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I dischi dello zio Mario - Sezione Italiani.

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    I dischi dello zio Mario - Sezione Italiani.
    Sabato 3 Ott 2009, 18:46:46
    Snobbare la produzione italiana in ambito pop-rock è un grave errore.
    Se è vero che il germe del r'n'r seminato nel fertile terreno della tradizione musicale colta europea ha dato interessanti frutti (e qualche mela marcia di sproloquio prog), parimenti nella patria della romanza, della "canzone" e del melodramma ha generato nuove specie ed insolite varietà.

    Quella che segue è una lista di Album che non hanno nessuna pretesa di oggettività, non sono "album fondamentali per capire il pop", sono dischi che hanno segnato la mia vita, che mi hanno incantato, che mi hanno reso diverso da com'ero prima del loro ascolto.

    Insomma: beccatevi altri 20 dischi dello zio Mario...così...a capocchia.


    1) Le Orme: "Felona e Sorona" (Philips, 1973)
    Leviamoci dai piedi subito il prog italiano: un genere che ha ci dato innumerevoli, pretenziose quanto sciocchine ciofeche, ma anche qualche signor disco.  Felona e Sorona, oltre ad essere il miglior album delle Orme, è probabilmente il disco meglio invecchiato e più convincente di quell'epoca, nonostante i testi creazionisti paracattolici che non sopporto, ma la mia onestà intellettuale non mi permette di non inserirlo in questa lista.
    L'ho adorato e l'adoro tutt'ora.


    2) Banco del Mutuo Soccorso: "Io Sono Nato Libero" (Ricordi, 1974)
    In antitesi a quanto dicevo per le Orme poco sopra mi sarebbe piaciuto mettere "Darwin" per la concezione evoluzionista espressa in sintonia con le mie convinzioni personali, ma "Libero" l'ho amato di più. "Canto Nomade Di Un Prigioniero Politico" e "Non Mi Rompete" soprattutto.

    3) Biglietto Per L'Inferno: "Biglietto Per L'Inferno" (Trident, 1974)
    Un disco fantastico di chiara ispirazione High Tide e altre asprezze tra acido e hard di fine '60.
    Un capolavoro "minore" del periodo, un disco di culto, un peccato ignorarne l'esistenza.


    4) Pooh: "Parsifal" (CBS-CGD 1973)
    Entrare nell'annoso dibattito se sia o meno un album prog è faccenda che lascio ai nerd amanti delle diatribe del tipo "Tex è di destra o di sinistra?".
    Per me è solo un disco fantastico.
    E sono passati 36 anni.


    5) Lucio Battisti: "Umanamente uomo: il sogno" (Numero 1, 1972)
    Il Mulino insieme al Castello di Carimate sono state nei '70 gli Electric Ladyland e gli Abbey Road Studios italiani.
    Qui siamo al Mulino nel freddo inverno tra il 1971 e il 1972 e Battisti insieme a Di Cioccio e altri mitici musicisti italiani crea questo capolavoro eterno.
    "...io lavoro...e penso a te..."


    6) Franco Battiato: "La Voce Del Padrone" (EMI, 1981)
    Chiunque nel 1981 aveva più di 12 anni è impazzito qui dentro.
    Vetta magnifica irragiungibile e mai più raggiunta dal pur sempre grandissimo cantautore siciliano.


    7) Francesco De Gregori: "De Gregori" (RCA, 1978)
    Si, nel 1978 uscirono dischi italiani magnifici...fate un po' mente locale e vedete se non ho ragione.
    Indipendentemente dal genere.
    Ho scelto questo perchè nel 1978 avevo 13 anni e tutto mi sembrava andasse bene...


    8 ) Fabrizio De Andrè: "Le Nuvole" (Ricordi, 1990)
    Quello con "Don Raffaè"...ma è "La Domenica Delle Salme" il mio pezzo preferito...e qui devo proprio citare un passo di questo gioiello:

    ....voi che avete cantato sui trampoli e in ginocchio
    con i pianoforti a tracolla vestiti da Pinocchio
    voi che avete cantato per i longobardi e per i centralisti
    per l'Amazzonia e per la pecunia
    nei palastilisti
    e dai padri Maristi...


