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I dischi dello zio Mario - Sezione 1961-1970

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    I dischi dello zio Mario - Sezione 1961-1970
    Giovedì 6 Ago 2009, 22:09:54
    Tento un esperimento.
    Se andrà bene, se ci sarà interesse, proseguirò con gli altri decenni.
    I miei dischi del cuore...vediamo che ne pensate, ditemi i vostri.

    Iniziamo con 20 magnifici e imprescindibili album dei '60:

    1) Beatles: "White Album" (Apple 1968)
    http://www.discoclub65.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1824&Itemid=46
    Perchè: lo leggete dalla rece.

    2) Love: "Forever Changes" (Elektra 1967)
    Perchè: perchè ha cambiato la mia sensibilità musicale la sera del 20 Giugno 1995. Per sempre. Vi sembra poco?

    3) Kinks: "We Are the Village Preservation Society" (Pye 1968)
    Perchè: perchè Ray Davies è stato il più grande melodista dei sixties dopo McCartney.

    4) Family: "Music In A Doll's House" (Reprise 1968)
    http://www.discoclub65.it/index.php?option=com_content&task=view&id=783&Itemid=46
    Perchè: perchè mi ha stordito e lasciato incredulo la sera del 26 dicembre 1983

    5) Traffic: "Mister Fantasy" (Island 1967)
    http://www.discoclub65.it/index.php?option=com_content&task=view&id=769&Itemid=46
    Perchè: perchè è semplicemente il miglior esempio di album "poppadelico" del 1967.

    6) Beach Boys: "Pet Sounds" (Capitol 1966)
    Perchè: perchè bisogna pur sapere cosa un uomo può riuscire a fare all'età di 24.

    7) Byrds: "Younger Than Yesterday" (CBS 1967)
    Perchè: perchè è il miglior album Beatles-Oriented di tutti i tempi prima dello stupefacente "Kontiki" dei Cotton Mather uscito però 32 anni dopo.

    8 ) Rolling Stones: "Beggar's Banquet" (Decca 1968)
    Perchè: Please to meet you! Hope you guess my name!

    9) Rolling Stones: "Let It Bleed" (Decca 1969)
    Perchè: come si può vivere senza avere in testa "Gimme Shelter" nei momenti bui?    

    10) Moody Blues: "In Search Of Lost Chord" (Decca-Deram 1968)
    Perchè: il prog quando non era ancora pipparolo e aveva ancora una zampa nell'acido.

    11) Velvet Underground & Nico: Ominimo (Banana Wharol cover) (Verve 1967)
    Perchè: perchè è la dimostrazione che mezza ottava di estensione può avere più espressività di Maria Callas.

    12) Beatles: "Revolver" (Emi-Parlophone 1966)
    Perchè: perchè, se togliete la fetentissima "Yellow Submarine", è un album perfetto. Ma toglietela però.

    13) Free: "Fire and Water" (Island 1970)
    Perchè: perchè "Oh, I Wept" è una power ballad magnifica.

    14) 13th Floor Elevators: "The Psychedelic Sounds Of" (International Artists 1966)
    Perchè: perchè è il più grande esempio di come un disco registrato da cani sia in grado di stracciare menate da aiudiofili come dark side o close to the edge quello palle lì insomma.

    15) The Who: "Sell Out" (Brunswick 1967)
    Perchè: perchè nell'estate del 1995 ero l'uomo più felice e spensierato della terra e potevo davvero vederci per miglia.

    16) Beatles: "Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band" (Emi-Parlophone 1967)
    Perchè: perchè "A Day In The Life" è una delle massime espressioni del rock inglese. La più grande?

    17) Simon & Garfunkel: "Bridge Over Trouble Water" (CBS 1970)
    Perchè: perchè la prima volta che ho ascoltato "The Only Living Boy In New York" mi sono trovato sparato in Central Park una mattina di novembre del 1967 e nella nebbia ho incontrato Jane Fonda e Robert Redford che portavano a spasso il cane.

    18) Pink Floyd: "The Piper At The Gates Of Dawn" (CBS 1967)
    Perchè: perchè non c'è niente di più psiconautico delle filastrocche sghembe di Syd Barred. Che peccato che poi i PF siano finiti a fare croste AOR nei '70!

    19) Loovin' Spoonful (un qualsiasi best purchè ci siano "Summer in The City" e "Coconut Groove")
    Perchè: perchè "Coconut Groove" è stata la ninna-nanna che cantavo a mio figlio nell'estate del 1997.

