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I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980

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    I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
    Mercoledì 19 Ago 2009, 00:18:30
    Nonostante il non eccessivo successo del precedente topic, insisto e persevero.

    Alcune precisazioni: l'ordine è CASUALE, non si tratta di una classifica o di una graduatoria. Inoltre sappiate che il mio sacro graal è la pop-song perfetta, fulminante, eccitante, debordante e che ritengo i primi 20 secondi di "I Get Around" di valore artistico immensamente superiore a pizze tronfie e insopportabili tipo "Dark Side" come lo chiamano confidenzialmente molte teste grigie e non solo.

    Anzi: sappiate che io odio profondamente "The Dark Side Of The Moon". Un odio totale, viscerale, profondo, senz'appello e quindi bellissimo, un odio scorretto, sguaiato e sgangherato di cui vado fiero.
    Ne ho una copia acquistata all'eta di 14 nel 1979, ebbene sì, e me ne vergogno profondamente.
    Ho pensato di regalarla e di immortalare in foto la cerimonia, ma adesso ho cambiato idea e voglio sguazzare nell'eccesso con un gesto teatrale e grottesco che ben si addice alla mia estetica.
    La brucerò sghignazzando e gridando una notte di luna piena come in un rito voodoo, un sabbah, un sacrificio al dio del pop, come Hendrix con la sua chitarra e immortalerò tutto e voi vedrete su questi lidi un vecchio stronzo at the age of 44 compiere tutto questo eccitato fino al parossismo.
    Sarà bellissimo.

    E adesso andiamo a cominciare:

    1) David Bowie: "Heroes" (RCA, 1977)
    Perchè: perchè la b-side con Eno è il picco massimo della trilogia berlinese e poi...we can be heroes just one day...

    2) Rolling Stones: "Black And Blue" (Rolling Stones Records, 1976)
    Perchè: perchè quando ho visto Jagger ringhiare "Hot Suff" in un hungar e Charlie vestito da jazzista bianco e Keith con due sigarette in bocca...christ! Avevo solo 12 anni! Come potevo difendermi?

    3) Randy Newman: "Little Criminals" (WB, 1977)
    Perchè: un topo, un nerd, una sorta di Woody Allen più sfigato in tutto il suo splendore (?) ci guarda appoggiato al parapetto di un cavalcavia autostradale sulla copertina di questo album.
    Non glam, non prog, non punk ma song writer immenso...e una meraviglia come "In Germany before the war" nel disco di "Short People" ne è convincente testimonianza.


    4) Aerosmith: "Rocks" (CBS, 1976)
    Perchè: perchè l'ho riascoltato e la terna "Nobody's Fault" + "Rats In The Cellar" + "Home Tonight" gli ha fatto vincere il ballottaggio con "Toys In The Attic".
    Di un soffio però.


    5) Aerosmith: "Toys In The Attic" (CBS, 1975)
    Perchè: perchè, scusate, ma con "Walks This Way" e "You See Me Cying", proprio non potevo lascialo fuori. Come dite? Gli Aero sono sconci, scorreggioni e volgari? E per quale altra ragione pensate che io li adori?

    6) Genesis: "Nursery Crime" (Charisma, 1971)
    Perchè: perchè in questo disco il prog è fecondato da un'urgenza rock poi persa e mai più ritrovata...play me my song..

    7) Queen: "A Night At The Opera" (EMI, 1975)
    Perchè: perchè "I'm In Love With My Car" è inno (magnifico) di tutti gli appassionati di motori e "The Prophet's Song" è un capolavoro che stacca di parecchie yarde la pur buona (ma inflazionata) "Bohemian Rapsody".

    8 ) Robert Wyatt: "Rock Bottom" (Virgin, 1974)
    Perchè "The Sea Song" è una delle mie song preferite di tutti i tempi in grado di mandarmi davvero otto miglia più in alto

    9) Kraftwerk "Trans Europe Express" (EMI, 1977)
    Perchè: chiariamoci, del fatto che sia un album seminale e che tutto il sinth-pop degli '80 (e oltre) gli sia debitore e che quindi sia un album "importante" non me ne può fregar di meno...non è qui per questo. Se l'artwork di copertina ricorda certo espressionismo tedesco degli anni '20, la musica è quanto di più glaciale, perduto e straniante e innovativo si potesse ascoltare nel 1977.
    E 87 e 97 e 07 e...


