Mi dispiace, mi dispiace molto per Mike Bongiorno, vera figura guida (nel bene e nel male) della cultura poplare italiana, sino a quando ha avuto senso questa espressione, tra i tanti danni del "berlusconismo", va annoverata anche la sparizione della cultura popolare, spazzata via da una televisione becera e volgare.
Televisione di cui Mike faceva parte, ma a modo suo: certo, si fomentava per vendere un prosciutto o i dadi da brodo con le televendite, ma allo stesso tempo ha semre lavorato con totale professionalita' e competenza, non arrivando dov'e' arrivato per caso o per meriti non professionali, ma per aver saputo creare la televisione, direi di piu': per aver saputo creare il telespettatore, una figura prima inesistente e che grazie alle sue trasmissioni iniziava ad appassionarsi a quello che succedeva in TV (e non a quello che la TV riportava, come in un TG), ai personaggi creati dalla TV, che al di fuori di essa non esitevano (la signora Longari e il professor Marianini su tutti, ma anche il "Signor No"). Vabbe' non e' questa la sede per attaccare un pistolotto pseudo - sociologico, ne' voglio infarcire il post con ricordi personali che - immagino - parecchi di noi abbiano delle sue trasmissioni.
Mi limito a salutare una persona "importante", che ha avuto una vita piena e vera, molto piu' di tante persone.
Ciao Mike, e no, stavolta niente "Allegria!".
- Paolo