"2001: Odissea nello spazio", a mio avviso, è il capolavoro di un regista che ha dimostrato nella propria carriera di poter girare qualunque genere di film, infatti non ci sono due titoli che trattino lo stesso genere, si va dalla fantascienza, appunto, alla guerra, dalla violenza gratuita di una società ormai allo sbando al film in costume, dal poliziesco fino all'introspezione della vita di coppia (purtroppo rovinato nel montaggio da Spielberg a causa della prematura morte del maestro) senza dimenticare l'horror.
In "2001: Odissea nello spazio", non è richiesto quello che è il piano narrativo, i venti minuti scarsi di dialoghi presenti in tutto il film ne sono la prova di maggior peso. I piani di lettura non sono pochi, ma non sono complicati e le sequenze considerate noiose sono la parte più importante del film. La sensazione che ho sempre avuto, nel vederlo e rivederlo è di essere cullata nello spazio profondo, accompagnata da una musica che ci trasmette, nello stesso identico istante, la speranza e l'orgoglio di apprestarsi ad esplorare lo spazio e un senso di catastrofe imminente. Il rimanere ipnotizzati di fronte a quelle immagini, così oniriche ed evanescenti in cui lo sguardo si perde nello spazio profondo, permette di mettere lasciare nell'ombra l'iquietudine che aleggia nell'aria grazie alla presenza di Hal 9000.
Il finale è in sintonia con tutto il resto, ma, non per ripetermi, non si deve cercare il piano narrativo, la trama e lasciarsi cullare dalle immagini e dalla musica calandosi nella mentalità degli uomini dei primi anni 70 quando il film vide la luce....
Sì, mi è piaciuto molto, nonostante non ami tanto la fantasceinza.