Papersera.net

Mi ricordo solo ora che durante il periodo natalizio, alle finali di Passaparola, è stata fatta la seguente domanda (più o meno):

ciclo di leggende epiche finlandesi, con la lettera "K".

Io ho risposto correttamente (ehm, a casa, guardando la Tv) con grande stupore dei presenti. Immagino che anche qui tutti o quasi sappiano la risposta esatta. Il concorrente ovviamente non la sapeva. Peccato che la domanda non è stata fatta al nostro Gagnor, che pure ha partecipato a qualche puntata delle finali. Probabilmente avrebbe fatto un figurone.

Tracce

Ho fatto pure io lo stesso, preciso, ragionamento.
Una nuova riprova del fatto che il fumetto "fa" cultura!

Io ci andrei cauto a parlar di cultura in questo caso. Don Rosa può anche avere intenti didattici, e quando l'economia della storia se ne avvantaggia inserisce volentieri nella sua opera fatti e personaggi storici reali.  Però questo non implica che sapere la parola giusta al momento giusto sia una misura della "cultura". Semmai della capacità di assorbire informazioni frammentarie e scorrelate e di ricordarsene quando serve.

Io ci andrei cauto a parlar di cultura in questo caso. Don Rosa può anche avere intenti didattici, e quando l'economia della storia se ne avvantaggia inserisce volentieri nella sua opera fatti e personaggi storici reali.  Però questo non implica che sapere la parola giusta al momento giusto sia una misura della "cultura". Semmai della capacità di assorbire informazioni frammentarie e scorrelate e di ricordarsene quando serve.

Non credo che Effezeta intendesse questo, ma il fatto che, in ogni caso, i tanto disprezzati (perchè considerati infantili) fumetti insegnano(-vano) qualcosa o perlomeno stimolano(-vano) la ricerca e la lettura.

ciclo di leggende epiche finlandesi, con la lettera "K".

Ehm... io non la so... /

Ehm... io non la so... /

Dovrebbe riferirsi a P e la ricerca di Kalevala

Ehm... io non la so... /

Rimandato a settembre ! E l'esame di riparazione verterà su Zio Paperone n°136

per Cecco: uhmm. non lo so. Perchè declini al passato ? Non sono così convinto di quel che dici, mantengo qualche riserva sulla funzione pedagogica dei fumetti; e qui ritengo che ne potrebbe venir fuori una bella discussione.
Tra l'altro, kredo ke kon un titolo kosì, niente sia OT in kuesto thread.

Rimandato a settembre ! E l'esame di riparazione verterà su Zio Paperone n°136

Lo cercherò!

per Cecco: uhmm. non lo so. Perchè declini al passato ?

Perchè da un po' di tempo vengono ideate storie unicamente per divertire, non per istruire, ma mantengo il tempo presente perchè le vecchie storie rimangono, potranno essere lette e istruire ancora per molto molto tempo (se ci saranno ancora bambini che avranno voglia di imparare).

Non sono così convinto di quel che dici, mantengo qualche riserva sulla funzione pedagogica dei fumetti.

Invece io ne sono assolutamente convinto: se da bambino ho imparato molte cose prima dei miei coetanei e mi sono avvicinato alla lettura è stato grazie al fumetto, che ha funto un po' da "oggetto transizionale". Parlerei  di una funzione culturale, non tanto pedagogica: ma come mai non ti convince?

e qui ritengo che ne potrebbe venir fuori una bella discussione.
Tra l'altro, kredo ke kon un titolo kosì, niente sia OT in kuesto thread.

Se ne è parlato qua e là per il forum, anche se, effettivamente, non mi pare che esista una discussione specifica, forse nemmeno una sola.

Invece io ne sono assolutamente convinto: se da bambino ho imparato molte cose prima dei miei coetanei e mi sono avvicinato alla lettura è stato grazie al fumetto, che ha funto un po' da "oggetto transizionale". Parlerei  di una funzione culturale, non tanto pedagogica: ma come mai non ti convince?

Sono parzialmente d'accordo: anche a me i fumetti sono serviti per creare curiosità sulla cultura generale. Anche i Bonelli, spesso, l'hanno fatto.

