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Scrubs - Medici ai Primi Ferri

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Vito
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    Re: Scrubs - Medici ai Primi Ferri
    Risposta #210: Lunedì 17 Mag 2010, 18:47:54


    L'11 settembre 2001 sarà ricordato nella Storia come un giorno di grande sofferenza e di dolore per tutta l'umanità. Il terribile attentato alle Twin Towers di New York aveva sconvolto tutto il mondo e provocato numerosi morti e feriti, e per il popolo americano risultava impossibile pensare ad altro.

    Periodo molto duro anche per i nuovi progetti in cantiere. Risulta difficile, ad esempio, immaginare uno spettatore medio statunitense piazzato davanti alla TV un mese dopo il tragico evento intento a gustare una nuovissima serie comedy. Eppure questo fu realtà: è il 2 ottobre del 2001 quando va in onda in prima serata su NBC l'episodio pilota di Scrubs, brillante commedia ospedaliera dalle mille peculiarità. Non era certo il miglior periodo per presentarsi, ma forse per gli americani era già tempo di ricominciare a sorridere.

    Scrubs viene più volte generalmente classificato come una qualunque sitcom, ma in realtà non ha nessuna caratteristica che l'accomuna a questo genere, se non fosse per la durata di mezz'ora a episodio (ma non mancheranno episodi più lunghi e speciali) e il fatto che ovviamente faccia divertire. E' un telefilm girato con camera singola (e non con quattro, come generalmente si usa per le sitcom tradizionali), i luoghi delle riprese non si svolgono su dei set allestiti per l'occasione, non possiede risate registrate o provocate dal pubblico assistente, e quasi sempre è presente un tono drammatico e/o serioso nelle vicende, cosa praticamente del tutto assente dalle sitcom.

    Il fatto che Scrubs mescoli risate con serietà, e che tratti temi ospedalieri per la prima volta visti in chiave comica (differenziandosi dall'eccessiva drammaticità delle serie contemporanee) lo rende uno dei prodotti più freschi, caratteristici e riconoscibili in fatto di serie televisive, ed è uno dei tanti motivi per cui può contare tutt'oggi su un corposo numero di fan (che ha permesso a Scrubs una piccola citazione nel Libro dei Record come commedia televisiva più popolare del decennio).
    Sono proprio i tantissimi fan sparpagliati per il mondo e il web che hanno dato sostegno e sviluppo alla serie, che più volte ha rischiato una fine imprevista a causa degli ascolti non troppo memorabili (nonostante le prime stagioni possono comunque classificarsi un buon successo d'audience) e scioperi degli sceneggiatori.
    C'è da dire che Scrubs è senza dubbio un prodotto molto difficile: non è ad esempio un prodotto per famiglie. Nonostante il formato di mezz'ora e la grande comicità presente negli episodi, molti contenuti o espressioni non sono adatti ai bambini o a giovani ragazzi. D'altro canto invece, molti adulti hanno potuto riscontrare delle difficoltà d'ambientazione col format della serie, come la comicità pungente, cinica e surreale tipica dello show, in netto contrasto con le battute leggere e situazioni casalinghe tipiche delle sitcom o la serietà dei drama o polizieschi vari.

    La comicità di Scrubs infatti è senza dubbio molto fresca e innovativa, con situazioni al limite del credibile ed effetti sonori da cartoon (che via via andranno sempre diminuendo in favore di una maggiore serietà, pur rimanendo in piccole dosi per tutta la durata della serie). Buona parte della comicità è resa dai sogni ad occhi aperti del protagonista, che permettono davvero di tutto: da esplosioni di teste a investimenti di camion, a trasformazioni corporee. Comunque lo show può contare su una carrellata di battute e dialoghi particolarissimi e divertenti, che ben si inseriscono in situazioni che non risultano mai eccessivamente esagerate o fastidiose.

    Un altro dei (molteplici) punti di forza della serie è quello di presentare dei personaggi familiarissimi e azzeccati, con personalità ricolme di pregi e difetti che rispecchiano i caratteri delle persone comuni. Difficile davvero non affezionarsi subito al variegato cast di comprimari, dal bambinone J.D. (il protagonista, che narra ogni episodio come fosse un racconto del suo diario) al cinico e pungente Dottor Cox, ma anche nella caliente e tosta Carla o la nevrotica Elliot, o il competitivo e sbruffone Turk.

    Le situazioni di questi personaggi così veri e allo stesso tempo surreali, comicità a quintalate sempre intelligente, temi molto seri (soprattutto per il suo genere ospedaliero) a volte sfocianti in commoventi drammi e per finire anche un largo, larghissimo uso di canzoni (elemento costante nella serie, che via proseguendo diventeranno un fisso appuntamento di chiusura per quasi tutti gli episodi) fanno di Scrubs un prodotto da seguire e amare e da tenere in considerazione per via del genere tutto suo così diverso dalle altre commedie.


