L'11 settembre 2001 sarà ricordato nella Storia come un giorno di grande sofferenza e di dolore per tutta l'umanità. Il terribile attentato alle Twin Towers di New York aveva sconvolto tutto il mondo e provocato numerosi morti e feriti, e per il popolo americano risultava impossibile pensare ad altro.
Periodo molto duro anche per i nuovi progetti in cantiere. Risulta difficile, ad esempio, immaginare uno spettatore medio statunitense piazzato davanti alla TV un mese dopo il tragico evento intento a gustare una nuovissima serie comedy. Eppure questo fu realtà: è il 2 ottobre del 2001 quando va in onda in prima serata su NBC l'episodio pilota di
Scrubs, brillante commedia ospedaliera dalle mille peculiarità. Non era certo il miglior periodo per presentarsi, ma forse per gli americani era già tempo di ricominciare a sorridere.
Scrubs viene più volte generalmente classificato come una qualunque sitcom, ma in realtà non ha nessuna caratteristica che l'accomuna a questo genere, se non fosse per la durata di mezz'ora a episodio (ma non mancheranno episodi più lunghi e speciali) e il fatto che ovviamente faccia divertire. E' un telefilm girato con camera singola (e non con quattro, come generalmente si usa per le sitcom tradizionali), i luoghi delle riprese non si svolgono su dei set allestiti per l'occasione, non possiede risate registrate o provocate dal pubblico assistente, e quasi sempre è presente un tono drammatico e/o serioso nelle vicende, cosa praticamente del tutto assente dalle sitcom.
Il fatto che
Scrubs mescoli risate con serietà, e che tratti temi ospedalieri per la prima volta visti in chiave comica (differenziandosi dall'eccessiva drammaticità delle serie contemporanee) lo rende uno dei prodotti più freschi, caratteristici e riconoscibili in fatto di serie televisive, ed è uno dei tanti motivi per cui può contare tutt'oggi su un corposo numero di fan (che ha permesso a
Scrubs una piccola citazione nel Libro dei Record come commedia televisiva più popolare del decennio).
Sono proprio i tantissimi fan sparpagliati per il mondo e il web che hanno dato sostegno e sviluppo alla serie, che più volte ha rischiato una fine imprevista a causa degli ascolti non troppo memorabili (nonostante le prime stagioni possono comunque classificarsi un buon successo d'audience) e scioperi degli sceneggiatori.
C'è da dire che
Scrubs è senza dubbio un prodotto molto difficile: non è ad esempio un prodotto per famiglie. Nonostante il formato di mezz'ora e la grande comicità presente negli episodi, molti contenuti o espressioni non sono adatti ai bambini o a giovani ragazzi. D'altro canto invece, molti adulti hanno potuto riscontrare delle difficoltà d'ambientazione col format della serie, come la comicità pungente, cinica e surreale tipica dello show, in netto contrasto con le battute leggere e situazioni casalinghe tipiche delle sitcom o la serietà dei drama o polizieschi vari.
La comicità di
Scrubs infatti è senza dubbio molto fresca e innovativa, con situazioni al limite del credibile ed effetti sonori da cartoon (che via via andranno sempre diminuendo in favore di una maggiore serietà, pur rimanendo in piccole dosi per tutta la durata della serie). Buona parte della comicità è resa dai sogni ad occhi aperti del protagonista, che permettono davvero di tutto: da esplosioni di teste a investimenti di camion, a trasformazioni corporee. Comunque lo show può contare su una carrellata di battute e dialoghi particolarissimi e divertenti, che ben si inseriscono in situazioni che non risultano mai eccessivamente esagerate o fastidiose.
Un altro dei (molteplici) punti di forza della serie è quello di presentare dei personaggi familiarissimi e azzeccati, con personalità ricolme di pregi e difetti che rispecchiano i caratteri delle persone comuni. Difficile davvero non affezionarsi subito al variegato cast di comprimari, dal bambinone J.D. (il protagonista, che narra ogni episodio come fosse un racconto del suo diario) al cinico e pungente Dottor Cox, ma anche nella caliente e tosta Carla o la nevrotica Elliot, o il competitivo e sbruffone Turk.
Le situazioni di questi personaggi così veri e allo stesso tempo surreali, comicità a quintalate sempre intelligente, temi molto seri (soprattutto per il suo genere ospedaliero) a volte sfocianti in commoventi drammi e per finire anche un largo, larghissimo uso di canzoni (elemento costante nella serie, che via proseguendo diventeranno un fisso appuntamento di chiusura per quasi tutti gli episodi) fanno di
Scrubs un prodotto da seguire e amare e da tenere in considerazione per via del genere tutto suo così diverso dalle altre commedie.
[size=16]Scrubs - Prima Stagione[/size]
Alle soglie del nuovo millennio, senza dubbio era una novità presentare una serie destinata a rivoluzionare per sempre il modo di intendere i telefilm “di genere”.
Prima d'allora, Il pubblico era infatti immediatamente collegato ai drammatici casi del serioso
E.R., quando si menzionavano telefilm medici.
La novità si chiamava
Scrubs (che sta a indicare i camici che indossano gli specializzandi in medicina, ma anche il lavaggio delle mani dei chirurghi prima di un'operazione) esuberante e divertente show che racconta le avventure di un giovane specializzando in medicina, John Michael Dorian (conosciuto semplicemente come J.D.) e la sua vita che si intreccerà da quel giorno in poi con i colleghi e amici che troverà all'interno del Sacro Cuore, il suo ospedale.
