Ho appena riletto il tanto discusso primo fascicolo e non posso che esprimere un giudizio positivo sia verso il numero in sè, sia nei confronti dell'intero progetto.
Ammirevole la scelta di distribuirlo in questo formato. La veste editoriale di Wondercity ricalca infatti quella delle famose testate disney di ultima generazione benchè contenutisticamente se ne discosti. La trama è infatti pianificata nel dettaglio e si articola in minicicli di 6 episodi ciascuno. A loro volta questi minicicli non continueranno all'infinito perchè una conclusione definitiva della vicenda è già stata decisa.
Siamo quindi al riparo da proseguimenti inaspettati e chiusure inadeguate, come quella che è toccata a MM e presto toccherà a Monster Allergy, figlie di una politica editoriale assai poco seria.
Wondercity mischia quindi la serietà di un cartonato da fumetteria con l'accessibilità di un prodotto da edicola.
Venendo poi a Il Talento di Roary non posso che complimentarmi per l'ottimo lavoro svolto. Turconi è in stato di grazia e Tenderini sottolinea ottimamente volumi e atmosfere. La lettura riesce a immergere in un periodo fantastorico ben preciso, alcuni accorgimenti sono raffinatezza allo stato puro: mi riferisco per esempio alla seconda vignetta di pagina 36 dove tra le immagini appese al bar spicca quella di un tipico personaggio dei cortometraggi anni 30.
Ho apprezzato anche la sceneggiatura, assai chiara anche nelle scene d'azione, che di regola sono le più difficili da rendere. Venendo poi al soggetto in sè l'ho trovato funzionale, fornisce un'adeguata infarinatura su ciò che sarà il carattere dei personaggi. é un ingrato compito che Gualdoni riesce comunque far convivere con la tematica degli spiriti abbandonati e alla ricerca di un corpo, trama portante del singolo numero.
Le rubriche consistono in una ricca scheda su Roary, due pagine che descrivono il collegio e soprattutto in una tavola di ritagli di giornale. Questi ultimi, che ricordano l'amato MM, buttano il lettore nella mischia rendendolo partecipe degli eventi narrati. Altra scelta intelligente.
Infine abbiamo L'Ipnonauta, una breve di 12 pagine. E qui devo dire che Turconi mi è piaciuto anche più che nella principale. Teresa Radice invece offre una storia gradevole che centra l'obiettivo prefissato, lo zoomare su alcuni aspetti secondari. Cosa accada alla fine non mi è del tutto chiaro. Forse Scrubs e il gatto sono entrati l'uno nel sogno dell'altro trovandosi a interagire fisicamente tra di loro o forse la cosa è lasciata volutamente nel dubbio.
Influenze presunte e citazioni varie
-La centaura zebrata (sbavvissimo) ricorda molto la pastorale di Fantasia, dove appaiono alcune centaurette a strisce al servizio di Dioniso. L'intenzione degli animatori era quella di dare un tocco di esotismo alla scena.
-Flip è una rana antropomorfa, se ne vedono parecchie in La città incantata di Hayao Miyazaki e tutte hanno ruoli abbastanza umili.
-Le ambientazioni devono molto a Mignola e di riflesso ad Atlantis - l'impero perduto.
-Aki somiglia a Noodle dei Gorillaz
-Il dirigibile di Silberner ricorda parecchio Laputa - il castello nel cielo, di Hayao Miyazaki.
-Mr Moleman somiglia a Moliére di Atlantis
-Il Maraja di pagina 30 somiglia al sultano di Aladdin.
-Il Colosso d'Acciaio è simile sia nel nome che nell'aspetto al Gigante di Ferro dell'omonimo film di Brad Bird. Inoltre somiglia molto ai robot guardiani di Atlantis a loro volta ispirati allo stle di Mignola.
-Graficamente Thomas mi ricorda Milo Tatch, come anche alcune espressioni di Scrubs (più precisamente terza e quarta vignetta di pagina 56).
Ci ho preso in qualcosa?