Beh, io ho assistito a una scena del tipo:
Signore distinto: "Scusi, quanto costa questo?", mostrando un giornaletto vecchissimo imbustato, credo fosse un Tex, con la copertina tutta scritta a biro.
Espositore: "Centocinquanta euro", serio, senza fare una piega.
Signore distinto: "Capisco", accettando serenamente la cosa come perfettamente coerente. "Ma i segni di penna..."
Espositore: "Quelli vanno via con un restauro fatto per bene."
Signore distinto. "Sì, ma quello lo devo pagare a parte."
Robe da pazzi.. Anche perchè quel giornaletto, con un prezzo del genere, può solo rimanere per tutta la vita tra le pieghe plasticose di un blister. I fumetti sono vivi quando vengono sfogliati, quando fanno sentire il loro odore di carta appena stampata o vecchia di 40 anni. Pagare un'enormità per qualcosa che non hai cuore di sfogliare perché potresti rovinare, mi sembra davvero un controsenso collezionistico doc!
Capisco perfettamente il tuo stato d'animo che descrivi, Duck, perché l'ho provato sulla mia pelle esattamente quattro anni fa, quando andai alla fiera per la prima volta. Un bambino nel paese dei balocchi rende bene l'idea. Ovunque ti giri, ci sono fumetti. Tanto che non sai nemmeno da che parte cominciare, o in quale direzione procedere!
Sigh, mi immagino Lucca...