La prima è una "critica" a eruyomè (sottolineo le virgolette): infischiatene delle idee di Tolkien, io credo che per apprezzare un autore e considerarsi suo fan basti apprezzare la sua opera senza dover per forza seguire e idolatrare anche le sue idee.
ma...ovviamente! Ci mancherebbe altro!
Diciamo che non sono così "fanatica" da annebbiare il mio pensiero critico per seguire fantomatici mentori o guru di riferimento. Anche perchè...non ne ho, in generale, nè ne voglio
D'altronde altrimenti, non riuscirei certo ad amare entrambi, no?
Comunque non volevo arrivare a dover scegliere chi avesse ragione. Se Tolkien o Disney. Nessuno ha ragione, o forse entrambi.
Come qualcuno ha detto, e accennavo anch'io più sopra, sono chiaramente due mondi differenti. Comunque il punto non era davvero questo.
La mia era solo una riflessione personale, mi faceva piacere condividerla e magari sapere cosa ne pensavano gli altri. E magari poteva essere uno stimolo per altri spunti interessanti...
Ad esempio, c'è un punto interessante, almeno per me, che non è stato molto colto, ma meriterebbe.
E anche qui, qualcuno è incappato nel trappolone fiabe=bambini, e fiabe=favole o quant'altro.
...E qui la cosa si può ricollegare a come, e qui se ne parla pure spesso, anche il topo sia considerato "roba" per bambini. il topo, il fumetto...come la fiaba, il fantasy...insomma figli di un dio minore...favolette per bambini...dove bambini sta per illetterati decerebrati, quasi.
E invece lo stesso Tolkien parlava bene della sbagliata ghettizzazione dell'argomento...
Si pensi solo, ad esempio, a quanto lui si odiò per anni, per lo stile infantile in cui aveva scritto Lo Hobbit, a posteriori se ne pentì amaramente, tanto che avrebbe voluto riscriverlo più seriamente, e non come un "divertissement".
Perchè il tema era leggero, si. Ma attingeva già dal suo sterminato mondo immaginario ancora work in progress....E si odiò proprio per lo "svilimento" con cui gli pareva di aver trattato la materia. Uno stile troppo ed esplicitamente rivolto ai bambini, volutamente "facile", eccessivamente "semplice".
Disse di aver fatto un torto proprio ai bambini in questo modo.
Doveva usare uno stile più serio, più "adulto". Senza convenzioni e ammiccamenti infantili e troppo svilenti. E i bambini stessi avrebbero amato il libro molto di più.
tra parentesi, dirò che a me tutta questa questione era tornata alla mente proprio leggendo qua e là nel forum cose sul linguaggio e il target del topolino, più "bassi" rispetto al passato....tanto per dire i percorsi tortuosi e gli abissi della mia mente malata
Riguardo ai Classici Disney beh, i classici disney van presi per quel che sono. Opere di intrattenimento. Commerciale. Quindi fatto per il grande pubblico, per la massa.
Non si può prescindere da questo.
Detto ciò, sono prodotti eccellenti, realizzati molto molto bene. Chi più chi meno.
Va semrpre tenuto conto di questo. E Tolkien lo capisco in più di una questione. Ho detto che lo capisco. Non che condivido in toto. Io i Classici li amo.
D'altronde il suo discorso è molto complesso e molto piùampio.
Quando lui parla di Fiabe ne parla in un modo che forse noi non siamo pienamente in grado di capire. Proprio per lo svilimento che ne è seguito.
L'infantilismo e la banalizzazione. Senza contare poi di quanto è sbagliato il concetto tutto odierno di "fantasy".
Ormai è corrente e vabbè, d'altronde pare non si possa proprio fare a meno di etichettare e catalogare tuttotutto. Ma Tolkien lo avrebbe odiato, concetto e parola.
Ma è un discorso complesso. Effettivamente il quel libro che cito è spiegato molto bene, quando lo lessi fu una folgorazione, più o meno. ( Albero e Foglia, con annesso proprio il saggio introduttivo "Sulle fiabe")..
Comunque Disney alla fine ha avuto davvero ragione. Semplicemente l'epoca odierna è quello che è. La gente è volgarotta, ignorantella, superficiale. E vuole qualcosa con cui ben specchiarsi, evidentemente. Non vuole approfondire, vuole tutto e lo vuole subito. Vuole la cosa facile.
Non è l'epoca dei miti, delle storie eterne, dell'epica cavalleresca, della fiaba, della meraviglia.
Non lo era nemmno più quando Tolkien scriveva e ha vissuto. Ma lui si era innamorato di quel mondo, e ha provato a recuperarlo e modernizzarlo, con la sua fantasia, e la sua passione.
In parte c'è riuscito. Ma non è che poteva fermare il mondo. Quello corre, va avanti. Purtroppo, aggiungerei, per molti versi.
Per i film di Peter Jackson beh...e la fama dei libri prima del film.
io ammetto di aver conosciuto prima i film. Ma allora avevo 13 anni. E se ne parlava perchè il film stava per uscire al cinema.
Ma ho fatto una cosa di cui ancora adesso ringrazio la ragazzina che ero allora! E cioè di essermi rifiutata catagoricamente di vedere il film prima di leggere il libro.
Infatti il film uscì a natale e non andai a vederlo. Implorai i miei di regalarmi il libro, e me lo ricordo ancora..il papà, l'8 marzo torna a casa con una mimosa e un bel librone per me.
L'avrò letto in due mesi, e avevo 14anni.
E grazie a Dio ho letto prima il libro!
Sia chiaro, io ho amato i film. Sono dei capolavori cinematografici.
Ma niente paga quanto immergersi nelle pagine di un libro e immaginare le cose con la propria fantasia infinita.
Io ho quasi dispiacere e pena per chi per forza di cose, d'ora in avanti, affronterà per la prima volta in libro, avendo già in testa le facce degli attori. Che tristezza! Che risvolto brutto della medaglia!
Lo trovo un'infinita limitazione di libertà!
Quindi son stata fortunata.
Una cosa, tra parentesi. I libri erano famosissimi prima dei film. Ma non in Italia. In Italia il fantasy non è mai esistito, se non sotterraneamente.
Troppi critici snob, troppe connotazioni politiche. Sbagliate, forzate e fuorvianti. Fatte sono in Italia d'altronde.
Ma altrove, soprattutto nel mondo anglosassone, il Libro è stato, fin dagli anni '60 soprattutto, un vero e proprio must.
Un simbolo, culturale, generazionale, di rinnovamento, di impatto vero.
D'altonde girava la frase famosa: "Il mondo è diviso in due categorie di persone. Chi ha letto il Signore degli anelli. E chi sta per leggerlo."
Chiuso l'inciso, dicevo che i film sono ben fatti. Ovviamente sono mezzi diversi. E ovviamente qualcosa ne è tradito. E' un film fatto da fan di Tolkien e si vede. c'è amore. c'è passione e competenza nerd e maniacale.
Ma un filmone kolossal non può portare le infinite sfumature filosofiche e di pensiero di un libro, le sue implicazioni morali ed etiche, la bellezza, la potenza delle parole, dei significati.
In tre ore non può che presentare un'avventurona in costume con protagonisti, ricerca, viaggio, contrasti e storie d'amore e lotta del bene contro il male.
Il massimo che può fare, è innestare, su questa base, almeno qualcosina della preziosità di cui parlavo prima.
E i film hanno innestato ben più di qualcosa. E più che bene.
Ma ciò non toglie che sempre un abisso tra le due cose rimane!
Non so se mi sono spiegata.
Non credo. ho fatto un gran casino