Visto ieri... avrei molto da dire, ma non so se riuscirò a ribattere in maniera organica al resto della discussione...
Questo è il film che mi ha entusiasmato maggiormente in tutta la mia vita! Non tanto per la trama di per sé, ovviamente... anche se è uno dei pochi film fantascientifici
à-là Asimov (o
à-là Chricton, se volete) che circolano: la trama e le invenzioni narrative non poggiano su cazzabubbole tipo "
antani" (termine da "Amici Miei", con cui mi riferisco, per intenderci, a quelle soluzioni narrative che infarciscono---e rendono insopportabile---
Wizard of Mickey, dove da una situazione impossibile si esce solo con un qualcosa di implausibile, creato forzatamente
ad hoc ... come un incantesimo che trasforma la forfora di Topolino in una chiave a stella numero 3, per aprire quel certo scrigno: una volta può anche sembrare ironico, ma se tutte le situazioni in cui ci si aspetta qualche trucco intelligente per superare un ostacolo, si vede usata una soluzione di questo tipo, la trama perde ogni fascino intellettuale), ma sono basate su una pseudo-scienza estrapolata con rigore da quelle che sono le conoscienze scientifiche attuali... a partire dal minerale superconduttore
Unobtainium (nome usato in certa letteratura scientifica, quando nel delineare un esperimento ipotetico si indica qualcosa di non ancora esistente, ma che sarà auspicabilmente tale in futuro... il nome è ottenuto aggiungendo il suffisso
-ium, tipico degli elementi, a
unobtainable). Senza dimenticare anche le idee prese dalla teoria delle reti, per spiegare le connessioni "vegetali" che fungono come una sorta di cervello collettivo... di cui fanno parte le connessioni che permettono ad ogni individuo di collegarsi agli altri, dando una specie di valenza reale a quel etereo senso di comunione che fa parte di molti religioni o modi di intendere la vita sulla terra (di cui invece l'ecologismo e il pacifismo che sono presenti nella maggior parte dei film sono una manifestazione ipocrita e banale... e che qui, rappresentate in questa versione "reale", sono più facilmente comprensibili di tante parole, risultando quindi anche molto più educativi). Senza dimenticare neppure il modo estremamente poetico con cui si riesce a "tradurre" in qualcosa di tangibile anche il senso di sopravvivenza dopo la morte, nei ricordi di chi rimane! (E tutti questi sono, secondo me, punti di forza potentissimi del film, ed esclusivamente connessi alla sua trama!)
Dicevo che se anche se lo svolgimento della trama non è originalissimo, gli aspetti narrativi che ho appena descritto contribuiscono molto a creare l'intera atmosfera del film, che è resa molto bene anche dalla cura di ogni singolo dettaglio: da uno scrupoloso e dettagliatissimo
design di ogni possibile e immaginabile aspetto della flora e della fauna, a degli effetti speciali eseguiti in maniera fenomenale, compresi i movimenti fluidi e realistici dei personaggi... il tutto reso in un 3D davvero prodigioso (usato con intelligenza: non per far uscire improbabili oggetti dallo schermo---come può aver senso fare in una storia leggera, stile Disney/Pixar/Dreamworks---ma "soltanto" per dare un senso di profondità realistico, che aiuta a sentirsi davvero dentro lo spettacolo).
Insomma, se si pensa al cinema come un mezzo di intrattenimento, che stupisce e meraviglia, questo per me è (di gran lunga) il più bel film che sia mai stato concepito! Un po' come l'alieno che da una manciata di terra di Paperone si è costruito un mondo, così Cameroon ci ha regalato un intero mondo in cui sognare... ed è un'esperienza pazzesca!
(poi il cinema è anche altro, e se non si cerca questo senso di intrattenimento, si può anche rimanerne delusi, ma non lo vedo come una possibile critica al film... intendo dire che non mi sognerei di pensare che un limite de "Il posto delle fragole" è la lentezza del ritmo narrativo, o che è deprimente o poco dinamico: questi aspetti fanno parte del modo di narrare di Bergman... [size=8]da cui, per inciso, cerco di stare il più possibile alla larga! ;][/size])