So di fare il disfattista, ma imho perdete solo tempo.
Qualunque storia non gli piacerà mai, al massimo - più che altro per gentilezza - dirà che era carina.
Per lo stesso motivo - circa - per cui è una perdita di tempo cercare di proporre a me storie "recenti" (recente= dopo il 1973-74 ca.). Non mi piacciono, più che altro non mi interessano, posso trovarne carina qualcuna, ma non la rileggerei e se la reincontro in un GC la salto a piè pari. Lui è cresciuto nei '50 con Barks, io nei '60. Per molti italiani Topolino e il mondo WD sono finiti lì nei '60, così come per molti americani sono finiti invece nei '50 (per le ragioni che ha spiegato bene Don Rosa).
Solo che gli italiani che la vedono così non partecipano in genere a questi forum, così sembra ci sia quasi solo io. Invece è la maggioranza.
Far apprezzare una storia degli '80 o '90 a me è tempo perso e così credo sia con Don Rosa.
In Italia non sono finiti i fumetti WD come negli USA, ma sono cambiati molto e per molti come me è la stessa cosa, non sono più quel mondo, ne sono un'imitazione o un'altra versione o tutt'altra cosa.
In realtà oggi ci sono le storie di imitatori di Barks, ma mi lasciano indifferente, l'imitatore non un granché per definizione. Ci sono quelle di Don Rosa, che non amo perché - come lui stesso dice - non è il mondo WD, ma comunque sono le più interessanti e quasi le uniche che leggo anche se con modesto entusiasmo.
E poi ci sono quelle italiane di cui non mi piace lo stile di disegno troppo animato e confusionario, non mi piace il tratto grosso che trovo volgare, non mi piacciono le trame che trovo troppo leggere e infantili, non mi piace Paperone che trovo (mentre quello di Don Rosa è troppo "realistico"), troppo irrealistico. Perché ricchi del tipo di zio Paperone non esistono più, non è il fatto che non possono essere ancora vivi, è che nel mondo moderno nessuno più conosce quel tipo di magnati - mentre c'erano ancora nei '60 - e quindi Paperone è diventato un personaggio "vago" e totalmente campato in aria... È pieno di soldi, ma potrebbe anche essere pieno di collezioni di francobolli o di acquerelli o maniaco delle auto. È solo un buffo zio irreale con un vestito demodé.
Mi scuso per l'ampia divagazione, mi piacerebbe parlarne in qualche topic più consono, ma non sparei quale (a meno di crearlo).
Tornando IT, quando un mondo è sentito come ormai appartenente al passato, non riuscirete mai a far apprezzare davvero delle storie successive. La traduzione piena magari di cappelle, come dice Frank, conta relativamente. Da bambino ho letto storie di Barks con traduzioni del tutto infedeli eppure le amavo ugualmente. È un'atmosfera che ti prende. Sono i personaggi che si impongono da sé, comunque, evocano un qualcosa...
Mentre se leggo una storia moderna di Cimino, trovo sempre carini i dialoghi, ma è troppo leggera, quel mondo cmq non c'è più, i personaggi (nella mia visione) sono solo delle imitazioni degli originali, non è e non sarà più... le patate autosbuccianti. E lascia il tempo che trova.
Se a Rosa piacesse quel mondo papero anni '60, lo apprezzerebbe anche mal tradotto. Imvho.
Scusate i post un po' divagante e sconclusionato...