Visto anch'io l'altro ieri sera (in quarta fila, per colpa di qualche ritardatario della comitiva, che mi ha pure causato un bel torcicollo durante e al termine della visione...) e posso dirmi sostanzialmente d'accordo con tutti i postanti.
Cameron, con una storia già vista e flebile, riesce a regalare quasi tre ore di uno spettacolo mozzafiato, grazie anche (ma sarebbe meglio dire
soprattutto) al 3D da lui inventato (ah, esistono
tre differenti tecnologie di occhialetti, quindi... occhio a dove andate), che non ti lancia oggetti addosso, ma ti accompagna dentro l’azione, come se fossi realmente su Pandora, per un viaggio unico.
Il mondo di Pandora è stato ricreato talmente alla perfezione, con flora, fauna e popolazioni con tradizioni che sembrano non tanto filmate e ricreate in computer grafica, bensì un documentario della
National Geographic su un pianeta alieno.
Per una buona ora conosciamo le meraviglie di Pandora e dei suoi abitanti, tanto da "innamorarci" di quel luogo incantato e del rapporto tra Jake e una bella indigena (Zoe Saldana), per poi arrabbiarci per l’attacco della nostra razza.
Il finale, scontato, penso lo si possa comprendere prima di fine film, ricordando, realmente (come si vociferava da tempo in rete), Pochaontas.Poco importa. Lo spettacolo rimane unico e assolutamente da vedere, poichè ricco di metafore sulla contemporaneità e di "frecciatine" a una certa politica estera Usa degli ultimi tempi.
Fra le pecche, oltre alla caratterizzazione di alcuni personaggi, metterei anche la colonna sonora, che, seppure coinvolgente, vede nella parte iniziale del tema principale una notevole somiglianza col pezzo portante di
Titanic (dello stesso Cameron, toh :
).
E poi scusate ma devo ancora capire come caspita hanno fatto degli indigeni con archi e frecce a vincere contro mezzi corazzati, artiglieria, etc.
Esatto, e proprio per questo è inspiegabile come il robottone del cattivone riesca a tenere testa a Sully, quasi per bontà divina... a tal proposito ho trovato involontariamente lol che il suo svenimento finale provochi lo svenimento del robot che lo ospita... Insomma, avevo previsto che non mi sarei trovato di fronte ad un capolavoro indiscusso, e così è stato.
Avatar è un film che vuole stupire la platea puntando (oltre che a guadagnare tanti soldini) su un forte impatto, e al contempo far conoscere le possibilità che offre il cinema di oggi. E un "test" che si rispetti non sempre riesce col buco. Casi come quelli di
Toy Story, che rivoluzionò sin da subito il modo di fare un film, sono più unici che rari.
Diamo tempo al tempo e la lezione di
Avatar sarà di grande aiuto a chi in futuro saprà sfruttare ancora meglio i potenti mezzi che ci ha regalato questa pellicola.