è il titolo di una storia attribuita a Pedrocchi...
Non credo di averla mai letta. Qualcuno potrebbe fare un sunto della trama e dire se e come si inserisce nella sequenza che va dal Mistero di Marte al Vaso Cinese?
Grazie
Allora, diciamo che è più un riempitivo, ma un riempitivo che ha un certo fascino per le disavventure cui incappa Paperino.
Praticamente Paperino riceve la comunicazione, da parte del notaio Biribin, che il suo proavo (non viene specificato alcun nome) lo ha lasciato erede di una fortuna, annunciandogli che "tu, campione dei fannulloni, avrai una cosa che ti assicurerà benessere per tutta la vita".
Nel pensiero di Paperino si materializzano dei sacchi pieni d'oro (è il tormentone che caratterizza Paperino in questa storia), invece
è
una gigantesca macchina che ha la funzione di fabbricare l'oro. Ma Paperino deve prima ricostruirla, aiutato dallo spiritoso ex assistente del suo proavo, quindi faticare parecchio, e in più deve ricuperare la pietra filosofale utile per raggiungere lo scopo; pietra che si trova sepolta nel giardino ma che va a finire in una discarica ove Paperino dovrà andare a cercarla.
Ovviamente molte pose di Paperino sono ricalchi da Taliaferro, ma comunque in generale sono disegni molto fascinosi, coadiuvati dai suggestivi sfondi dell'abitazione del proavo.
Vi sono ovviamente comprimari provenienti dal mondo di Taliaferro e da quello di Gottfredson, come per esempio il vicino di casa del proavo di Paperino che è un clone del proprietario della serra che Paperino sfascia, in una tavola domenicale (o era una striscia?) lasciando sassi contro un inerme scoiattolo appollaiato su un albero.
La storia è semplice, lo so, ma chissà perché ha un notevole fascino, anche per i dialoghi dei protagonisti.
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