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Fra testaroli e bourbon[/size]
U Giancu è il locale più bello del mondo. Punto. Disegni ovunque, statue di Zio Paperone appese (glom), fumetti all'ingresso... Un paradiso visivo.
Tutti cominciano a sedersi. E' un peccato allontanarsi da Mik ed Irene (ma anche quel mascalzone di Zangief, che invece si sistema con loro vicino a Chendi), ma con così tante persone è sempre problematico organizzarsi bene. Pacuvio riesce a sedersi vicino a noi, che mangiamo con Victor, Inthenight, e una coppia che ho scoperto solo al ritorno in auto trattarsi di Hon-ki-ton e signora. Colpa anche dello stesso Hon, che più di una volta sul forum si è spacciato come un VECCHIARDO, e quindi mi aspettavo che fosse un 70enne attempato. Così non era, anzi, ma la cosa non ha aiutato per l'identificazione.
Quando vedo il menù con quel bellissimo disegno di Don Rosa mi rallegro, e tra chiacchiere, vino e commenti sull'ottimo cibo (sono diventato ufficialmente fan dei testaroli, ne voglio ancora!) la cena passa allegramente come niente. Nelle pause tra una portata e l'altra io, Pacuvio ed Isa ci infiliamo nel tavolo grande con Mik e soci, dove si chiacchiera ottimamente con Chendi.
Photomas è la vera sorpresa fatta utente, forse colui che più di tutti non ha rispettato per niente la mia “iconografia mentale” che di solito mi faccio con gli utenti dei quali conosco solo nick e avatar.
Da segnalare il
bizzarrissimo proprietario del locale, U Giancu appunto, e suoi mille copricapi diversi, che si è pure fermato a contemplare i
quaderni di Pacuvio baby (veri e propri antenati dell'INDUCKS). Questi ultimi sono diventati oggetto di culto della serata, che hanno fatto il giro un po' tra tutti. Addirittura Paolo affibbia del “cornuto” a Pacuvio, perché non partecipa mai ai libri mentre dedica passione e impegno esasperante a tante altre cose. E sì, decisamente ha ragione.
A fine cena il grande Don passa a versare del
bourbon (un tipo di whisky del Kentucky) a tutti i presenti. A me l'alcol piace, ma mi mantengo su birra e vino anziché altri tipi di alcolici. Ma quando mai avrò l'occasione di bere del bourbon offertomi da Don Rosa? Quindi lo tracanno con piacere, sebbene sia decisamente forte. A farmi sentire un pischello ci pensa però Victor, che ingurgita l'alcolico a tempo record affiancandogli commenti tipo “ma sì, è una bevandina”. Avrei voluto anche concordare, ma sarei stato poco credibile con quella piccola fiammella che mi fuoriusciva dalle orecchie.
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Un libro per Don Rosa[/size]
Don Rosa non sapeva che il Papersera aveva confezionato per lui un libro. Immaginate quindi la sorpresa dell'autore quando si trova davanti, a fine cena, numerosi scatoloni pieni di libri col suo nome.
Frank gli annuncia la sorpresa, e il Don ne è così contento che addirittura si commuove: è stato un momento veramente bello. Il culmine della serata. Tra applausi, foto e discorsi di ringraziamento capisco infatti che non sarebbe potuto andar meglio. Una giornata veramente fantastica. Don Rosa sfoglia il libro entusiasta, ed elargisce così tanti complimenti al disegno di Isa che quasi quest'ultima si solleva a due metri dalla sedia per l'emozione, mentre mi sono disgraziatamente perso i commenti sui miei lavori perché ero in bagno.
La gente ora è in piedi, e siamo tutti ammassati l'uno con l'altro (tant'è che tocco pure il sedere di Maghetto
) per vedere il libro e Don Rosa che sfoglia e commenta. Mi allontano per non squagliarmi dal caldo, ritrovandomi anche col tondo LPSO (che ho incontrato pure prima e con il quale mi ha fatto davvero piacere scambiare due chiacchiere, anche per via dell'accento comune [nonostante in lui sia mooolto più pronunciato]).
Ah, Paolo distribuisce, oltre ai libri, anche dei graziosissimi
adesivi commemorativi con il Paperone donrosiano presente sul retro del libro. Ottimo.
Insomma, il Don è rimasto veramente felice e si vede, ed è una cosa che riscalda dentro. Un po' come il bourbon, ecco.
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Il ritorno: viaggiando e sfogliando[/size]
A fine cena Don Rosa mantiene la sua promessa di continuare i disegni per i fan interrotti qualche ora prima (e Pacuvio riesce finalmente ad ottenere uno stupendo Paperone). Isa approfitta per farsi dedicare il libro anche a mio nome.
Don: “For Isa and...?”
Io: “Vito.”
Don (con pronuncia americana): “v-i-t-o?”
Io: “Sì!”
Don: “v-i-t-o-c?”
Risate. E' la seconda volta che ci casco.
Purtroppo è il momento di andare. Salutiamo tutti e ci mettiamo in macchina. Le ragazze stavolta non reggono, e si appisolano di botto mentre io, Mik e Pacuvio facciamo discorsi abbastanza poco socialmente accettati. Scopro anche che Mik è veramente bravo con l'imitazione del berlusca.
Arrivato in albergo mi addormento in cinque minuti, con una bella sensazione di positività.
Che giornata!Il giorno dopo, in pullman, ho occasione di leggere il libro che Isa mi presta abbastanza controvoglia, ma almeno in questo modo riesco a cancellare due delle dodici ore che ci vogliono per tornare a casa. Mi sono divorato letteralmente
le interviste di Frank, e devo dire che riconosco più punti in comune tra me e Don Rosa di quanti immaginavo. Mi emoziono davvero quando leggo del suo inizio un po' per caso, con tutte le conseguenze inaspettate che seguirono. E' stato davvero un uomo fortunato.
Grazie a quelle interviste capisco davvero una volta di più la differenza tra Barks e Rosa, e non mi pento di averlo chiamato
fanboy più volte sul forum. Lui è davvero così, che lo si ami oppure no.
Nel mio articolo ho notato che sono state aggiunte due immagini con didascalia, che però non ho mandato a Paolo. Bene per la seconda con Doretta, mentre la prima col presidente Roosevelt forse non l'avrei scelta. Poco importa, alla fine Paolo le immagini me le aveva pure chieste ma non gliele mandai perché mi bastava quella finale che chiude l'articolo. A proposito, mi fa molto piacere che sia stato io a chiudere idealmente la parte scritta del volumone.
Bellissimi i disegni, anche se speravo ce ne fossero di più. Degno di nota quello di Bacci, che però di donrosiano non ha niente. Non mi riferisco allo stile ovviamente, ma proprio al soggetto del disegno. E' un'illustazione qualsiasi di Paperone made in Italy, che ho comunque gradito. Conker sempre stratosferico ma sembra davvero Intini. Io amo Intini, ma mi piacerebbe vedere uno stile più personale. Anche solo per curiosità.
Vabbè, è arrivato il momento di spegnere le luci.
Stavo giusto pensando che ci sarebbe voluto un qualcosa per chiudere definitivamente in bellezza questa tappa donrosiana, quando la signora due posti avanti a me si pronuncia in un'incantevole
vomitata.Aaah, ora posso tornare a casa beato.
Ecco, è tutto.
Sono davvero felice che sia stato possibile tutto questo.
Sono stato a casa di Rodolfo Cimino e a cena con Don Rosa nel giro di pochi mesi, e tutto questo mi rende orgoglioso come paperoniano, e soprattutto come persona.
Grazie a tutti.
- Vito