Non mi convince perchè non sono sicuro di aver visto nemmeno su di me questo effetto. Sono anch'io tra quelli che hanno imparato parole o concetti nuovi grazie al Topo, d'accordo (ricordo che mi era piaciuta molto "Paperino e la stampa", TL 1617 - quella era una lezione in forma di storia. Come un'altra, credo coeva, sulla storia dell'acqua.non ricordo). Ma ad una certa età ho cominciato a diradare le letture a fumetti ed a concedermi di più ad altra letteratura, e non mi sembra di poter dire che il fumetto sia stato un tramite, ero semplicemente cresciuto.
Mi dispiace anche dirlo, ma, per dire, le parodie non mi hanno mai incuriosito a leggere l'originale, se non lo conoscevo. Le apprezzavo per quello che erano, pur intuendo che mi stavo perdendo parecchio. Se in seguito mi sono imbattuto nelle opere originali, è successo per altre vie. Insomma, non do per scontato che il fumetto sia l'oggetto transizionale che vorresti.
Parlo di me, chiaro. Ma se per me era così negli anni '80 (e leggevo, apprezzandole, anche molte storie più datate), a maggior ragione qualche dubbio sull'effetto del topolino odierno sui bambini odierni mi viene.

P.S. Ho mescolato un po' gli argomenti...

P.S. Ho mescolato un po' gli argomenti...

Sei stato chiarissimo!

Ok che il fumetto non ti crea una cultura, però secondo me aiuta i bambini ad abituarsi a leggere e ad avere una curiosità verso la narrazione.

E' abbastanza diffuso il fatto che chi abbia letto fumetti da bambino si sia spesso interessato alla lettura da adulto...

Personalmente sono d'accordo con Cecco e Sgrunt......Il fumetto non costituisce in "se stesso"cultura (credo comunque che il fumetto, in quanto forma di comunicazione e di espressione, possa rappresentare comunque una forma di cultura di massa, che ha una sua dignità ed un suo peso). Per me, e per altre persone che conosco, il fumetto (italiano, disneyano, giapponese o altro) ha costituito un tramite. Ha fornito alcune nozioni (sulla storia, sulla letterattura, sulla geografia, sul costume) magari frammentarie, ma che hanno dato la possibilità alla mia curiosità di esplorare e approfondire alcuni argomenti con cui magari non sarei venuto in contatto, o con cui sarei venuto in contatto più tardi. Sono cresciuto, e continuo a leggere fumetti. Lo faccio per diletto, ma ancghe perchè ritengo che la conoscenza arrivi da fonti diverse, a volte inaspettate. Il fumetto può essere tranquillamente una di queste.

Io invece credo che il fumetto possa essere considerato a tutti gli effetti cultura. Il fumetto è una forma di comunicazione, di svogo, ma anche arte, e quindi ha tutto il diritto di essere considerato cultura. Opere come quelle di Barks, Gottfredson. Rosa, Scarpa (in ambito Disney) o come quelle di Pratt, Alan Moore, personaggi come Asterix, Topolino, Tex, secondo me fanno parte della cultura. Credo che leggere un'opera di Pratt non sia inferiore a leggere un romanzo di Umberto Eco, per fare un esmpio. Molti altri libri stanno ben al di sotto di molte opere a fumetti. Per non parlare di quanto passa in Tv. Se poi pensiamo che in alcuni esami per i concorsi si sono viste domande di gossip perché ritenuto argomento di cultura generale, be' allora il fumetto è cultura di alto livello.
Poi quello che troviamo nelle storie può essere un ulteriore arricchimento. Maus è un'opera di valore, e quindi è di per sé cultura. Se poi consideriamo che illustra un periodo storica ben definito, allora possiamo dire che porta anche della cultura storica.
Nel nostro caso (quello della lettera K), forse parlare di culura è eccessivo. Diciamo che è semplice nozionismo, che però non fa mai male. Personalmente, se non avessi letto la storia di Rosa non avrei mai saputo che esiste una mitologia scandinava.

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Io invece credo che il fumetto possa essere considerato a tutti gli effetti cultura. Il fumetto è una forma di comunicazione, di svogo, ma anche arte, e quindi ha tutto il diritto di essere considerato cultura. Opere come quelle di Barks, Gottfredson. Rosa, Scarpa (in ambito Disney) o come quelle di Pratt, Alan Moore, personaggi come Asterix, Topolino, Tex, secondo me fanno parte della cultura. Credo che leggere un'opera di Pratt non sia inferiore a leggere un romanzo di Umberto Eco, per fare un esmpio. Molti altri libri stanno ben al di sotto di molte opere a fumetti. Per non parlare di quanto passa in Tv. Se poi pensiamo che in alcuni esami per i concorsi si sono viste domande di gossip perché ritenuto argomento di cultura generale, be' allora il fumetto è cultura di alto livello.
Poi quello che troviamo nelle storie può essere un ulteriore arricchimento. Maus è un'opera di valore, e quindi è di per sé cultura. Se poi consideriamo che illustra un periodo storica ben definito, allora possiamo dire che porta anche della cultura storica.

STRAQUOTO!