    10) Ultravox! "Ha! Ha! Ha!" (Island, 1977)
    Perchè: anche se i miei gusti pop mi fanno amare di più gli UV da "Vienna" in avanti, qui c'è "Hiroshima Mon Amour" peraltro in buona compagna e tanto basti.

    11) Bee Gees "Saturday Night Fever O.S.T." (RSO, 1977)
    Perchè: perchè adoro il classico beat il levare della Disco Music originale dei 70s e qui ce ne è a quintali. E poi i primi 30 secondi di "Stayin' Alive" eccettera...eccettera...

    12) Carole King: "Tapestry" (Ode, 1971)
    Perchè: perchè penso sia il più grande disco fatto da una femmina. Se "You've Got A Friend" mi commuove ogni volta...qualcosa vorrà pur dire...

    13) Iron Maiden: "Iron Maiden" (EMI, 1980)
    Perchè: la NWOBHM inizia qua e questo grandissimo disco non è l'unica gemma del genere nel 1980. Le tempie grigie rammenteranno che Il 1979-80 era un Iron vs Saxon. Finito 1-0.

    14) John Lennon "Imagine" (Apple, 1971)
    Perchè: non lo faccio per "Imagine" il brano, che se non fosse per quel magnifico "...and no religion too..." mi avrebbe già stracciato le palle da mo. Lo faccio per "Jealous Guy", per "How Do You Sleep" e soprattutto per "Gimme Some Truth".

    15) Lou Reed: "Transformer" (RCA, 1972)
    Perchè: da non fan di Reed, credo che questo sia il suo album migliore. "Viciuos", "Walk on The Wild Side" e sopattutto "Perfect Day" pare depongano a favore della mia tesi.

    16) Lynyrd Skynyrd: "Second Helping" (MCA, 1974)
    Perchè: spiace lasciare fuori "Pronunced..." con la stupenda "Free Bird", ma qui c'è "Sweet Home Alabama" sostenuta da una mezza dozzina almeno di pezzi che esprimono una travolgente, elettrica, volgare energia emotiva declinata in senso più compiuto e risolto.

    17) Rolling Stones: "It's Only Rock'n'Roll" (Rolling Stones Records, 1974)
    Perchè: perchè è un disco divertente e divertito con grandi song e i 5 in ottima forma. E' l'ultima volta di Mick Taylor che peraltro lascia un ottimo ricordo di sè con le sue svagate e lievemente malinconiche riflessioni chitarristiche a la Santana. Ascoltare "Time Waits For No One" per credere.

    18) Pink Floyd: "The Wall" (EMI, 1979)
    Perché: perché non era onesto tenerlo fuori, perché è l'ultima grande impresa dell' industria del rock, perché è l'ultimo disco in una qual misura "prog" dei 70s, perché è un bel disco.

    19) Blondie: "Parallel Lines" (Chrisalis, 1978)
    Perché: perché di pezzi come "Heart Of Glass" ne viene fuori uno ogni 10 anni. Sto aspettando quello degli ultimi 10.

    20) Kiss: Un qualsiasi best dei '70.
    Perché: perché rinunciare a "Beth", "I Was Made...", "I Want You"? Perché?

    A voi.

    ....uuuuuuhhh...My Sharona!...uuuuuuuhhh...My Sharona!
    « Ultima modifica: Mercoledì 19 Ago 2009, 00:20:09 da MarioCX »
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      Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
      Risposta #1: Sabato 22 Ago 2009, 03:44:24
      18) Pink Floyd: "The Wall" (EMI, 1979)
      Perché: perché non era onesto tenerlo fuori, perché è l'ultima grande impresa dell' industria del rock, perché è l'ultimo disco in una qual misura "prog" dei 70s, perché è un bel disco.

      Perché proprio questo dei PL? :( noioso, pomposo... (ok, anche Dark Side ::)) ma potevi mettere Meddle, almeno per One of these days.

      Ma poi, non avevi detto che il prog anni '70 è tutto una pippa? ;D
               
      In memoria di chi ci ha "cucinato" tante storie memorabili...

        Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
        Risposta #2: Sabato 22 Ago 2009, 10:21:11

        Perché proprio questo dei PL? :( noioso, pomposo... (ok, anche Dark Side ::)) ma potevi mettere Meddle, almeno per One of these days.

        Beh...sono le mie preferenze, mica le tue.

