Non propriamente un thriller, non solamente un film d'azione, non esattamente un film psicologico, Inception è però tutte queste cose e probabilmente anche altro.
Film non facilissimo da seguire, come del resto Christopher Nolan ci ha già abituati, Inception è una pellicola che ha nella mitologia che crea il suo punto di forza. Il mondo dei sogni descritto da Nolan (che è soggettista, sceneggiatore, regista e produttore del film) è affascinante per come aderisce a quello che già comunemente ognuno di noi ha, ma arricchendolo con tante particolairtà come i livelli di sogno e come la possibilità di estrarre e innestare elementi nel sogno di una persona.
Proprio l'innesto di un'idea nella mente del rampollo di un vasto impero finanziario è il difficilissimo compito che Dom Cobb deve portare a termine insieme al suo team, ma per far questo deve recuperare un "architetto" (e lo troverà nella bravissima Arianna) e deve sconfiggere lo spettro che lo perseguita nei sogni, vale a dire la moglie.
Il prologo del film, con una missione-esempio di Cobb, l'introduzione a tutta questa realtà e l'addestramento di Arianna risulta una buona introduzione, così come è adrenalinica tutta la parte centrale della missione dei nostri. La sottotrama (anche se mi sembra sciocco chiamarla così) della moglie è gestita perfettamente e dà al protagonista un gran spessore, e durante tutto il film si resta ammaliati dal gioco a incasti di Nolan che si destreggia in vari livelli di sogno e tra le regole che ha inventato per questa realtà, e anche dal sottotesto psicologico che serpeggia continuamente sulla difficoltà di separare la finzione dalla realtà.
Il finale rimane infatti sospeso, aperto, pieno di dubbi e di possibili teorie da parte degli spettatori, un po' come il regista ha già fatto nell'ottimo The Prestige... ed è una cosa che amo.
Gli attori sono tutti ottimi: sempre bravo, come dimostra da ormai un buon numero di film recenti, si dimostra Leonardo Di Caprio, che dopo ottime prove come Blood Diamond e Shutter Island sforna un altro ottimo personaggio. Ellen Page interpreta in modo convincente Arianna, e Cillian Murphy (lo Spaventapasseri di Batman Begins) sa essere una buona "vittima" di quest'operazione. Bello il cammeo di Michael Caine, ormai presenza fissa nei film di Nolan.
Il commento musicale di Hans Zimmer, infine, è proprio bello: accattivante, cupo, marziale, moderno, elettronico, onirico... forse una delle sue colonne sonore migliori. Contribuisce parecchio all'atmosfera del film.
Forse non lo ritengo il miglior film di Nolan tra quelli che ho visto del regista; resta il fatto che si attesta come uno dei registi più autoriali dell'attuale panorama cinematografico americano, riuscendo - cosa molto rara! - a coniugare questa autorialità e questa raffinatezza narrativa con le "vili" esigenze di incassi che la casa di produzione esige comunque, alla fine dei conti. Il che è già di per sè notevole, eccome.
Inception è stato un grande successo di pubblico e di critica, confermando un'altra volta la capacità del regista di creare un film che faccia cassa e che racconti quello che lui sente dentro senza compromessi.
Il successo al botteghino, tra l'altro, ha fatto sì che la Warner Bros. ora dia carta bianca a Nolan per il terzo film di Batman, le cui riprese inizieranno fra pochi mesi e che uscirà nell'estate del 2012, che quindi potrà chiudere degnamente la trilogia pensata da Nolan.