icnarf, con valigioni inutili, e tanta tanta tanta tanta stanchezza mi sono rotolate le palle per terra al cospetto della pochezza degli stand, tra i quali spiccava in negativo ovviamente quello Disney che per via delle sue politiche da edicola si confermava come lo stand più inutile della fiera. Ma per inutile intendo inutile inutile, stavolta, se non quasi irritante e dannoso: non solo non erano presenti fumetti da poter comprare, che non fossero i due volumi di WoM allegati a Topolino, ma anche a livello di autori eravamo messi proprio maluccio. C'era Fabio Pochet (chi?!) strombazzato sui cartelloni, intento a disegnare soggetti prettamente wizardsofmickiani, dai quali non si schiodava manco a pagarlo. E WoM, tanto per cambiare, era il tema predominante, visto che lo stand era completamente dedicato al gioco di carte, con tanto di tavoli e giocatorini niubbi intenti ad accaparrarsi la card di Gambadilegno Gran Furfante. Insomma, un non stand. Il senso di scoramento veniva inoltre accresciuto dalla penuria di forumisti, specialmente Sollazzieri, avvistati, dalla carenza di autori e di facce consuete. Giusto qualche avvistamento di qualche Paperserante, tipo il rassicurante Maghetto con Floyd, AMZ e Sprea, o l'assolutamente inutile Warren, col quale abbiamo avuto un colloquio della durata di sei secondi per poi vederlo risparire tra la folla. Non mancava Sarky, il quale pare tra le altre cose aver percepito l'assoluta puzza di morte che aleggiava intorno alla Disney standosene buono buonino senza fare le sue solite battute sdivertenti, ma tenendo questa volta un profilo abbastanza basso, interrotto da qualche comico sbotto di rabbia che seguiva i miei umoristici calci nel didietro. Ma schifida o non schifida la tanto cara struttura plasticosa di mamma Disney continuava ad essere il punto di riferimento per chiunque si volesse incontrare, o anche solo per rompere un po' le scatole alla De Poli che ogni tanto faceva capolino. Solo che anche lì, lo spietato scorrere del tempo si è fatto sentire, e se un paio di anni prima era tutto un festeggiare, cenare insieme e chiacchierare di progetti passati e imminenti, oramai lo scambio di battute si limitava a cose come "Papertotti fa schifo!" "Pubblicherei mille Papertotti pur di salvare questo giornale! (cit.)". A dire il vero si è avuta anche una parentesi interessante, per quanto riguarda Gottfredson, del quale visto il buon andamento del cronobarks, ci si aspetterebbe una bella ripubblicazione cronologica, aspettative ovviamente temprate dai dubbi della De Poli sul fatto che Barks è attuale e può ancora piacere al pubblico, ma su Floyd non ci metterebbe la mano sul fuoco. Si è da lì passati a parlare di Casty e del Mondo Che Verrà, sulla cui qualità eccelsa eravamo TUTTI d'accordo (capito, Elik?), e del fatto che Casty vogliono pubblicarlo in piccole dosi proprio per non perdere l'aura di evento che danno le sue storie.
Dopo pranzo poi è accaduta una magia: non si sa bene come e in che modo ma stand e bancarelle sono improvvisamente raddoppiate, e così il tempo è trascorso facendo acquisti: persi di vista in fretta i Paperseranti, siamo stati poi raggiunti dal solito Laurentius, l'uomo che esiste solo alle fiere, che ci ha seguito come un cagnolino per tutto il pomeriggio, salvo poi sparire tra la folla senza minimamente avvertire. Di incontri di spicco ce ne sono stati pochini invero, ma quei pochi si sono rivelati ottimi, visto che ci hanno portati faccia a faccia a discutere con un fiducioso Luca Boschi dell'agognato Gottfredson, e dei bei vecchi tempi pknaici con Fabio Celoni, incontrato quasi per caso ad un premiazione, il quale ci ha omaggiato con un disegno di Xadhoom. Al mio bottino si sono inoltre aggiunti il quinto volume di Bone, Rock Jaw, La Zuppa di Puffo con ben una settimana di anticipo sull'uscita in fumetteria, e due volumetti Magicpress con fumetti di Star Wars: Boba Fett: Morte, Bugie e Tradimenti e Mara Jade: Il Braccio dell'Imperatore. Icnarf ha invece fatto scorta di Tutto Rat-Man che le mancavano, si è presa Bone, la quadrilogia della Spada di Ghiaccio e si è messa a cercare, trovandola però solo l'indomani, la Saga di Don Rosa. Ho inoltre trovato tra le bancarelle due pupazzetti puffosi per rimpolpare il mio villaggio casalingo: Solfamì e Burlone. Ha concluso la giornata un faccia a faccia con Vitaliano dove si è parlato della sua nuova saga scritta con Bosco e delle solite cose pocheragazzedaquellepartose.