        Ma poi, non avevi detto che il prog anni '70 è tutto una pippa? ;D

        No.
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          Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
          Risposta #3: Sabato 22 Ago 2009, 20:50:14
          Lasciatevelo dire, ma il rock anni 70, se confrontato al decennio precedente, è decisamente di serie B. :(
          « Ultima modifica: Sabato 22 Ago 2009, 20:53:35 da alec »

            Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
            Risposta #4: Sabato 22 Ago 2009, 23:28:49
            Lasciatevelo dire, ma il rock anni 70, se confrontato al decennio precedente, è decisamente di serie B. :(

            Ci sono grandi cose in tutti i decenni, però i '60 sono stati in effetti davvero straordinari.
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              Risposta #5: Domenica 23 Ago 2009, 00:26:01

              Beh...sono le mie preferenze, mica le tue.


              No.

              ehi, guarda che scherzavo... non te la sei mica presa? :(
                       
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                Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
                Risposta #6: Domenica 23 Ago 2009, 00:42:34

                Ci sono grandi cose in tutti i decenni, però i '60 sono stati in effetti davvero straordinari.
                Anzi, adessere precisi, il decennio d'oro è 1956-1966: da Elvis ai Beatles pre-rivoluzione psichedelica.  Il '68 ha seppellito tutto.

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                  Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
                  Risposta #7: Domenica 23 Ago 2009, 11:03:39
                  Nella lista c'avrei ben visto
                  questo singolo (1972):

                  e questo doppio album (1973):

                  (Lo sterotipo di Elvis che tutti conoscono è quello di quel concerto trasmesso in mondovisione!)
                  ... ma io sono di parte. ;)

                  Anzi, adessere precisi, il decennio d'oro è 1956-1966: da Elvis ai Beatles pre-rivoluzione psichedelica.
                   
                  Anche se il mio preferito è quello "country" degli anni '70, l'Elvis "rock" è finito con il servizio militare (1958). :)
                  « Ultima modifica: Domenica 23 Ago 2009, 11:05:26 da iuventuri »

                    Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
                    Risposta #8: Domenica 23 Ago 2009, 11:20:48
                    Anzi, adessere precisi, il decennio d'oro è 1956-1966: da Elvis ai Beatles pre-rivoluzione psichedelica.  Il '68 ha seppellito tutto.

                    Non sono d'accordo.
                    I Beatles della maturità sono proprio quelli da Revolver (1966) ad Abbey Road (1969) e il fertilissimo triennio 1966-1969 è quello che ha visto la commistione tra rock e tradizione colta europea dare i migliori frutti.
                    Prima del 1966 il modulo espressivo inglese era ancora in gran parte ancorato a quello, ben più elementare, americano.

                    Per quanto riguarda Elvis e il r'n'r originario: trattando il mio post di album, gli artisti tipo Chuck Berry, Little Richards, Fats Domino eccettera non si sono mai cimentati nella produzione di un album nel senso compiuto.
                    I loro 33 giri o erano raccolte di singoli o erano live.
                    E comunque, Love, Byrds e Beach Boys a parte, non amo molto il rock americano, generalmente più rozzo e monotono di quello europeo.

                    Poi non amo le tesi che vedono un anno spartiacque dopo il quale "la musica è finita".
                    Il mio decennio preferito dopo i '60 sono i '90, pensa un po'.
                    Al quale, dopo gli '80, dedicherò un thread specifico.
                     
                    « Ultima modifica: Domenica 23 Ago 2009, 11:24:48 da MarioCX »
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                      Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
                      Risposta #9: Domenica 23 Ago 2009, 11:22:12

                      ehi, guarda che scherzavo... non te la sei mica presa? :(

                      Figurati, avevo poco tempo e le mie risposte sono state un po' secche.
                      Scusami.
                      ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

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                        Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
                        Risposta #10: Domenica 23 Ago 2009, 13:57:55

                          
                        Anche se il mio preferito è quello "country" degli anni '70, l'Elvis "rock" è finito con il servizio militare (1958). :)
                        [/quote] Come non quotarti? Anche se i "musicarelli" di pochi anni dopo hanno contribuito a farlo conoscere al mondo intero.  L'Elvis vestito da circo, sovrappeso e pieno di pasticche degli anni 70 mi mette tristezza... Quanto ai Beatles, in pratica sono finiti dopo il viaggio in India...non li riconoscevi più.
                        « Ultima modifica: Domenica 23 Ago 2009, 14:12:57 da alec »