    [size=16]Scrubs - Prima Stagione[/size]


    Alle soglie del nuovo millennio, senza dubbio era una novità presentare una serie destinata a rivoluzionare per sempre il modo di intendere i telefilm “di genere”.
    Prima d'allora, Il pubblico era infatti immediatamente collegato ai drammatici casi del serioso E.R., quando si menzionavano telefilm medici.
    La novità si chiamava Scrubs (che sta a indicare i camici che indossano gli specializzandi in medicina, ma anche il lavaggio delle mani dei chirurghi prima di un'operazione) esuberante e divertente show che racconta le avventure di un giovane specializzando in medicina, John Michael Dorian (conosciuto semplicemente come J.D.) e la sua vita che si intreccerà da quel giorno in poi con i colleghi e amici che troverà all'interno del Sacro Cuore, il suo ospedale.
    Al fianco di J.D. abbiamo infatti il suo migliore amico Chris Turk, un afroamericano chiamato sempre per cognome e novellino come il protagonista, la carina e imbranata Elliot Reid (destinata a vivere un rapporto ambiguo di amicizia-amore con J.D.), l'avvenente infermiera Carla Espinosa, il mentore Percival (o Perry) Cox, dottore cinico e super-egocentrico, il cattivissimo primario di medicina Robert “Bob” Kelso, e un buon numero di personaggi secondari come contorno.

    La medicina in una serie comica poteva rilevarsi senza dubbio un elemento molto difficile e delicato da usare, ma non si poteva trattare il tutto con leggerezza e avere a che fare solo con casi di raffreddori e morbillo.
    C'è da rimanere a bocca aperta per la grande serietà e maturità utilizzata in casi particolari come tumori, gravi malattie terminali o paralisi e allo stesso tempo avere spazio per inserire grandi quantità di umorismo slapstick, effetti sonori da cartone animato, flash surreali e cinismo irriverente. Mai come in questa stagione iniziale avremo i nostri dottori caricati così tanto, e nelle prime puntate si può notare tutta la frizzantezza di una bomba appena esplosa, pronta a mostrarci davvero di tutto e presentando un capolavoro già al quarto episodio, “My Old Lady” (“La Mia Vecchia Signora”). Questo è difatti la puntata che spiega chiaramente cos'è lo show, dopo le prime tre tutto sommato introduttive: riflessioni molto serie e molti tocchi di tristezza abbinate a comicità surreale e spiazzante.

    La medicina viene usata in gran parte, però, come metafora della vita e dei problemi esistenziali, che si intrecciano con le riflessioni che tutti prima o poi ci poniamo. Non vediamo quindi i nostri eroi unicamente in ospedale alle prese con casi clinici, ma buona parte della storia si svolge con le relazioni personali di ogni personaggio, toccando temi come amore, amicizie, litigi; il tutto raccontato su vari archi narrativi che J.D. riassumerà con la sua voce narrante fuori campo.

    Nella prima stagione di Scrubs viene narrato l'inizio dei tirocinanti in medicina (J.D., Elliot e Turk) alle prese con un mondo totalmente nuovo, fatto di dure lezioni e voglia di sentirsi più competenti e capaci. J.D. avrà modo di apprendere le difficoltà dell'ambiente e della vita dal suo mentore, il Dottor Cox, dal quale cercherà sempre di ottenere attenzioni purtroppo per lui perennemente assenti.
    Particolare è il personaggio interpretato da Neil Flynn, l'Inserviente misterioso ed enigmatico (di cui non si conosce il nome), pensato per comparire solo nel pilot ma promosso a regular per via del gradimento di pubblico.

    Molti episodi sono degni di nota e dei veri e propri gioielli di sceneggiatura, come il lungo e introspettivo “My Bed Banter & Beyond” (“Le Mie Vanterie a Letto e Oltre”), o il commovente e sorprendente “My Occurrence” (“Il Mio Avvenimento”) con Brendan Fraser nel ruolo di guest star e un sapiente e azzeccato uso della musica nel finale.

    A questo proposito, è davvero ottimo l'uso delle canzoni, presenza costante negli episodi, che nelle stagioni a venire diventeranno un vero e proprio marchio di fabbrica irrinunciabile. In particolare abbiamo una sequenza lunga in slow motion nell'episodio “My Blind Date” (“Il Mio Appuntamento al Buio”) con Elliot e il Dottor Cox assolutamente emozionante e oserei dire da brividi, con il sottofondo musicale di “Easy Tonight” dei Five for Fighting. La canzone verrà però sostituita nell'edizione in DVD per problemi di diritti.
    Sono moltissime le canzoni usate per i momenti toccanti, riuscendo ad imprimere svariate scene nella mente degli spettatori.

