Sembra ieri, ma sono passati già quindici anni dalla morte di Farrokh Bulsara, in arte Freddie Mercury, leader dei Queen e uno dei personaggi più carismatici della storia della musica moderna.
Personaggio dalle mille contraddizioni, sfacciato e quasi eccessivo nelle sue esibizioni in pubblico, quanto riservato nella vita privata (credo che le interviste esistenti si contino sulla dita di una mano).
Quando il male allora letale dell'Aids lo stava consumando e uccidendo, lui aveva ancora la forza di scrivere un testo come questo:
It's a beautiful day
The sun is shining
I feel good
And no-one's gonna to stop me now, oh yeah
It's a beautiful day
I feel good, I feel right
And no-one, no-one's gonna stop me now, mama
Sometimes I feel so sad, so sad, so bad
But no-one's gonna stop me now, no-one
It's hopeless, so hopeless to even try
Mi ha sempre colpito l'idea che volesse cantare un qualcosa di spensierato, un inno alla voglia di vivere alle soglie della morte.