Mafalda è la bimba più polemica che ci sia.
Dalla prodigiosa mano di Quino è nata una stella, un'icona della guerra fredda e dei contrasti fra comunismo e capitalismo, fra America e Urss. Mafalda è buona, gentile e paziente, ma che, come non può vedere la minestra, odia con tutta l'anima i sopprusi, le ingiustizie e la morte, che proprio non può mandare giù.
Circondata da amici che non riescono a vedere al dì là del loro naso ( Susanita, Manolito, Felipe e Miguelito ) e di una "tappetta" saggia di nome Libertà, è divisa da un grande pessimismo che sovente la avvolge mentre ascolta attonita le agghiaccianti notizie della radio e da una continua voglia di "curare" il mondo. Questa bambina aveva appassionato tutto il mondo con la sua saggezza; arrivò comunque l'anno in cui Quino smise di disegnarla, commentando la cosa: "Mafalda ha gridato quel che doveva gridare. Ora è un personaggio inutile".
Quino così abbandonò il personaggio che gli aveva donato la celebrità, che lo aveva reso famoso, per sempre, tranne che in alcuni casi particolari, e si tuffò a disegnare personaggi senza nome in gag divertenti.
Ma Mafalda non c'era più, com'era giusto, aveva scosso l'umanità con le sue polemiche alla guerra vietnamita, al comunismo, a Marx, a Fidel Castro... "roba vecchia", storia ormai...
Ma in questi giorni, anche sfogliando svogliatamente le pagine del Corriere, dando una vaga letta agli articoli e una vista alle immagini, pensai ad un tratto...
Mafalda cosa direbbe oggi, dinnanzi al fondamentalismo islamico, a Osama Bin Laden, ai terroristi che sconvolgono il mondo, alla guerra in Iraq?
Cosa penserebbe sulla cattura delle due Simone e sulòl'uccisione dei soldati di Nassiriya, sull'omicidio di Quattrocchi, sulla decapitazione del soldato americano? Cosa farebbe?
Farei di tutto per saperlo, per conoscere la sua opinione i suoi saggi consigli, farei di tutto.
La sua voce non farebbe certo male in questo mondo davvero malato.