Al fianco di J.D. abbiamo infatti il suo migliore amico Chris Turk, un afroamericano chiamato sempre per cognome e novellino come il protagonista, la carina e imbranata Elliot Reid (destinata a vivere un rapporto ambiguo di amicizia-amore con J.D.), l'avvenente infermiera Carla Espinosa, il mentore Percival (o Perry) Cox, dottore cinico e super-egocentrico, il cattivissimo primario di medicina Robert “Bob” Kelso, e un buon numero di personaggi secondari come contorno.
La medicina in una serie comica poteva rilevarsi senza dubbio un elemento molto difficile e delicato da usare, ma non si poteva trattare il tutto con leggerezza e avere a che fare solo con casi di raffreddori e morbillo.
C'è da rimanere a bocca aperta per la grande serietà e maturità utilizzata in casi particolari come tumori, gravi malattie terminali o paralisi e allo stesso tempo avere spazio per inserire grandi quantità di umorismo slapstick, effetti sonori da cartone animato, flash surreali e cinismo irriverente. Mai come in questa stagione iniziale avremo i nostri dottori caricati così tanto, e nelle prime puntate si può notare tutta la frizzantezza di una bomba appena esplosa, pronta a mostrarci davvero di tutto e presentando un capolavoro già al quarto episodio, “My Old Lady” (“La Mia Vecchia Signora”). Questo è difatti la puntata che spiega chiaramente cos'è lo show, dopo le prime tre tutto sommato introduttive: riflessioni molto serie e molti tocchi di tristezza abbinate a comicità surreale e spiazzante.
La medicina viene usata in gran parte, però, come metafora della vita e dei problemi esistenziali, che si intrecciano con le riflessioni che tutti prima o poi ci poniamo. Non vediamo quindi i nostri eroi unicamente in ospedale alle prese con casi clinici, ma buona parte della storia si svolge con le relazioni personali di ogni personaggio, toccando temi come amore, amicizie, litigi; il tutto raccontato su vari archi narrativi che J.D. riassumerà con la sua voce narrante fuori campo.
Nella prima stagione di
Scrubs viene narrato l'inizio dei tirocinanti in medicina (J.D., Elliot e Turk) alle prese con un mondo totalmente nuovo, fatto di dure lezioni e voglia di sentirsi più competenti e capaci. J.D. avrà modo di apprendere le difficoltà dell'ambiente e della vita dal suo mentore, il Dottor Cox, dal quale cercherà sempre di ottenere attenzioni purtroppo per lui perennemente assenti.
Particolare è il personaggio interpretato da Neil Flynn, l'Inserviente misterioso ed enigmatico (di cui non si conosce il nome), pensato per comparire solo nel pilot ma promosso a regular per via del gradimento di pubblico.
Molti episodi sono degni di nota e dei veri e propri gioielli di sceneggiatura, come il lungo e introspettivo “My Bed Banter & Beyond” (“Le Mie Vanterie a Letto e Oltre”), o il commovente e sorprendente “My Occurrence” (“Il Mio Avvenimento”) con Brendan Fraser nel ruolo di guest star e un sapiente e azzeccato uso della musica nel finale.
A questo proposito, è davvero ottimo l'uso delle canzoni, presenza costante negli episodi, che nelle stagioni a venire diventeranno un vero e proprio marchio di fabbrica irrinunciabile. In particolare abbiamo una sequenza lunga in slow motion nell'episodio “My Blind Date” (“Il Mio Appuntamento al Buio”) con Elliot e il Dottor Cox assolutamente emozionante e oserei dire da brividi, con il sottofondo musicale di “Easy Tonight” dei
Five for Fighting. La canzone verrà però sostituita nell'edizione in DVD per problemi di diritti.
Sono moltissime le canzoni usate per i momenti toccanti, riuscendo ad imprimere svariate scene nella mente degli spettatori.
Ma il pezzo forte, ovviamente, sono i momenti comici e le battute, destinate a diventare d'uso comune e popolarissime tra i fan, come i lunghissimi ed estenuanti monologhi di Cox o i soprannomi che affibbia a J.D., o le divertentissime fantasie a occhi aperti di quest'ultimo (che possono mostrare davvero di tutto, da un camion pronto a investire in momenti di disagio o dei balletti in stile musical durante una sfida tra medici e chirurghi).
Sono davvero tantissime le occasioni di risate e sorrisi che offre
Scrubs, e finalmente non sono provocate solo dalle battute (con risate registrate a seguito) sullo scadente pranzo della consorte pronunciate in caldi e accoglienti salotti familiari.
Questa prima stagione è un'ottima introduzione a tutti i temi principali che saranno affrontati nelle prossime a venire, e tutte le premesse delle vicende e dei personaggi vengono approfondite.
Le interazioni dei characters vengono sviluppate, come il rapporto tra Carla e Turk, lo scontrarsi di J.D. con il Dottor Cox o le torture del Dottor Kelso ai nuovi specializzandi, ma viene sempre lasciata tanta carne sul fuoco pronta a creare nuova linfa per la seconda successiva e spumeggiante stagione.
La differenza che
Scrubs vorrebbe avere dai classici comedy show è evidente, e si nota il grande impegno che gli autori e produttori hanno messo nella serie affinché ne venisse fuori un prodotto intelligente e degno di considerazione.
La prima stagione di
Scrubs si compone di
24 episodi.
To be continued...