    9) Afterhours: "Hai Paura Del Buio" (Mescal, 1997)
    Questo disco esce nel periodo più florido mai conosciuto dal pop/rock italiano indipendente e non. C'era di tutto, ed ogni mese avevi un motivo valido per scendere al negozio di dischi a comprare qualcosa di nostrano: Marlene Kuntz, Ustmamò, CSI, Cristina Donà...
    Ma un solo CD è stato arroventato per giorni e giorni nel lettore del vostro Mario: Hai paura del buio. Pop di qualità sublime, testi  intelligenti, arrangiamenti di qualità fino ad allora sconosciuta ad una produzione indipendente italiana. Perle come Voglio una pelle splendida, Lasciami leccare l' adrenalina, Male di miele ecc ecc rimarranno buone anche fra 30 anni.


    10) Elio e Le Storie Tese: "Italyan, Rum Casusu Çikti" (Sony, 1992)
    E' il loro "Sgt Pepper" ed è il "Sgt. Pepper" del divertimento.
    Acutissimo, intelligente all'epoca spiazzante e quindi un vero spasso...ma non per i poveri di spirito (e di mente).


    11) Vasco Rossi: "Siamo Solo Noi" (Targa, 1981)
    Ora, non vorrei fare la parte dello snobbino, ma io nel 1981, all'età di 16, ero un fan sfegatato di Vasco Rossi, ancora semisconosciuto.
    All'età di 18, nel 1983, "Bollicine" già mi annoiava.
    Cresciuto io o scoppiato lui?
    Boh...


    12) Pooh: "Rotolando Respirando" (CGD, 1977)
    Il mio album preferito del periodo elettrico.
    Sarà bello spiegare ai nipotini davanti al classico caminetto acceso che i Pooh un tempo lontano non erano un'attrazione da Domenica In...
    Grandissime e potenti la title track e "Ancora tra un anno", mentre "Una domenica da buttare" e "Il suo tempo e noi" sono di una dolcezza ancora distante dalla melassa.


    13) Ivan Graziani: "Viaggi E Intemperie" (Numero 1, 1980)
    Il cuore mi costrigerebbe a metterne almeno altri 5 o 6...ma mi fermo qui.
    Il più equilibrato e forse il più rappresentativo.
    ....Firenze lo sai, non è servita a cambiarla, la cosa che ho amato di più è stata l'aria...


    14) Edoardo Bennato: "Uffà Uffà" (Ricordi, 1980)
    Immensamente meno noto del coevo "Sono Solo Canzonette", usciti nel 1980 a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro, trovo sia immensamente più pazzo, più scombicchierato, più divertente, più anticonvenzionale in una parola "più geniale", anzinò: solo più r'n'r....
    ....restituiscimi i miei sandali!!!! Devo arrivare fino a Napoli e non ho tempo da perdere con te!!


    15) Equipe 84: Una bella antologia del periodo Ricordi.
    Per quanto sopravvalutati, meritano un ricordo antologico, non foss'altro per i pezzi Mogol-Battisti inevitabilmenti presenti...

    16) Baustelle: "Sussidiario Illustrato Della Giovinezza" (Baracca E Burattini, 2000)

    17) Baustelle: "La Moda Del Lento" (Venus, 2003)
    Eccoli qua i miei amati Bau.
    Li ho voluti ricordare con i primi due album, quelli che mi hanno rapito con la loro debordante energia romantica, il loro disperato esistenzialismo in chiaro.
    E Francesco Bianconi era più simpatico e la citazione non era ancora citazionismo.
    ...e quando tu mi lascerai, io mi innamorerò di cose più importanti....


    18) Diaframma: "Coraggio Da Vendere" (Ira, 1999)
    Non sarà "Siberia"...ma questi sono i dischi dello zio Mario e lo zio Mario tanto ha amato nel 1999 questo disco...
    ....hai sentito, c'è in giro un balordo che ti cerca...


    19) Litfiba: "El Diablo" (CGD, 1990)
    Beh? Nel 1990 avevo 25 la mia giovanissima mogliettina 20 ci si divertiva un sacco e una sporta in tutte le maniere e questo disco, appena uscito, non faceva che girare sul piatto...perchè ad esso dovrei preferire "17 RE"? Buuuooooaaaargh!!!!

    20) Skiantos "Mono Tono" (Cramps, 1978)
    Largo all'avanguiardiaaaaa...siete un pubblico di me.rdaaaaa....tu gli dai la stessa storia tanto lui non cià memoriaaaaa
    Immensi.