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                          Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
                          Risposta #11: Domenica 23 Ago 2009, 14:36:29
                          Come non quotarti? Anche se i "musicarelli" di pochi anni dopo hanno contribuito a farlo conoscere al mondo intero.  L'Elvis vestito da circo, sovrappeso e pieno di pasticche degli anni 70 mi mette tristezza...
                          Tu mi quoti, ma io ho detto il contrario: il mio Elvis musicalmente preferito è proprio quello degli anni '70 (leggasi sopra)! :P
                          Ma forse volevi quotare l'altra affermazione, che cioè, dopo il servizio militare non ha fatto più rock e non era più rock! ;)

                            Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
                            Risposta #12: Domenica 23 Ago 2009, 20:22:04
                            Quanto ai Beatles, in pratica sono finiti dopo il viaggio in India...non li riconoscevi più.

                            Figuriamoci. A meno che tu non dia senso positivo alla frase.
                            Dopo il viaggio in India hanno sfornato il Bianco che è un disco fantastico...."While My Guitar Gently Wheeps", "Yer Blues", "Happiness is a warm gun", "Dear Prudence", "I Will", "Back In U.S.S.R.", "Revolution", "Martha My Dear", "Savoy Truffle", "Cry Baby Cry", "Mother nature's son" credo siano argomenti sufficienti.
                            E dopo ancora la doppietta "Let It Be" "Abbey Road" con pezzi innarivabili come "Something", "The Long and winding road", "Get Back", "Don't Let Me Down"...e la strepitosa suite nella b-side di "Abbey Road".
                            Paradossalmente, al momento del loro sciogliemento la loro musica continuava a meravigliare e a lasciare indietro il mondo intero.
                            « Ultima modifica: Domenica 23 Ago 2009, 20:25:29 da MarioCX »
                            ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

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                              Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
                              Risposta #13: Domenica 23 Ago 2009, 20:26:20
                              Ma non erno più i Beatles "tosti" di "Twist and Shout", "Michelle" etc...erano molto meno rock. Più pop, e a chi piace il genere...

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                                Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
                                Risposta #14: Domenica 23 Ago 2009, 20:27:31
                                Tu mi quoti, ma io ho detto il contrario: il mio Elvis musicalmente preferito è proprio quello degli anni '70 (leggasi sopra)! :P
                                Ma forse volevi quotare l'altra affermazione, che cioè, dopo il servizio militare non ha fatto più rock e non era più rock! ;)
                                Esatto! quello era il vero Elvis! Non a caso, dopo hanno inventato Jerry Lee Lewis...
                                « Ultima modifica: Domenica 23 Ago 2009, 20:29:58 da alec »

                                  Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
                                  Risposta #15: Domenica 23 Ago 2009, 20:49:37
                                  Ma non erno più i Beatles "tosti" di "Twist and Shout", "Michelle" etc...erano molto meno rock. Più pop, e a chi piace il genere...

                                  Scusa la crudezza, ma....cosa stai dicendo?
                                  Cosa stai dicendo?
                                  Sono ben più tosti e rock i Beatles di "Get Back", "Don't Let Me Down" o di "Helter Skelter" (uno dei primi  brani heavy metal) che non quelli un po' lagnosi e pieni di melassa pop di "Michelle".
                                  Credo sia piuttosto oggettivo.

                                  "Twist and Shout" non era neppure un pezzo loro, ma una cover.
                                  L'originale è degli Isley Brothers.
                                  « Ultima modifica: Domenica 23 Ago 2009, 20:51:36 da MarioCX »
                                  ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

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                                    Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
                                    Risposta #16: Lunedì 24 Ago 2009, 05:04:51

                                    Scusa la crudezza, ma....cosa stai dicendo?
                                    Cosa stai dicendo?
                                    Sono ben più tosti e rock i Beatles di "Get Back", "Don't Let Me Down" o di "Helter Skelter" (uno dei primi  brani heavy metal) che non quelli un po' lagnosi e pieni di melassa pop di "Michelle".
                                    Credo sia piuttosto oggettivo.