    Ma il pezzo forte, ovviamente, sono i momenti comici e le battute, destinate a diventare d'uso comune e popolarissime tra i fan, come i lunghissimi ed estenuanti monologhi di Cox o i soprannomi che affibbia a J.D., o le divertentissime fantasie a occhi aperti di quest'ultimo (che possono mostrare davvero di tutto, da un camion pronto a investire in momenti di disagio o dei balletti in stile musical durante una sfida tra medici e chirurghi).
    Sono davvero tantissime le occasioni di risate e sorrisi che offre Scrubs, e finalmente non sono provocate solo dalle battute (con risate registrate a seguito) sullo scadente pranzo della consorte  pronunciate in caldi e accoglienti salotti familiari.

    Questa prima stagione è un'ottima introduzione a tutti i temi principali che saranno affrontati nelle prossime a venire, e tutte le premesse delle vicende e dei personaggi vengono approfondite.
    Le interazioni dei characters vengono sviluppate, come il rapporto tra Carla e Turk, lo scontrarsi di J.D. con il Dottor Cox o le torture del Dottor Kelso ai nuovi specializzandi, ma viene sempre lasciata tanta carne sul fuoco pronta a creare nuova linfa per la seconda successiva e spumeggiante stagione.
    La differenza che Scrubs vorrebbe avere dai classici comedy show è evidente, e si nota il grande impegno che gli autori e produttori hanno messo nella serie affinché ne venisse fuori un prodotto intelligente e degno di considerazione.

    La prima stagione di Scrubs si compone di 24 episodi.

    To be continued...
    « Ultima modifica: Giovedì 8 Lug 2010, 18:42:02 da Dollarone_89 »

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    Vito
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      Re: Scrubs - Medici ai Primi Ferri
      Risposta #211: Lunedì 17 Mag 2010, 18:50:15

      [size=16]Scrubs - Seconda Stagione[/size]


      Scrubs ce l'aveva fatta. I buoni ascolti della prima stagione avevano convinto NBC a ordinarne una nuova, e nel palinsesto televisivo dell'anno seguente l'irriverente show medico torna in TV... e mai come in quell'anno l'audience sarà così alto, con una media generale di quasi 16 milioni di telespettatori.
      Il motivo di questa popolarità così alta fu dovuta anche alle numerosi recensioni e critiche positive, varie nomination agli Emmy, citazioni e apparizioni in spettacoli TV (da segnalare il cameo di buona parte del cast nei panni dei medici, con tanto di Bill Lawrence, il creatore della serie, nel film di Natale It's a Very Merry Muppet Christmas Movie.

      A differenza di altre serie televisive, Scrubs mantiene la sua formula pressocché uguale, e in questa nuova seconda stagione i cambiamenti effettuati sono pochissimi. I risvolti della trama riguardano perlopiù le vite private dei protagonisti, ma in linea generale, a prima vista, si potrebbe scambiare un episodio di questa stagione per uno della prima, o viceversa.

      E' da segnalare, comunque, un buon utilizzo della continuity. Se molti telefilm o sitcom possono avere una struttura autoconclusiva, in Scrubs non accade, pur essendo ovviamente una continuità leggera, che funge da filo conduttore generale.
      Le vicende importanti narrate nel corso degli episodi hanno sempre modo di trovare sviluppo  in quelli successivi, quindi lo spettatore che decidesse di vedere un episodio a caso potrebbe rimanere un attimo perplesso per non aver seguito i fatti precedenti.

      Questa nuova stagione è più sicura di sé, il gusto sperimentale degli inizi si perde strada facendo e gli autori sono sempre più a loro agio dimostrando di aver capito bene le potenzialità della serie.
      Il personaggio dell'Inserviente viene promosso a regular a tutti gli effetti (si pensava di svelare che, qualora la serie fosse stata cancellata alla fine della prima stagione, il personaggio sarebbe stato un'apparizione immaginaria di J.D.), e comincia anche a interagire con gli altri personaggi.
      Per introdurre anche l'Inserviente come personaggio principale venne realizzata una nuova sigla d'apertura più lunga della precedente, in cui faceva parte, ma i fan protestarono poiché affezionati alla prima versione tanto da convincere gli autori ad abbandonare la nuova dopo pochi episodi.