    « Ultima modifica: Domenica 4 Ott 2009, 22:46:45 da MarioCX »
    ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

      Re: I dischi dello zio Mario - Sezione Italiani.
      Risposta #1: Sabato 3 Ott 2009, 19:12:56
      Grazie per i consigli, conoscevo solo litfiba e appena il banco ;)
      a me piacciono anche i new trolls(grandissimo il concerto grosso!!).
      [size=14]HUAAAA!!!![/size]


      « Ultima modifica: Sabato 3 Ott 2009, 19:16:45 da Ale1996 »

        Re: I dischi dello zio Mario - Sezione Italiani.
        Risposta #2: Sabato 3 Ott 2009, 23:05:02
        Grazie per i consigli, conoscevo solo litfiba e appena il banco ;)
        a me piacciono anche i new trolls(grandissimo il concerto grosso!!).
        [size=14]HUAAAA!!!![/size]

        "Concerto Grosso" più che dei New Trolls è un disco di Louis Bacalov.
        ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

          Re: I dischi dello zio Mario - Sezione Italiani.
          Risposta #3: Domenica 4 Ott 2009, 13:38:30
          Vero, ma io intendevo quello che hanno fatto recentemente con alcune delle loro canzoni. (con la copertina tutta rossa)

          *

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            Re: I dischi dello zio Mario - Sezione Italiani.
            Risposta #4: Domenica 4 Ott 2009, 21:32:15
            9) Afterhours: "Hai Paura Del Buio" (Mescal, 1997)
            Questo disco esce nel periodo più florido mai conosciuto dal pop/rock italiano indipendente e non. C'era di tutto, ed ogni mese avevi un motivo valido per scendere al negozio di dischi a comprare qualcosa di nostrano: Marlene Kuntz, Ustmamò, CSI, Cristina Donà...
            Ma un solo CD è stato arroventato per giorni e giorni nel lettore del vostro Valvo: Hai paura del buio. Pop di qualità sublime, testi  intelligenti, arrangiamenti di qualità fino ad allora sconosciuta ad una produzione indipendente italiana. Perle come Voglio una pelle splendida, Lasciami leccare l' adrenalina, Male di miele ecc ecc rimarranno buone anche fra 30 anni.

            Da fan sfegatato degli Afterhours non posso che quotarti per questo album. "Hai paura del buio?" è un album fondamentale per la storia del rock "duro e puro" italiano, che offre i testi di Manuel Agnelli e il sound delle canzoni al massimo livello. Uno dei miei album preferiti di questi straordinari artisti, grazie alle tracce chei ricordato tu ma anche a pezzi come "Dea", "Pelle", "Rapace", "Veleno", "Musicista contabile", Sui giovani d'oggi ci scatarro su". Pezzo di storia, rock di qualità eccelsa e innovativo almeno per il nostro Paese.
            Poi mi trovo a quotarti per Battisti, mito davvero, cantante di rara sensibilità che apprezzo moltissimo e che ha composto canzoni meravigliose con grandi parolieri. Molte sue canzoni da brividi.

            Poi vabbè, se la classifica fosse la mia (per ovvie ragioni - anagrafiche - diversa da quella di Mario, dato che io più che zio posso fare il nipote :P), ci metterei
            Samuele Bersani, "Che vita!"
            come ideale compendio - in quando "best of..." - del meglio di questo cantante, dai tersti mai banali e sempre arguti. Lo apprezzo molto.
            Delta V, "Pioggia Rosso Acciaio"
            perchè una band che puntava molto sul pop elettronico facile facile riesce con qusto ultimo lavoro a dare un'impronta un briciolo più rock, pur rimanendo elettronica. Interessante anche per i testi.
            Le Vibrazioni, "Officine Meccaniche"
            perchè un gruppo che per due album sembrava essere solo per le ragazzine riesce a prendere una direzione più decisa verso il rock e crea cose interessanti.
            Velvet, "Dieci Motivi"
            Per ultimo il mio gruppo preferito e il mio album del cuore, quello che mi ha segnato. Anche qui una svolta, un gruppo che ha sfondato con canzoncine pop e facili (ma che già presentavano più livelli di lettura) si presenta nel 2005 con un disco scioccante, un rock potente e arrabbiato misto a sonorità elettroniche che rendevano il tutto qualcosa di potente e apprezzabilissimo