                                    "Twist and Shout" non era neppure un pezzo loro, ma una cover.
                                    L'originale è degli Isley Brothers.
                                    Quello che voglio dire è che, dopo il 1966, i veri Beatles, nel bene o nel male, non esistono più. Qualcono potrà trovare, forse a ragione, più validi  pezzi come "Lucy in the sky with diamond", "Hey Jude" etc, ma è materiale che più non appartiene alla tonica band di Liverpool in puro stile beat, vestita mod e carica di swing. Il '66 segna la fine di tutto questo: si entra nei 70, piaccia o no. Sembra che i fab4 vogliano dire: sinora ci siamo divertiti, ora ripensiamo la nostra musica. Non sono più i Beatles, neppure nel look (ormai sono degli hippies), e lo scioglimento è vicino. Produrranno qualcosa di più sofisticato, ma è il preludio ai pezzi solisti dei componenti del quartetto, come la pur bellissima"Imagine" di Lennon.  La spensieratezza è ormai dietro la collina. Steso discorso per Elvis: dopo il 1958, la sua immagine rock è, per qualche anno, sostenuta dai films hollywoodiani che, però, ne distruggono l'originalità.  Quando, nel 1968, torna ai concerti, è apparentemente immutato, in realtà la metamorfosi è stata profonda. L'Elvis country-rock è un divo vestito da clown, porta catene d'oro al collo: la sua voce è intatta, diventa un'icona popolare, ma la sua essenza non è più. "Per essere dei rockers bisogna essere dei puri" ha detto recentemente Adriano Celentano, e non a torto. I due fenomeni planetari di questo genere sono tramontati con la loro purezza.

                                      Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
                                      Risposta #17: Lunedì 24 Ago 2009, 08:11:29
                                      Quello che voglio dire è che, dopo il 1966, i veri Beatles, nel bene o nel male, non esistono più. Qualcono potrà trovare, forse a ragione, più validi  pezzi come "Lucy in the sky with diamond", "Hey Jude" etc, ma è materiale che più non appartiene alla tonica band di Liverpool in puro stile beat, vestita mod e carica di swing. Il '66 segna la fine di tutto questo: si entra nei 70, piaccia o no. Sembra che i fab4 vogliano dire: sinora ci siamo divertiti, ora ripensiamo la nostra musica.

                                      Ecco.
                                      E sono cresciuti immensamente.
                                      Altro che finiti.

                                      Non sono più i Beatles, neppure nel look (ormai sono degli hippies), e lo scioglimento è vicino. Produrranno qualcosa di più sofisticato, ma è il preludio ai pezzi solisti dei componenti del quartetto, come la pur bellissima"Imagine" di Lennon.  

                                      I Beatles continuavano a spiazzare tutti.
                                      Dopo il Pepper, mentre tutti si affannavano verso suoni complessi e dilatati e verso un'iconografia caleidoscopica, loro se ne escono con una copertina completamente bianca con un'impostazione grafica generale da anni '80.

                                      I primi album solisti dei Beatles non sono neppure lontanamente paragonabili alle ultime superbe prove del gruppo.
                                      "Imagine" (il brano) l'ho sempre trovato piuttosto tedioso; di quell'album meglio, molto meglio "Jalous Guy" oppure "Gimme Some Thruth".
                                      Sui primi album di McCartney stendiamo una spessa e pietosa coltre.
                                      « Ultima modifica: Lunedì 24 Ago 2009, 08:16:44 da MarioCX »
                                      ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

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                                        Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
                                        Risposta #18: Lunedì 24 Ago 2009, 21:18:25
                                        Elvis e i Beatles delle origini, valutazioni tecniche a parte, avevano però tutt'altro fascino, quello dell'immediatezza. Che il pubblico seppe coglere al volo.
                                        « Ultima modifica: Lunedì 24 Ago 2009, 21:20:58 da alec »

                                          Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
                                          Risposta #19: Lunedì 24 Ago 2009, 21:31:07
                                          Elvis e i Beatles delle origini, valutazioni tecniche a parte, avevano però tutt'altro fascino, quello dell'immediatezza. Che il pubblico seppe coglere al volo.

                                          I Beatles sono stati genialmente e incredibilmente immediati anche nelle loro cose più complesse e artisticamente più importanti.
                                          Elvis non mi piace, mai.
                                          ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

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                                            Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
                                            Risposta #20: Lunedì 24 Ago 2009, 21:58:08
                                            Elvis non mi piace, mai.
                                            E' normale. In Italia non ha mai sfondato. Se escludiamo il pessimo remix di "Baby Let's Play House" dell'anno scorso, non è mai stato primo in classifica nel nostro Paese! :)

                                            Sui Beatles, capisco quel che vuol dire alec, ma mi ritrovo più nella tua posizione (non sono un fan accanito dei Beatles ma lo sono di "Something" che è del '69).