    20) Mamas and Papas (un qualsiasi best purchè ci siano "California Dreaming" e "Monday Monday")
    Perchè: per chi pensa che "Sognando California" sia un pezzo dei Dik Dik.

    No Dylan, No Hendrix, No West Coast, Thanx.
    « Ultima modifica: Giovedì 6 Ago 2009, 22:12:26 da MarioCX »
    ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

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    Malachia
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    PolliceSu
      Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1961-1970
      Risposta #1: Giovedì 6 Ago 2009, 23:12:49
      Diciamo pure: "Sezione 1966-1970". ::)
      In quel quinquennio sento ovviamente la mancanza di Dylan, poi di Johnny Cash (il mitico album live "At Folsom Prison" è del 1968) e di un Elvis che ritorna in grande forma almeno con "From Elvis in Memphis" (1969). Questione di gusti, ovviamente. ;)
      « Ultima modifica: Giovedì 6 Ago 2009, 23:13:11 da iuventuri »

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      feidhelm
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        Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1961-1970
        Risposta #2: Venerdì 7 Ago 2009, 01:11:47
        10) Moody Blues: "In Search Of Lost Chord" (Decca-Deram 1968)
        Perchè: il prog quando non era ancora pipparolo e aveva ancora una zampa nell'acido.

        Lol che definizione meravigliosa ;D

        11) Velvet Underground & Nico: Ominimo (Banana Wharol cover) (Verve 1967)
        Perchè: perchè è la dimostrazione che mezza ottava di estensione può avere più espressività di Maria Callas.

        Straquoto!

        14) 13th Floor Elevators: "The Psychedelic Sounds Of" (International Artists 1966)
        Perchè: perchè è il più grande esempio di come un disco registrato da cani sia in grado di stracciare menate da aiudiofili come dark side o close to the edge quello palle lì insomma.

        E ti quoto volentieri anche questo, anche se non sarei così categorica nei confronti dei poveri PF ;D (a proposito, che vuol dire "croste AOR"?), mentre effettivamente ho sempre trovato gli Yes troppo easy listening per i miei gusti.

        Molti di quelli che hai citato non li conosco, ahimè :-[
        rimedierò ;)
                 
        In memoria di chi ci ha "cucinato" tante storie memorabili...

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        alec
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          Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1961-1970
          Risposta #3: Domenica 9 Ago 2009, 12:39:52
          Diciamo pure: "Sezione 1966-1970". ::)
          In quel quinquennio sento ovviamente la mancanza di Dylan, poi di Johnny Cash (il mitico album live "At Folsom Prison" è del 1968) e di un Elvis che ritorna in grande forma almeno con "From Elvis in Memphis" (1969). Questione di gusti, ovviamente. ;)
          Straquoto. Che sarebbero i 60 senza Elvis (che ha cominciato nei 50 ed ha spopolato anche nei 70)? Peccato  abbia ripreso i concerti solo nel 1968, dopo quasi un decennio di cinema...Senza di lui i dischi sopra citati non sarebbero mai stati incisi, e non credo di esagerare... ;)

            Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1961-1970
            Risposta #4: Domenica 9 Ago 2009, 14:00:31
            Perchè: il prog quando non era ancora pipparolo e aveva ancora una zampa nell'acido.

            Attendo con curiosità che tu prosegua coi primi anni Settanta per vedere se salvi qualcos'altro... ;)

            No Dylan, No Hendrix, No West Coast, Thanx.

            D'accordo su Dylan e Hendrix, ma nella West Coast ci metti anche i Doors, vero? Qui mi permetto di dissentire...

              Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1961-1970
              Risposta #5: Mercoledì 19 Ago 2009, 00:15:06
              Ciao ragazze e ragzzi, torno adesso da febbrose vacanze francesi.
              Febbrose perchè mi sono beccato la bronchite! Umpf!

              Per feidhelm: "AOR" significa "Album Oriented Radio" ed è quel tipo di rock americano pomposo, da radio fm, patinato nei suoni, ma molto limitato nell'espressione artistica.
              Hai presente i Toto? Ecco.

              I Doors? Penso siano stati molto, molto sopravalutati.
              Andiamo con i settanta?
              ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

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              Paolo
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                Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1961-1970
                Risposta #6: Giovedì 27 Ago 2009, 14:05:50
                Citazione
                Tento un esperimento.
                Se andrà bene, se ci sarà interesse, proseguirò con gli altri decenni.
                I miei dischi del cuore...vediamo che ne pensate, ditemi i vostri.

