Ebbene sì, c'ero anch'io!
Dopo ben 12 anni dall'ultima gita in Trinacria, questo raduno è stata l'occasione per ritornare ed incontrare la succursale locale della Banda Bassotti (cit.; per giunta citazione più che mai azzeccata, dati gli intenti originari della "chiamata alle armi"
).
E' stata per me l'occasione di conoscere, finalmente, la nutrita pattuglia siciliana, di cui finora conoscevo solamente due rappresentanti, Pacuvio e Luxor.
La mia trasferta ha inizio già giovedì sera quando prendo l'autobus per Palermo, dove arriverò dopo ben 11 ore di viaggio (con quasi un'ora di ritardo): il viaggio è lungo ma tutto sommato tranquillo, accompagnato da Lecce fino a destinazione da una simpatica pioggia, che, non contenta, ci terrà compagnia anche per tutta la giornata di venerdì, salvo pochissime pause degne di un pit stop di Formula Uno (non facevamo in tempo a chiudere l'ombrello che già dovevamo riaprirlo).
Man mano nella mattinata di venerdì siamo arrivati tutti in albergo, e tra una cosa e l'altra arriva il momento di andare a rifocillarsi: il pranzo con Luxor, Gancio e Martina passa veloce e allegro, ed è anche la prima delle occasioni per disquisire di tradizioni culinarie e dialettali in comune e non tra la Sicilia e il Salento.
Nel pomeriggio si aggiunge al gruppo Pacuvio, con cui facciamo un primo giro in centro (con annessa tappa al Disney Store e ad un paio di fumetterie/bancarelle), prima di venire raggiunti anche da Pidipì.
E' d'obbligo a questo punto segnalare il vestiario: noi tutti coperti con sciarpe, cappotti, ombrelli e quant'altro, e lui, semplicemente, con una maglietta e una giacchetta (neanche chiusa), come se fosse una sera d'agosto. Faceva venire freddo solo a guardarlo!
Tra una chiacchera, una vetrina*, un acquisto, una vetrina*, una pozzanghera, una vetrina*, un'edicola, una vetrina* e quant'altro, come niente si fa sera: decidiamo quindi di rientrare in albergo, darci una rinfrescata e ritrovarci più tardi per andare a mangiare qualcosa insieme a Dippy Dawg, arrivato da poco anche lui. Se non fosse che, come mi sono tolta il giubbotto, non ho più avuto la forza per rimettermelo, e, con Luxor, abbiamo
evitato perso la divertente serata karaoke (di cui comunque abbiamo potuto "apprezzare" in diretta alcuni brani grazie alle moderne tecnologie.
).
Il giorno dopo, fatta la conoscenza con Andrea87 ed El_Pikappa, ci avviamo verso la tana di Pacuvio, un piccolo santuario disneyano preso d'assalto ed espugnato a colpi di Pk Blaster da un manipolo di esagitati, mentre Martina ed io, tra una risata e l'altra, facevamo da testimoni e documentavamo l'impresa.
Dopodichè, tra statuette, albi, edizioni speciali, giochi di società, stampe e poster, celo-celo-celavevo-celo-manca-celo, come niente si fa ora di pranzo, e ci avviamo per andare a mangiare: fritti in ogni dove, arancinI (spiacente, ma fa testo la guida Touring
), panelle e panini tipici (io sono rimasta sul classico panelle e crocchè, non avendo avuto il fegato di assaggiare
u pane 'ca meusa, sarà per una prossima volta).
Dopo la pioggia del giorno prima, la bella giornata di sabato ci da il modo di apprezzare diversi scorci della città, davvero molto belli, a cominciare dalla cattedrale (splendida!), piazza Pretoria e il monastero della Martorana (da fuori), via Maqueda, il Politeama (di cui abbiamo avuto modo di ammirare non solo la facciata ma anche gli altri lati - uno in particolare!
Per la prossima volta, aspetto con ansia la pubblicazione della
Guida del Coniglio) e altri "monumenti importanti", nonchè altre vetrine*. Dopo un giro tra le bancarelle di Viale Libertà, e una breve ma efficace pausa in albergo, ci ritroviamo tutti al ristorante, dove, non senza una certa fretta da parte del personale, ci vengono serviti delle pizze e dei secondi davvero gustosi, oltre a degli antipasti "abbondanti" e ad un sorbetto al limone praticamente lanciatoci sul tavolo a mò di frisbee, nemmeno un minuto dopo averlo richiesto.
Dopo la pausa a base di birra (a quanto pare Pidipì non vive di sola Coca Cola) ci si avvia a rientrare, e altro non ci raccomandiamo se non di ritrovarci il giorno dopo di buon'ora, in modo da approfittare come si deve della mattinata.
Com'era prevedibile, infatti, alle 9:30 eravamo ancora in albergo a fare colazione (con inevitabile terzo round di confronti culinari)!
Una volta usciti, arriviamo fino al Palazzo dei Normanni, ci rendiamo conto che il tempo purtroppo ci rema contro e decidiamo di dedicare le attenzioni al più raccolto San Giovanni degli Eremiti, prima di andare a far conoscenza con "le palle di riso fritte" (mia madre oggi le ha chiamate così, non chiedetemi il motivo
): un tripudio di gusti che se ci penso fa davvero venirmi voglia di essere ancora lì.
Davvero un gusto più buono dell'altro, anche in versione dolce, tant'è che, alla fine, ho deciso di portarne qualcuno a casa per alleviare il distacco. E anche a 500 km di distanza, hanno riscosso un buon successo!
Dopo la partenza di Gancio e Martina, decidiamo di continuare il pomeriggio facendo una passeggiata dalle parti del Foro Italico, fino a che giunge davvero l'ora dei saluti: Luxor e Andrea ripartono alle 17 e io ho l'autobus neanche un paio d'ore dopo, tempo che, chiaccherando (come è giusto che sia) di fumetti e quant'altro con Dippy e Pacuvio, passa in un niente.
Che dire, ancora? Mi ha fatto molto piacere conoscere così tante belle persone (con alcune delle quali mi conoscevo, seppur virtualmente, già da diversi anni), la compagnia è stata davvero piacevole e senza dubbio invoglia a tornare appena possibile.
Per concludere, alcuni saluti veloci: grazie all'esuberante
Dippy Dawg, per essere stato la "molla" che ha reso possibile organizzare tutto, a
Gancio e
Martina per l'ottima compagnia (mi ha fatto davvero piacere conoscervi, e spero di rivedervi quanto prima
), a
Luxor per la bellissima compagnia e per le lezioni di siciliano, ad
Andrea, che spero d'ora in poi si capaciti che esiste almeno una ragazza sotto i trent'anni che legge Tex
, e agli autoctoni
Pacuvio,
El_Pikappa e
Pidipì, uno più simpatico dell'altro.
Alla prossima, speriamo il più presto possibile!
Ah, dimenticavo: *Swarovski!