                                            Comunque...


                                             ;)

                                            *

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                                              Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
                                              Risposta #21: Martedì 25 Ago 2009, 07:24:41
                                              Quello che mi stupisce è proprio questo: perchè Elvis, il musicista rock più conosciuto al mondo, da noi ha avuto un'accoglienza un po' "freddina"? Il carisma era travolgente, la voce era di prim'ordine; aveva ,sin dall'inizio, uno stuolo di seguaci "nostrani "più o meno bravi...  E' un fenomeno che andrebbe analizzato, se non altro perchè un  tantino anomalo...
                                              « Ultima modifica: Martedì 25 Ago 2009, 07:26:14 da alec »

                                                Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
                                                Risposta #22: Martedì 25 Ago 2009, 08:03:54
                                                Se vi può aiutare vi comunico la mia percezione di Elvis.

                                                Diciamo che non mi piace il r'n'r originario o quantomeno mi piace poco.
                                                Commistione tra istanze nere, musicali e culturali (blues, jazz) e istanze bianche perlopiù di origine irlandese (country, hillibilly, irish folk) se ne percepiscono i prodromi già nei boogie dell'immediato dopoguerra.
                                                Poi, nel 1954, esplode "Rock Around The Clock" di Bill Haley inserita nella O.S.T. di in un celebre film dell'epoca, "Il Seme Della Violenza".

                                                Poi arrivano Elvis (appunto) Chuck Berry, Little Richards, Fats Domino (quello che preferisco del lotto), Eddie Cochran, Buddy Holly e altri e da lì parte uno stilicidio di hit-fotocopia che ha la sua matrice originaria dalle parti di "Johnny Be Good".

                                                Un modulo sicuramente sulle prime esaltante, ma alla lunga ripetitivo e sterile.
                                                Poi intorno al 1960 il seme r'n'r viene impiantato nel Vecchio Continente nel fertile e ricco terreno della tradizione musicale europea e nascono nuove, rigogliose e inedite piante musicali.

                                                I Beatles, certo, che già nel loro primissimo periodo proponevano soluzioni melodiche e ritmiche assolutamente originali, ma anche gli Shadow prima di loro che con "Apache" nel 1960 introdussero un utilizzo della Fender Stratocaster mai udito prima di allora.
                                                E poi basti pensare a tutto quello che di meraviglioso con il prosieguo dei '60 è venuto fuori in Europa (vedi sezione 1961-1970) mentre la musica USA si avvitava su un monotono rock cantautorale oppure sulla "riscoperta" del country e del blues.

                                                In questo quadro colloco Elvis, bella voce, ma alfiere di una musica "scarica" e paludata che non mi incanta e non mi interessa.

                                                Per quanto riguarda la sparata di Lennon "before Elvis..." rientra nella sua strategia dei primi '70 di demolire il mito dei Beatles.
                                                Era il primo a non crederci.

                                                 

                                                « Ultima modifica: Martedì 25 Ago 2009, 10:08:33 da MarioCX »
                                                ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

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                                                  Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
                                                  Risposta #23: Domenica 27 Set 2009, 14:39:40
                                                  Mah. Mi trovi in (notevole) disaccordo sul fatto che "The Prophet's Song" sia migliore di "Bohemian Rhapsody"...
                                                  Forse potevi inserire anche The Game, dei Queen, che presenta molti brani costituiti quasi interamente dal basso, e che segna una svolta per la band e per Freddie: la prima si accosta al nuovo suond anni '80, e il secondo si taglia i capelli per iniziare a farsi crescere i baffi, adottando il look con cui tutto il mondo lo ricorderà.

                                                    Re: I dischi dello zio Mario - Sezione 1971-1980
                                                    Risposta #24: Domenica 13 Dic 2009, 14:24:10
                                                    Inzomma, mancano totalmente Frank Zappa, i Jethro Tull e i Gentle Giant. Ma "Nursery Cryme" è effettivamente il mio disco preferito dei Genesis...

                                                    "The Fountain of Salmacis" su tutte!
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                                                    "I hate gardening! What sort of a person has a power complex about flowers? It's dictatorship for inadequates"

                                                     

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