Da un'intervista di Mariuccia Ciotta (Manifesto) alla figlia di Walt, Diane Miller, pubblicata in "Walt Disney - Prima stella a sinistra":
Ciotta: Prima dello sciopero - quello degli Studios nel '41 - Walt Disney votava per i democratici, e dopo, dicono, diventò un conservatore...
Diane: A parte il fatto che "conservatore" oggi ha un significato molto diverso da quello che aveva allora... Conservatore allora significava meno interventismo del governo, era inteso in senso liberale, mentre ora essere conservatore significa essere matto, credo [...] A parte questo, non credo che mio padre si sia mai definito un conservatore. Ricordo che mi disse: "Io mi considero un vero liberal".
Nel 1947, durante i primi anni bui della Guerra fredda, Walt Disney deve comparire davanti alla Camera del Comitato delle Attività Non-Americane e denuncia vari suoi dipendenti come simpatizzanti comunisti. Alcuni storici ritengono che si tratti solo di animosità che risale agli scioperi del 1941 agli studi Disney. Il malcontento e la diffidenza di Disney nei confronti dei sindacati possono anch'essi aver contribuito alle sue testimonianze. Tale affermazione di anti-americanismo è in parte compensata dalla partecipazione agli sforzi bellici, dall'aiuto alla propaganda e soprattutto dall'appoggio al modello americano di vita attraverso il progetto EPCOT. Dopo aver testimoniato davanti all'Huac (dicendo - testuali parole -: "Ho fatto quattro film contro Hitler"), dai documenti Fbi risulta che anche Disney fu sospettato di filocomunismo come Charlie Chaplin. (da Wikipedia)
E ancora:
Ciotta: Lo sciopero ebbe pesanti conseguenze sull'immagine di Walt Disney...
Diane: [...] Il libro di Marc Eliot è pieno di cose inventate, non c'è nulla di vero: date, fatti, sono sbagliati, si è inventato tutta la maledetta faccenda, la discendenza spagnola... tutto. Sulla questione dell'antisemitismo però non è stato lui a cominciare. La calunnia era già stata raccolta da Neal Gabler. [...] Aveva scritto - in An Empire of Their Own. How the Jews Invented Hollywood (1988) - che mio padre era razzista, su come gli ebrei controllino Hollywood... [...]
Merc Eliot voleva scrivere un libro che infangasse una figura come quella di mio padre. Voleva fare i soldi e li ha fatti. [...]
Gladstone