      Oltre ai personaggi principali (J.D., Turk, Elliot, Cox, Carla, Kelso, Inserviente) viene dato spazio anche allo sviluppo dei secondari, formati dall'avvocato sudaticcio e depresso Ted (che qui ha occasione di prendersi qualche rarissimo momento non del tutto penoso), il pervertito e maschilista chirurgo Todd, e soprattutto la perfida Jordan Sullivan, l'ex-moglie del Dottor Cox, che a differenza della prima stagione, qui sembra mostrare qualche sentimento in più.
      La vediamo infatti tornare con una “sorpresa” che metterà non poco in difficoltà il nostro Perry.

      A proposito di Cox, è con lui che si inaugura una sorta di appuntamento fisso che vedrà nel corso delle stagioni successive una puntata speciale dedicata ai personaggi più importanti.
      In questa seconda stagione è il turno del cinico dottore, con un episodio più lungo della norma molto particolare e degno di nota (“His Story”, in italiano “La Sua Storia”), narrato in prima persona proprio dal Dottor Cox anziché J.D. L'episodio è ottimo sotto ogni punto di vista, con un finale stupendo e una crescita psicologica del personaggio interpretato da John McGingley.
      Probabilmente in una top ten dei migliori episodi, questo “His Story” andrebbe collocato in classifica senza rimpianti.

      Oltre a questa gradevole e interessante novità, la stagione riserva molte sorprese. Vediamo infatti la prima apparizione del fratello di J.D., Dan Dorian, perditempo sfacciato che procura grattacapi al fratellino, e una buona lista di guest star: dai cameo di Colin Hay all'avvenente Heather Locklear, passando per la piacevolissima presenza di Dick Van Dyke, che tutti ricorderanno per il suo ruolo dello spazzacamino Bert in Mary Poppins.
      Non mancano episodi commoventi e riflessivi, come il poetico e tristissimo “My Philosophy” (“La Mia Filosofia”) o i due episodi collegati “My Monster” (“Il Mio Mostro”) e “My Sex Buddy” (“La Mia Storia di Sesso”), che danno particolare rilevanza ai rapporti sessuali, trattando l'argomento in maniera schietta e precisa riuscendo ad essere straordinariamente gradevoli e non volgari. Emozionante la sequenza muta con sottofondo musicale di “My Monster”, scena romantica e passionale che mai avrebbero mostrato in sitcom o altre serie televisive di genere umoristico da 20 minuti.

      E naturalmente, si ride! La comicità è assolutamente fresca ed esuberante, le fantasie sono divertentissime e bizzarre (spettacolare J.D. che sogna di ballare al ritmo di "99 Luftballons" per dialogare con un paziente tedesco) e il tutto è calibrato in grosse dosi sempre ben amalgamate. Lo show risulta sempre ben pensato ed equilibrato, con un umorismo fulminante che non diventa mai forzato.

      La season si chiude con un gradevolissimo finale (sempre accompagnato musicalmente), che lascia lo spettatore molto sorpreso e con il desiderio di continuare la visione.

      La seconda stagione di Scrubs si compone di 22 episodi.

      To be continued...
      « Ultima modifica: Giovedì 8 Lug 2010, 18:17:37 da Dollarone_89 »

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        Re: Scrubs - Medici ai Primi Ferri
        Risposta #212: Lunedì 17 Mag 2010, 18:50:39

        [size=16]Scrubs - Terza Stagione[/size]



        Il buon successo e l'apprezzamento dei fan avevano permesso ai medici più pazzi del mondo di tornare nel 2003 con la loro terza stagione. E di sicuro si trattava di un ottimo periodo, perché mai come in questo anno l'intera troupe seppe generare uno spettacolo così eccellente.
        Da un punto di vista tecnico generico, infatti, la terza stagione di Scrubs è di gran lunga la migliore, con un capolavoro dopo l'altro, minuti extra di visione, colpi di scena e voglia di osare.

        I cambiamenti (che di solito appaiono in grandi misure in show televisivi che arrivano alla terza stagione) qui sono sempre poco considerevoli, limitandosi a dare nuova linfa alle trame e alle vicende generali più che a vere novità di location o di formula base. Ci sono sempre un gran numero di guest star e vengono aggiunti numerosi personaggi di contorno che caratterizzano lo staff del Sacro Cuore (come dimenticarsi del mitico Martin Klebba alias Randall, nei panni dell'infamissimo custode dai “micidiali pugnetti”, introdotto alla velocità della luce con un'apparizione fulminea e divertentissima?), torna il fratello di J.D. (Tom Cavanagh, che interpreta Dan Dorian) e facciamo la conoscenza dell'avvenente dottoressa Grace Miller (Bellamy Young), che imbambolerà nientemeno una una roccia come Cox. Il personaggio di Sean Kelly (interpretato da Scott Foley) viene molto sviluppato e inserito n svariati episodi, e conosciamo Marco, il fratello di Carla che parla in spagnolo (piccola curiosità: nella versione spagnola, Carla e Marco sono stati resi italiani, parlando però una lingua molto lacunosa e approssimativa).
        Il tutto ovviamente senza mai offuscare le vicende i personaggi principali, che sono naturalmente più importanti di tutto.

