Nutro una grandissima stima per Shyamalan, soprattutto perchè ha il coraggio di portare avanti la SUA personale idea di cinema, anche in un certo senso cocciuta (potrebbe risultare a qualcuno pesante la costante ricerca di metafore e citazioni, o l'espediente delle rivelazioni finali), raccontando le storie che vuole raccontare.
Inoltre è uno dei pochissimi che è riuscito ad offrire al grande pubblico un certo dipo di cinema fantastico, fatto di mostri, di alieni, di spettri e di sirene, senza abbandonarsi a facilonerie e offrendo il fianco a numerose critiche.
Il suo lavoro migliore, per quel che riguarda la fruibilità per il grande pubblico, rimane ovviamente "Il Sesto Senso", film capace di darmi un brivido incredibile OGNI volta che vedo gli ultimi istanti della shockante rivelazione di Bruce Willis.
Ma ho apprezzato non poco anche "Unbreakable", forse il film definitivo sul concetto di "supereroe" e anche Signs, film che non conosce mezze misure (o si ama o si odia!), capace a mio parere di infondere una situazione di assurdo straniamento, un pericolo che esiste solo nel momento in cui ci chiudiamo dietro una porta sperando che il mostro non possa entrare. A tratti secondo me è geniale.
"The Village" è sicuramente più diretto di Signs, e la metafora dell'America post-11 settembre è abbastanza palese.
Fuori di metafora racconta una bella storia, forse prevedibile nel finale ma supportata da un bel cast di personaggi.
"Lady in the water" ancora non l'ho visto, ne approfitterei per chiedere consiglio.