Papersera.net

ciao a tutti!!! ho finito di leggere il libro "camerata topolino" di alessandro barbera.
in questo libro viene spiegato che disney era un fascista e antisemita.
queste sono affermazioni documentate.
guardando il film der fuehrer's face non riesco a capire il finale:
duarante tutto il film c'è paperino vestito da nazista che è al servizio di hitler (e quindi qui si spiega l'ideologia) ma il finale che significa???
paperino si sveglia in america, il clima cambia e paperino sembra felice che tutto sia stato un sogno....
qualcuno ha conoscenze per farmi capire questo cartone???
in internet ho cercato, ma ci sono diverse interpretazioni e spesso si contraddicono...
grazie....

che la Disney nel 1941-45 è stata, come era logico fosse, parte integrante dello sforzo bellico americano in cui il fuhrer era il nemico, Paperino aveva incubi nazisti, pluto faceva la guardia alle istallazioni militari e Topolino andava a combattere.

Per inciso non ho letto il libro che dici e sulle idee di Walt se ne dice da sempre di tutto e di più ma durante la guerra la Disney sapeva benissimo da che parte stava

"Der fuehrer's face" è propaganda pura e semplice (come molti film del periodo).
E, essendo propaganda, estremizza.
E quindi la prima parte del film vede Paperino vivere in Germania, comandato da Hitler cui deve fare il saluto tutte le volte che lo si nomina (oltretutto nei momenti più assurdi), che gli fa soffrire la fame (si ciba con il profumo di uova e pancetta, mangia pane vecchio di giorni e beve un surrogato di caffè alquanto sospetto... nonchè consumato), che lo fa lavorare come un negro (un lavoro terribilmente noioso oltretutto, avvitare missili) e che gli offre come vacanze un cartellone in fabbrica. E di tutto questo lui deve ringraziare.
Ovviamente un personaggio come Paperino (ma non solo lui, tutti) non può che impazzire (terribilmente onirica ma affascinante - mi ha ricordato gli Elefanti Rosa di Dumbo la scena in cui i missili prendono vita). E il risvegliarsi da quest'incubo gli ha fatto apprezzare di più gli sforzi che la sua patria fa per mantenerlo libero e felice.
Il film, pur essendo propaganda, è molto bello e le musiche da cui è tratto il titolo sono orecchiabili.



Ciao.

in questo libro viene spiegato che disney era un fascista e antisemita.
queste sono affermazioni documentate.

Documentate? Ora, non ho letto il libro in questione, ma conoscendo l'argomento posso dirti che, se il libro si esprime nei termini che dici tu ("fascista e antisemita") ho i miei dubbi sulla sua documentazione (anzi, in realtà ho ben pochi dubbi e posso immaginare benissimo la fonte da cui si è "documentato": il solito Marc Elliot : ). Intendiamoci, che Walt Disney fosse un conservatore è risaputo, ma il suo presunto antisemitismo non solo non è affatto documentato, ma è anzi smentito da parecchie testimonianze. "Fascista", poi, che vuol dire? Era americano e figlio della cultura conservatrice americana, col fascismo italiano non aveva niente a che fare.
Inoltre va sempre considerata una cosa: i film "di Walt Disney" non erano opera del solo Walter Elias Disney, ma di numerosi autori, molti dei quali avevano idee decisamente diverse da quelle di Disney. Quindi, non ha molto senso andare a cercare un'ideologia politica in quei film.

Da un'intervista di Mariuccia Ciotta (Manifesto) alla figlia di Walt, Diane Miller, pubblicata in "Walt Disney - Prima stella a sinistra":

Ciotta: Prima dello sciopero - quello degli Studios nel '41 - Walt Disney votava per i democratici, e dopo, dicono, diventò un conservatore...
Diane: A parte il fatto che "conservatore" oggi ha un significato molto diverso da quello che aveva allora... Conservatore allora significava meno interventismo del governo, era inteso in senso liberale, mentre ora essere conservatore significa essere matto, credo [...] A parte questo, non credo che mio padre si sia mai definito un conservatore. Ricordo che mi disse: "Io mi considero un vero liberal".

Nel 1947, durante i primi anni bui della Guerra fredda, Walt Disney deve comparire davanti alla Camera del Comitato delle Attività Non-Americane e denuncia vari suoi dipendenti come simpatizzanti comunisti. Alcuni storici ritengono che si tratti solo di animosità che risale agli scioperi del 1941 agli studi Disney. Il malcontento e la diffidenza di Disney nei confronti dei sindacati possono anch'essi aver contribuito alle sue testimonianze. Tale affermazione di anti-americanismo è in parte compensata dalla partecipazione agli sforzi bellici, dall'aiuto alla propaganda e soprattutto dall'appoggio al modello americano di vita attraverso il progetto EPCOT. Dopo aver testimoniato davanti all'Huac (dicendo - testuali parole -: "Ho fatto quattro film contro Hitler"), dai documenti Fbi risulta che anche Disney fu sospettato di filocomunismo come Charlie Chaplin. (da Wikipedia)

E ancora:

Ciotta: Lo sciopero ebbe pesanti conseguenze sull'immagine di Walt Disney...
Diane: [...] Il libro di Marc Eliot è pieno di cose inventate, non c'è nulla di vero: date, fatti, sono sbagliati, si è inventato tutta la maledetta faccenda, la discendenza spagnola... tutto. Sulla questione dell'antisemitismo però non è stato lui a cominciare. La calunnia era già stata raccolta da Neal Gabler. [...] Aveva scritto - in An Empire of Their Own. How the Jews Invented Hollywood (1988) - che mio padre era razzista, su come gli ebrei controllino Hollywood... [...]
Merc Eliot voleva scrivere un libro che infangasse una figura come quella di mio padre. Voleva fare i soldi e li ha fatti. [...]


Gladstone

Essere filo-nazisti non era poi così raro nell'America preguerra, ma non credo che Disney lo fosse. Solo che Disney=idolo dei bambini, nazismo=male assoluto, metterli insieme fa sempre un po' di clamore.