        Difatti notiamo uno sviluppo sempre più costante dei nuovi regular, a partire dalla maldestra e nevrotica Elliot, che già dal primo episodio di questa terza stagione muterà un cambiamento molto significativo per la sua personalità, mantenendosi fino alla fine: non più una ragazzina in ombra, bensì una più sicura e grintosa Elliot in versione decisamente più sexy e accattivante (d'altronde sono gli stessi personaggi della serie a rimanere a bocca aperta alla sua visione, esattamente come lo spettatore), che darà vita a numerose e divertenti punzecchiature con altri medici (soprattutto Bob Kelso) che le faranno notare l'inadeguatezza della sua appariscenza all'interno di una struttura ospedaliera.
        A gonfie vele, invece, la relazione tra Turk e Carla. Quest'ultima, poi, si mostrerà particolarmente vulnerabile a causa di uno spiacevole avvenimento in famiglia, dando il via a quella tenerezza (che si svilupperà nel corso delle seguenti seasons) che nelle stagioni precedenti aveva lasciato spazio alla sua grinta da donna latina; mentre J.D. riempie con nuove conoscenze (in questo caso la bella Tara Reid che interpreta il ruolo di Danni, personaggio da molte sorprese) il suo vuoto lasciatogli da Elliot. Il dottor Cox ci mostrerà tutta la sua umanità e debolezza rendendosi un personaggio a dir poco perfetto, probabilmente il più riuscito e completo di tutta la serie e di sicuro uno dei migliori personaggi apparsi sul piccolo schermo. E perfino Kelso dimostra di avere un po' di cuore, rendendo quei suoi rarissimi momenti di bontà davvero speciali.

        Anche i casi medici sono ovviamente ben presenti. Degno di nota quello di Jill Tracy (Nicole Sullivan), paziente già apparsa in passato, che farà capire l'importanza fondamentale di ascoltare sempre le persone.

        Ma veniamo agli episodi, che sono davvero sensazionali, e molti meritano di essere commentati.
        Innanzitutto, è già con l'episodio 4 (anche se dovrebbe essere il terzo, sia cronologicamente che secondo il criterio di produzione, ma venne spostato alla sua trasmissione su NBC e rimase al quarto posto anche nell'edizione in DVD) che possiamo ammirare un vero gioiello. “My Lucky Night” (“La Mia Serata Fortunata”), oltre ad essere un episodio più lungo della norma, presenta uno dei finali più belli e coinvolgenti di sempre, al ritmo di “Cindy”, piacevolissima canzone dei Tammany Hall NYC. Un finale fantastico dal retrogusto malinconico che non può non rimanere impresso nella mente dello spettatore, e il saggio uso della musica è un elemento che si rivela sempre azzeccato.
        Ma è dall'episodio 12, “My Catalyst” (“Il Mio Superdottore”), che comincia la sfilza dei capolavori susseguiti l'uno dall'altro, rendendo Scrubs un prodotto imperdibile e di ottima fattura.
        “My Catalyst” è un episodio talmente potente da prevedere una durata di quaranta minuti anziché i soliti venti. Ma nulla di fare, il canale non permise questa durata eccessiva e così la puntata venne tagliata bruscamente, “limitandosi” a concederne ventisei. Ma bisogna ammettere che l'episodio scorre benissimo e riesce ad essere sempre stupendo, con un'ottima partecipazione di Michael J. Fox nei panni del Dottor Kevin Casey. Onore dunque al prode Fox, capace di fare un baffo al suo ben noto morbo dimostrando di saper recitare sempre benissimo (non a caso anche il suo personaggio deve fare i conti con una malattia). Kevin Casey appare anche nell'episodio seguente, “My Porcelain God” (“La Mia Divinità di Porcellana”), anch'esso di ventisei minuti e anch'esso fantastico e con una grande lezione morale (non di certo rare in Scrubs), ovviamente toccando l'apice al momento della canzone.
        Ma, neanche il tempo di riprendersi con Michael J. Fox che nell'episodio seguente (“My Screw Up”) abbiamo Brendan Fraser nel ruolo di Ben Sullivan, migliore amico di Cox e fratello di Jordan. Fraser l'avevamo visto l'ultima volta in due episodi collegati della prima stagione, e qui ritorna alla grande dando vita a quello che viene considerato da moltissimi fan come l'episodio migliore di tutta la serie.
        “My Screw Up” (“Il Mio Disastro”), infatti, rappresenta tutta la bellezza che si può trovare in una serie televisiva. Sceneggiatura eccellente (con un intreccio a sorpresa meravigliosamente ben pensato), comicità intelligente e fulminante e un finale assolutamente fantastico, superbo, spiazzante: commentare di più sarebbe solo un grave spoiler, ma rimane il consiglio di guardare l'episodio poiché veramente eccellente. Soprattutto se si pensa a Scrubs come una semplice commedia da mezz'ora (come potrebbero essercene molte altre).
        “My Screw Up” (che sul commento audio presente sul DVD si rivela essere un omaggio al film Il Sesto Senso), oltre ad aver ricevuto una nomination all'Emmy, è correntemente l'episodio più votato e preferito su TV.com.

