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Una caratteristica di Pippo abbastanza frequente nelle storie di Guido Martina (ma presente anche in storie di altri autori) era quella di acquisire temporaneamente strani poteri o facoltà che si potrebbero considerare paranormali, a volte decisivi per una risoluzione positiva delle vicende in cui si trovano coinvolti lui e Topolino.
Esistono storie "moderne" (diciamo post 1980) dove la "singolarità" di Pippo si manifesta anche in questo modo?

c'è questa ma è del 79
http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+1245-A

A bruciapelo, mi viene in mente la devitiana "Topolino e la pietra di saggezza", in cui Pippo salva la situazione sfruttando le strampalate quanto fisicamente impossibili teorie del "bilicismo". Non sarà proprio un superpotere, ma come mania pippesca rende bene l'idea! Tra l'altro, De Vita (che ama moltissimo il personaggio) ripropone spesso questo cliché narrativo, fornendo a Pippo una collocazione molto più vera della mera spalla svampita di Topolino! Penso a tutto il ciclo dell'Argaar: in ogni episodio, è proprio una trovata pippesca (o una serie di esse, dal Big Zip al pragmatismo antillusionistico) a ribaltare completamente la situazione.

Obbligatorio citare in questa sede anche I signori della galassia

A bruciapelo, mi viene in mente la devitiana "Topolino e la pietra di saggezza", in cui Pippo salva la situazione sfruttando le strampalate quanto fisicamente impossibili teorie del "bilicismo". Non sarà proprio un superpotere, ma come mania pippesca rende bene l'idea! Tra l'altro, De Vita (che ama moltissimo il personaggio) ripropone spesso questo cliché narrativo, fornendo a Pippo una collocazione molto più vera della mera spalla svampita di Topolino! Penso a tutto il ciclo dell'Argaar: in ogni episodio, è proprio una trovata pippesca (o una serie di esse, dal Big Zip al pragmatismo antillusionistico) a ribaltare completamente la situazione.

Se ci fai caso, questo di usare Pippo come "risolutore del caso" grazie alle sue stravaganze è un meccanismo abbastanza ricorrente nelle storie di Massimo De Vita, oltre alle storie che dici tu andrebbe citato almeno "L'enigma di Mu" in cui Pippo è l'unico in grado di risolvere il "rebus" finale. In genere, in tutte le storie scritte da De Vita in cui compare Pippo mi pare di vedere il deliberato tentativo di assegnargli un ruolo meno "secondario" rispetto a quello tradizionale di spalla di Topolino un po' tonta (e tutto sommato utile "solo per caso" alla risoluzione della vicenda).

Non si può parlare di Superpoteri di Pippo nella storia Topolino e il mistero delle collane, ma mi piace sempre ricordare con che stile affronta lo zio Magno (chiamato così nella versione de Gli anni ruggenti di Topolino) quando tenta di ipnotizzarlo.

Se ci fai caso, questo di usare Pippo come "risolutore del caso" grazie alle sue stravaganze è un meccanismo abbastanza ricorrente nelle storie di Massimo De Vita, oltre alle storie che dici tu andrebbe citato almeno "L'enigma di Mu" in cui Pippo è l'unico in grado di risolvere il "rebus" finale. In genere, in tutte le storie scritte da De Vita in cui compare Pippo mi pare di vedere il deliberato tentativo di assegnargli un ruolo meno "secondario" rispetto a quello tradizionale di spalla di Topolino un po' tonta (e tutto sommato utile "solo per caso" alla risoluzione della vicenda).

Ma infatti parlavo proprio di "cliché narrativo" devitiano. Quando si dice che questo autore ama tantissimo il personaggio... beh, direi che dall'uso che ne fa è più che evidente. E, personalmente, ho sempre apprezzato più questa versione, che l'idiota totale utile come "linea comica" per smorzare l'aria da sotuttoio di Topolino (Dalmasso mi pare fosse spesso incline a questa scelta). Anche se urge un distinguo. Quanto detto sopra vale solo per le storie "serie". Quando l'atmosfera della narrazione è imperniata sulla demenzialità, allora il Pippo cretino, se usato come si deve, ci cade a fagiolo. Penso, ovviamente, a Tito Faraci (anche se Manetta, in questo caso, risultava forse ancor più convincente).

In genere, in tutte le storie scritte da De Vita in cui compare Pippo mi pare di vedere il deliberato tentativo di assegnargli un ruolo meno "secondario" rispetto a quello tradizionale di spalla di Topolino un po' tonta (e tutto sommato utile "solo per caso" alla risoluzione della vicenda).

De Vita non ha mai nascosto il suo amore per Pippo. E' uno degli autori che lo utilizza meglio.