                Interessante, partecipo anch'io, ma devo prima premettere che, specialmente in questo decennio, più che album di riferimento ho dei singoli, spero vadano bene lo stesso.

                Citazione
                Iniziamo con 20 magnifici e imprescindibili album dei '60:

                Di quelli che nomini ne ho solo sette:

                1) Beatles: "White Album" (Apple 1968)
                6) Beach Boys: "Pet Sounds" (Capitol 1966)
                8 ) Rolling Stones: "Beggar's Banquet" (Decca 1968)
                9) Rolling Stones: "Let It Bleed" (Decca 1969)
                12) Beatles: "Revolver" (Emi-Parlophone 1966)
                16) Beatles: "Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band" (Emi-Parlophone 1967)
                18) Pink Floyd: "The Piper At The Gates Of Dawn" (CBS 1967)

                e nonostante me lo consiglino tutti, e l'abbia ascoltato parecchie volte, Pet sounds non mi esalta per niente.. mi piace... i primi 5-10 minuti, poi però devo cambiare!

                A questi aggiungo anche

                In The Court Of The Crimson King (King Crimson)
                Who's next (Who, ma pure Tommy....)
                Burn (Deep Purple)
                Highway 61 Revisited (Bob Dylan)
                The Doors (The Doors)

                Poi c'e' una vagonata di brani imperdibili:

                A Whiter Shade Of Pale (Procol Harum), I Heard It Through The Grapevine (nella versione di Marvin Gaye), Sittin' on the Dock of the Bay (Reddings), California dreamin' (M&P), "The House of the Rising Sun" (Animals), e chissà quanti me ne scordo, anche di artisti già citati, tipo Pain it Black dei Rolling Stopnes e/o Mr. Tambourine Man (nella versione di Dylan)!!!

                Domani penso ai 70...moooolto più difficile!

                  - Paolo

                  Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1961-1970
                  Risposta #7: Giovedì 27 Ago 2009, 15:04:34
                  Per quanto riguarda "Pet Sounds", per apprezzarlo bisogna in effetti farsi una piccola violenza iniziale.
                  Il suono d'insieme è sicuramente meno moderno di quello dei coevi album di Beatles e Rolling Stones (prendiamo "Revolver" e "Aftermath" entrambi del 1966) e le costruzioni melodiche dei vari brani sono sicuramente meno diversificate.
                  Infranta però la barriera, se ne possono godere gli splendidi intrecci vocali ("God Only Knows" su tutte), l'allure "lounge" ante-litteram e splendidamente sessanta ("Pet Sounds", lo strumentale) e i raffinati e mai eccessivi arrangiamenti strumentali.

                  Sottovalutato all'epoca e forse oggi troppo esaltato (è oggettivamente  un gradino sotto le contemporanee creazioni inglesi), resta comunque uno dei dischi più importanti del decennio sessanta .  

                  « Ultima modifica: Giovedì 27 Ago 2009, 21:13:24 da MarioCX »
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                    Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1961-1970
                    Risposta #8: Sabato 26 Set 2009, 22:51:24
                    Bella classifica! :)
                    Forse arrivo fuori tempo massimo, ma un commentino lo volevo fare.
                    Mi levi una curiosità? Cosa ne pensi di Odessey and Oracle degli Zombies? Per me può stare benissimo vicino ai vari Sgt. Pepper , Revolver e Pet Sounds senza impallidire!!
                    (Vorrei capire se sono l'unico a trovarci qualcosa di buono :P)
                    grazieee

                      Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1961-1970
                      Risposta #9: Martedì 29 Set 2009, 19:59:43
                      Bella classifica! :)
                      Forse arrivo fuori tempo massimo, ma un commentino lo volevo fare.
                      Mi levi una curiosità? Cosa ne pensi di Odessey and Oracle degli Zombies? Per me può stare benissimo vicino ai vari Sgt. Pepper , Revolver e Pet Sounds senza impallidire!!
                      (Vorrei capire se sono l'unico a trovarci qualcosa di buono :P)
                      grazieee

                      Ti rispondo con sincerità: non lo conosco!
                      Ma mi hai incuriosito: lo cercherò e ti saprò dire.
                      Ciao!
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                        Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1961-1970
                        Risposta #10: Mercoledì 30 Set 2009, 18:44:37
                        Torno a dire: proprio nulla del periodo 1961-65? :-?