        Degno di nota poi “My Butterfly”, (“La Mia Farfalla”), con una trama fumettistica e di genere fantastico, il primo caso di “what if” all'interno del Sacro Cuore e un poetico modo (il cosiddetto “effetto farfalla”) di mostrare il ruolo che ogni piccolissima cosa ha sulle nostre vite e sulle nostre azioni. Un episodio che insegna tanto e che lascia tanto, oltre a divertire e anche far riflettere: cosa chiedere di più?
        E' poi il momento della seconda storia narrata da un personaggio che non sia J.D., e stavolta tocca al suo migliore amico Chris Turk (nella seconda stagione fu il turno di Cox), che ci mostrerà le sue ansie e le sue paure su un grande evento che lo vedrà coinvolto. E abbiamo un finale di stagione assolutamente coinvolgente e divertente, uno spasso da ogni punto di vista. Una chiusura in bellezza, forse per spezzare tutta la tristezza e la malinconia lasciata negli episodi precedenti.

        Sul piano musicale siamo a livelli eccelsi. La canzone simbolo di questa stagione non può che essere la poetica “Winter” di Joshua Radin (sentita in “My Screw Up”), ma anche la già citata “Cindy” è assolutamente da menzionare.
        Ma una scena musicale assolutamente eccezionale e ben pensata avviene nell'episodio 19, “My Choosiest Choice of All” (“La Mia Scelta delle Scelte”) con “Light & Day/Reach for the Sun” dei The Polyphonic Spree nei loro stessi panni, esibitisi in ospedale con tanto di palloncini volanti e commovente morale di J.D. in sottofondo.

        La comicità, manco a dirlo, è sempre su livelli eccelsi, sia a livello di battute che di fantasie e scene bizzarre (come J.D. che immagina una sigaretta gigante nel baciare la sua attuale fidanzata fumatrice, o Carla capace di leggere i pensieri di Turk con relativo stupore di quest'ultimo; ma anche J.D. capace di vivere esperienze extra-corporee o Turk capace di lanciarsi dall'auto in corsa finendo schiacciato dal traffico), garantendo risate assicurate e scene sempre piacevoli e allegre.

        Incredibile a dirsi: questa stagione così perfetta, piena di capolavori e di personaggi utilizzati al meglio, subisce inspiegabilmente un notevole calo di spettatori che costerà a Scrubs lo spostamento settimanale dal Giovedì al Martedì l'anno seguente.

        La terza stagione di Scrubs si compone di 22 episodi.

        To be continued...
        « Ultima modifica: Giovedì 8 Lug 2010, 18:14:41 da Dollarone_89 »

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          Re: Scrubs - Medici ai Primi Ferri
          Risposta #213: Lunedì 17 Mag 2010, 18:51:00

          [size=16]Scrubs - Quarta Stagione[/size]


          Nella sua quarta stagione (che debutta sui piccoli schermi statunitensi al termine dell'agosto del 2004), Scrubs si appresta a diventare grande. Come tutti gli adolescenti comincia ad affrontare temi più seri, e la maturità dei protagonisti e delle vicende assume un ruolo importante.
          Sia sul campo lavorativo, dove J.D. viene promosso a supervisore insieme ad Elliot, sia su quello psicologico dove per la prima volta i nostri si trovano davanti a difficili scelte: c'è da decidere se sia giusto rimanere d'intralcio in mezzo a una coppia fresca fresca di matrimonio o ponderare sulla scelta di trovare un nuovo appartamento. E' il caso di sentire ancora una vecchia fiamma invece di crescere e realizzare di essere un marito? C'è da affrontare una nuova cotta, anche se questa può far male perché certi di non essere corrisposti, oppure realizzare con nostalgia che i tempi non sono più quelli di una volta, con tutte le complicazioni del caso come la supponenza dei pazienti che pensano di saperla meglio dei dottori grazie alle ricerche in internet. Anche il dover accettare di aver perso il proprio padre è una bella prova, ed è l'affetto e la vicinanza dei tuoi amici a stabilire che tipo di persona sei. Si può decidere di mostrare o meno il proprio lato buono a chi ha bisogno delle tue attenzioni, o accorgersi che la vita non è fatta di sole risate dove tutti i problemi si risolvono in venti minuti.

