Prendete, da una parte, "Taken", la miniserie tv prodotta da Steven Spielberg e interpretata, tra gli altri, da Dakota Fanning che l'altr'anno ha appassionato le platee americane, e sommatele, sull'altro lato, le migliori idee del mondo fumettistico americano sui mutanti e sui supereroi, idee recentemente rivitalizzate da film come 'X-Men' o 'Spider-Man': otterrete "The 4400", serie prodotta da un network non di primissimo piano che però, a sorpresa, nell'estate del 2004 ha fatto riscontrare negli Stati Uniti un ottimo indice di audience ed è ora sbarcata in Italia, su Raidue.
Se gli sviluppi della trama, come già anticipato, non sono molto originali, decisamente inedito è lo spunto iniziale: una cometa minaccia improvvisamente di cadere sulla Terra, salvo poi rallentare sulla superficie del nostro pianeta e, letteralmente, lasciare sul suolo terrestre 4400 persone, scomparse dal 1946 ad oggi ma apparentemente per nulla invecchiate. Dopo una prima fase di straniamento, dovuto al tornare a vivere, magari dopo decenni, in un mondo che non è più il proprio sia nel pubblico (società, norme di comportamento, politica) che nel privato (persone morte o che si sono rifatte una vita), i "ritornati" infatti iniziano a manifestare veri e propri poteri che, pian piano, sembrano delineare un disegno in tutta la faccenda, un disegno che ha ben poco di umano...
Una nuova divisione dell’Agenzia di Sicurezza Nazionale viene formata per indagare sulla vicenda, ed a capo vengono posti il detective Tom Baldwin (Joel Gretsch, gia' presente in "Taken") e la dottoressa Diana Skouris (Jacqueline McKenzie). Tom è molto coinvolto nella vicenda dato che suo nipote Shawn Farrell (Patrick Flueger) è uno dei 4400.
Pathos e dramma esistenziale, insomma, si uniscono ad una componente di mistero che si fa via via più forte e che gli sceneggiatori dimostrano di padroneggiare assai bene, dosandola nelle giuste quantità e stuzzicando la curiosità dello spettatore, pronto a ipotizzare in ogni momento le varie diverse ipotesi in campo e quindi a rimanere fino alla fine incollato allo schermo...
Un'ottima serie, quindi, che però esaminando la psicologia dei personaggi e' facile notare le sin troppe citazioni del gia' menzionato X-Men, "l'emarginazione da superpoteri" ad esempio, e' gia stata a lungo esaminata con esiti molto simili a quelli di "The 4400". Ad ogni modo, soprattutto per chi non ha già una "cultura" su questi argomenti, una serie che sembra promettere molto bene, nonostante tre fattori importanti: 1) la scarsa pubblicizzazione in tv, 2) il "puzzle" tutto nostrano fatto con i 5 episodi originari riuniti in due serate 3) la controprogrammazione italiana con San Remo, che di certo non e' stata delle piu' congeniali...