                          Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1961-1970
                          Risposta #11: Giovedì 1 Ott 2009, 09:42:09
                          Torno a dire: proprio nulla del periodo 1961-65? :-?

                          Si parla di album il più possibile concettualmenti nati come tali.
                          Il periodo 61-65 era ancora dominato dai singoli e gli album erano per lo più raccolte di successi a 45 giri.
                          Il primi album concepiti come tali uscirono proprio intorno al 65 ("Rubber Soul" Beatles, "Highway 61 revised" Bob Dylan), ma è nella seconda metà dei '60 che questo modulo ebbe il suo primo luminoso fiorire.

                          Elvis Presley, visto che è venuto fuori nella discussione, non fu mai un artista da album, ma da greatest hits, live, raccolte rafazzonate dalla RCA.
                          E ciò vale fino al termine della sua carriera.
                          Non esiste un "pepper" o un "dark side" di Elvis, voglio dire.


                          « Ultima modifica: Giovedì 1 Ott 2009, 09:45:29 da MarioCX »
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                            Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1961-1970
                            Risposta #12: Giovedì 1 Ott 2009, 12:17:06
                            Elvis Presley, visto che è venuto fuori nella discussione, non fu mai un artista da album, ma da greatest hits, live, raccolte rafazzonate dalla RCA. E ciò vale fino al termine della sua carriera.
                            Vero. Ma non del tutto. A parte le controverse colonne sonore, molti sessions-albums si annoverano anche nella sua carriera: penso a tutti quelli dei primi anni '60 (come non menzionare "Elvis is Back" del 1960), ai tre album Gospel, a quelli usciti dalla session del '69 (tra cui lo storico "From Elvis in Memphis"), dalla session del '70 (tra cui gli splendidi "Elvis Country" e "That's the way it is") e da quelle del '73 ("Raised on rock", "Good Times", "Promised Land"), al misconosciuto,  ma sublime, "Today" ('75) e agli ultimi del '76 e '77, frutto della "Jungle Room Sessions". Che tutti questi non abbiano venduto come i concerti live, o le raffazzonate raccolte Camden o le colonne sonore o i singoli, è un altro discorso. E sul fatto che non fosse un "artista da album" (ma non nel senso che non li fece) hai ragione. ;)

                            Non esiste un "pepper" o un "dark side" di Elvis, voglio dire.
                            LOL   ;D
                            « Ultima modifica: Giovedì 1 Ott 2009, 13:05:02 da iuventuri »

                              Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1961-1970
                              Risposta #13: Giovedì 1 Ott 2009, 15:18:25
                              Ciao Malachia, è vero (ma sono certo che hai capito cosa intendo) che a nome di Elvis Presley esistono album anche di qualità, ma si tratta per lo più di compilazioni assemblate a valle di registrazioni non originariamente concepite per un album organico come siamo abituati ad intenderlo dal Pepper in avanti.
                              Senza arrivare agli eccessi "concept" propri del prog, un genere che non amo particolarmente.
                              Una nota: da qualche parte in casa ho "Moody Blue" che è l'ultima cosa uscita prima della sua morte...beh, me lo ricordo bruttino.
                              « Ultima modifica: Giovedì 1 Ott 2009, 15:19:19 da MarioCX »
                              ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

                              *

                              Malachia
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                                Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1961-1970
                                Risposta #14: Giovedì 1 Ott 2009, 16:24:59
                                Ciao Malachia, è vero (ma sono certo che hai capito cosa intendo) che a nome di Elvis Presley esistono album anche di qualità, ma si tratta per lo più di compilazioni assemblate a valle di registrazioni non originariamente concepite per un album organico come siamo abituati ad intenderlo dal Pepper in avanti.
                                Capito. Di registrazioni "originariamente concepite per un album organico" (uno solo, non una serie di album), allora mi vengono in mente solo quelle dei tre album gospel ("His hand in mine", "How great thou art" e "He touched me") e tutte quelle per le decine di colonne sonore... :P

                                Una nota: da qualche parte in casa ho "Moody Blue" che è l'ultima cosa uscita prima della sua morte...beh, me lo ricordo bruttino.
                                Concordo. Già è meglio il penultimo (registrato insieme a "Moody Blue"): "From Elvis Presley Boulevard, Memphis, Tennessee", ma io ti consiglierei gli album registrati negli studi Stax nel '73: "Good Times" e "Promised Land". Almeno un ascolto lo valgono. :)
                                « Ultima modifica: Giovedì 1 Ott 2009, 16:27:58 da iuventuri »

                                 

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