          Questo e molto altro viene affrontato in questa fantastica quarta stagione (la più lunga di tutta la serie, con 25 episodi prodotti), così matura da rendere i suoi personaggi parte integrante della  famiglia dello spettatore ma al tempo stesso ancora così lontana dallo stancare o sapere di già visto.

          Molti, infatti, sono i filoni ancora tutti da scoprire e da mostrare, e il tutto viene sapientemente condito dalla solita ottima dose di guest star e personaggi nuovi creati per l'occasione, destinati ad avere un ruolo più o meno importante nel corso delle vicende.
          La stagione inizia con la conoscenza della bella Molly Clock, (Heater Graham) nuova psichiatra del Sacro Cuore che darà filo da torcere agli ormoni del povero J.D., sempre più divertente e sfortunato. Non solo: l'ottimismo della donna e la sua allegria manderanno fuori dai gangheri il cinico Perry Cox, che si ostina a guardare il mondo “pullulante di bastardi” attraverso il suo bicchiere perennemente mezzo vuoto, dando spunto a interessanti riflessioni sui caratteri e le esperienze personali della gente.
          E rimanendo in questioni di cuore, potremo assistere alla svolta più umana dell'Inserviente, figura così fuori dalle righe (basti pensare che non si conosce neppure il nome) da immaginarlo totalmente privo di sentimenti. E con dolce stupore dello spettatore, si scoprirà un lato maturo e commovente del personaggio, nonché intriso di una buona dose di malinconia.
          Non è solo l'Inserviente, però, ad avere problemi di cuore: contemporaneamente J.D. e Turk affronteranno crisi su crisi, dove solo una sana dose di maturità e di comprensione può salvare il tutto.

          Il Dottor Cox è sempre il solito meraviglioso personaggio sarcastico e pungente fino all'inverosimile, ma anche lui avrà modo di dimostrare il suo lato affettuoso e paterno (e non si parla solo di suo figlio Jack). Naturalmente si dimostra anche molto comprensivo e sensibile nelle situazioni più umane e delicate con i suoi pazienti, rendendolo un character sempre più complesso e completo.

          A proposito degli episodi tristi e riflessivi, c'è da notare come i casi di morte siano in questa stagione quasi del tutto assenti, rimanendo in un tono più leggero ma senza mai peccare di riflessione. Anzi, proprio quest'ultima è presente in grande quantità in tutta la stagione, con pensieri sulla vita e sui rapporti di coppia, nonché proprio sull'abbandono di persone care.
          Si può tranquillamente dire che questa stagione nasconda la più grande quantità di pessimismo e tristezza (da non confondere col dramma) mai vista in tutta la serie, mascherata ovviamente sotto chili di scene surreali e da umorismo frizzante a profusione.

          Come non citare, come esempio perfetto del connubio tra genialità umoristica e riflessioni serie, l'eccezionale episodio “My Life in Four Cameras” (“La Mia Vita Come Una Sitcom”), geniale parodia sfottò delle scontate situation comedy che si vedono in giro?
          L'episodio è davvero realizzato in formato multi-camera (Scrubs, ovviamente, non è da confondere con il genere parodiato, molto diverso sia per situazioni che realizzazione tecnica, in quanto dovrebbe essere classificato più correttamente come un comedy-drama), presentando tutti gli stereotipi e le tipologie presenti nelle sitcom, con tanto di personaggi femminili in abiti succinti, applausi del pubblico all'entrata in scena di alcuni comprimari, luci in gran quantità e naturalmente le tipiche risate di sottofondo per contorno. Lo stacco che si ha dal normale Scrubs che tutti conoscono è pazzesco, e quando si ritorna al normale formato in camera singola lo spettatore difficilmente non potrà domandarsi del come abbia fatto a seguire fino ad allora una serie con una così poca luminosità.
          L'episodio non solo è un vero gioiello per idea, satira interna e realizzazione, ma dona anche alla comedy il giusto posto tra le serie televisive dai toni più seriosi e maturi in contrasto alle sole risate e situazioni semplicistiche delle sitcom. Si può apprendere ciò non solo dal semplice distacco visivo, ma soprattutto dagli amari pensieri finali di un J.D. molto maturo.
          Iornia della sorte, Scrubs vinse un Emmy proprio per il miglior montaggio in multi-camera di questo episodio.