            Questo solo per portare una realtà più "young"... ::)

              Re: I dischi dello zio Mario - Sezione Italiani.
              Risposta #5: Domenica 4 Ott 2009, 22:45:02
              Da fan sfegatato degli Afterhours non posso che quotarti per questo album. "Hai paura del buio?" è un album fondamentale per la storia del rock "duro e puro" italiano, che offre i testi di Manuel Agnelli e il sound delle canzoni al massimo livello. Uno dei miei album preferiti di questi straordinari artisti, grazie alle tracce chei ricordato tu ma anche a pezzi come "Dea", "Pelle", "Rapace", "Veleno", "Musicista contabile", Sui giovani d'oggi ci scatarro su". Pezzo di storia, rock di qualità eccelsa e innovativo almeno per il nostro Paese.
              Poi mi trovo a quotarti per Battisti, mito davvero, cantante di rara sensibilità che apprezzo moltissimo e che ha composto canzoni meravigliose con grandi parolieri. Molte sue canzoni da brividi.

              Poi vabbè, se la classifica fosse la mia (per ovvie ragioni - anagrafiche - diversa da quella di Mario, dato che io più che zio posso fare il nipote :P), ci metterei
              Samuele Bersani, "Che vita!"
              come ideale compendio - in quando "best of..." - del meglio di questo cantante, dai tersti mai banali e sempre arguti. Lo apprezzo molto.
              Delta V, "Pioggia Rosso Acciaio"
              perchè una band che puntava molto sul pop elettronico facile facile riesce con qusto ultimo lavoro a dare un'impronta un briciolo più rock, pur rimanendo elettronica. Interessante anche per i testi.
              Le Vibrazioni, "Officine Meccaniche"
              perchè un gruppo che per due album sembrava essere solo per le ragazzine riesce a prendere una direzione più decisa verso il rock e crea cose interessanti.
              Velvet, "Dieci Motivi"
              Per ultimo il mio gruppo preferito e il mio album del cuore, quello che mi ha segnato. Anche qui una svolta, un gruppo che ha sfondato con canzoncine pop e facili (ma che già presentavano più livelli di lettura) si presenta nel 2005 con un disco scioccante, un rock potente e arrabbiato misto a sonorità elettroniche che rendevano il tutto qualcosa di potente e apprezzabilissimo

              Questo solo per portare una realtà più "young"... ::)

              Ciao Everett, mia moglie è una grande fan delle Vibrazioni e per forza di cose conosco tutti i loro dischi, ma non sono la mia tazza di tè.
              Li trovo troppo derivativi dai prodotti già derivativi dei Radiohead...ovvero Muse, Coldplay, Starsailor e compagnia (poco) bella.
              Gli Afterhours? Peccato non si siano più ripetuti ai livello di "Hai paura del buio?".
              Il mio gruppo italiano preferito attualmente sono i Baustelle.

              Ciao
              « Ultima modifica: Domenica 4 Ott 2009, 22:55:31 da MarioCX »
              ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

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                Re: I dischi dello zio Mario - Sezione Italiani.
                Risposta #6: Domenica 4 Ott 2009, 23:47:58

                Ciao Everett, mia moglie è una grande fan delle Vibrazioni e per forza di cose conosco tutti i loro dischi, ma non sono la mia tazza di tè.
                Li trovo troppo derivativi dai prodotti già derivativi dei Radiohead...ovvero Muse, Coldplay, Starsailor e compagnia (poco) bella.
                Gli Afterhours? Peccato non si siano più ripetuti ai livello di "Hai paura del buio?".
                Il mio gruppo italiano preferito attualmente sono i Baustelle.

                Ciao
                 
                Oh be' dimenticavo, i Baustelle li conosco per gli ultimi due album ("La malavita" e "Amen") che ho molto gradito... mi piacciono, "La guerra è finita" e "L'aeroplano" sono canzoni stupende, per fare solo due esempi.
                Per gli After... be', certo, come ho scritto per me è uno degl album migliori, ma anche "Quello che non c'è" e "Ballate per piccole iene" IMHO non sono poi così inferiori, anche perchè per questioni affettive il mio preferito della band di Agnelli è proprio "Ballate..." ;)
                Ciao!

                 

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