          Sono molti altri gli episodi davvero degni di nota, come “My Unicorn” (“Il Mio Unicorno”) che vede la partecipazione come co-protagonista dell'ottimo Chandler Bing di Friends, Matthew Perry.
          Memorabile soprattutto il seguente, “My Best Moment” (“Il Mio Momento Migliore”), poetico e commovente inno al Natale e alla speranza.

          La musica gioca sempre un ruolo da protagonista, e quindi eccoci davanti a canzoni mai scelte per caso ma sempre con un significato adatto alla morale dell'episodio.
          Spiccano la scanzonata e melodica “Stop Joking Around” di Hawksley Workman (da “My Cake”, “La Mia Torta”) o la tristissima “Closer” di Joshua Radin (da “My Best Laid Plains”, “La Mia Botte Piena”). Anche la bellissima “All Kinds of Time” dei Fountains of Wayne (“My Ocardial Infarction”, “Le Mie Diagnosi”) si fa notare, così come la malinconica “Collide” di Howie Day (presente in “My Boss's Free Haircut”, “Il Mio Nostalgico Capo”).

          Da molti fan questa stagione è considerata il punto di non-ritorno della serie, rimanendo più dubbiosi sulla qualità complessiva delle successive, pur riservando come sempre ottime sorprese e buone trovate.

          La quarta stagione di Scrubs si compone di 25 episodi.

          To be continued...
          « Ultima modifica: Domenica 11 Lug 2010, 19:37:23 da Dollarone_89 »

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            Risposta #214: Lunedì 17 Mag 2010, 18:51:18
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            « Ultima modifica: Martedì 25 Mag 2010, 23:16:45 da Dollarone_89 »

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              Risposta #215: Lunedì 17 Mag 2010, 18:51:35
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              « Ultima modifica: Martedì 25 Mag 2010, 23:17:02 da Dollarone_89 »

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                Risposta #216: Lunedì 17 Mag 2010, 18:51:59
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                « Ultima modifica: Martedì 25 Mag 2010, 23:17:15 da Dollarone_89 »

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                  Risposta #217: Lunedì 17 Mag 2010, 18:52:28
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                  « Ultima modifica: Martedì 25 Mag 2010, 23:17:28 da Dollarone_89 »

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                    Risposta #218: Giovedì 8 Lug 2010, 20:16:58
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                      Risposta #219: Domenica 30 Mag 2010, 21:57:42
                      La migliore resta la prima però :)

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                        Risposta #220: Domenica 30 Mag 2010, 22:06:41
                        La migliore resta la prima però :)

                        Uhm... secondo me la terza rimane la migliore. L'apice.
                        Anche se la prima mi rimarrà impressa con il motivetto di underdog.
                        Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto niubbo.

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                          Re: Scrubs - Medici ai Primi Ferri
                          Risposta #221: Lunedì 31 Mag 2010, 00:48:14

                          Uhm... secondo me la terza rimane la migliore. L'apice.
                          Anche se la prima mi rimarrà impressa con il motivetto di underdog.
                          Anche la terza è molto valida, come tutte del resto XD Anche se la prima.. beh, è la prima :D
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                            Re: Scrubs - Medici ai Primi Ferri
                            Risposta #222: Lunedì 31 Mag 2010, 00:58:02
                            Anche la terza è molto valida, come tutte del resto XD Anche se la prima.. beh, è la prima :D
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                            Sì, e Hooch è pazzo. :P :D
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                              Re: Scrubs - Medici ai Primi Ferri
                              Risposta #223: Lunedì 31 Mag 2010, 14:54:13
                              Bhe.... io personalmente trovo che la prima stagione sia la peggiore fra le prime cinque ("peggiore" relativamente, si intende).
                              Per me l'apice sono la terza e la quarta a parimerito, momento in cui a serie è ormai matura in tutti sensi ma ancora non scarseggiano le idee (come imho succede nella settima e nell'ottava)

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                                Re: Scrubs - Medici ai Primi Ferri
                                Risposta #224: Lunedì 27 Set 2010, 16:12:52
                                News fresca fresca, per chi fosse interessato segnalo che Scrubs da stasera riparte alle 19:00 su MTV per tutti i giorni, dall'inizio, per poi tornare in replica alle 13:00 il giorno successivo. :)  

                                E dal 13 ottobre alle 21:00 la nona e ultima stagione (ovverosia lo scadente semi-spinoff).
                                « Ultima modifica: Lunedì 27 Set 2010, 16:14:08 da Dollarone_89 »

                                 

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