Nel 28' no perchè, come mi disse un collezionista, se ''Stemboat Willie'' è del Novembre 1928 devono passare alcuni mesi per arrivare da noi...
Questo lo notavo anch'io, semmai 1929. Ma perché tra le date possibili riportano 28? E non 29...?
Opterei per quest'ultima data perchè in un sito c'è solo un ( vado a memoria, ma comunque sono pochi) avvistamento del 1929 e non penso che possa subito aver dato questa popolarità. Nel 1930 almeno un altro in più c'è e quindi le probabilità potrebbero crescere ...
Scusami la schiettezza, ma questo è un argomento proprio inconsistente: forse sei molto affezionato a Wikipedia, ma non è il numero di avvistamenti che si accumulano negli anni a rendere un fenomeno popolare: potrebbe essere anche uno solo, ma che per qualche motivo viene pubblicizzato.
Comunque nessuna fonte riporta un aumento di popolarità di Nessie nel 1930, proprio per niente.
Invece molte fonti riferiscono che Nessie diventò celebre in tutto il mondo nel 1933, a seguito della pubblicazione di una lettera.
Ad es. lo trovi riferito qui:
http://www.strangemag.com/nessie.home.htmle qui:
http://coverups.com/lochness.htmE dei miei parenti francesi molto anziani mi hanno confermato che diventò famoso in Francia nel 33 (un mio prozio ha anche dei ritagli di giornale!) e che, per quanto risulta da quelli stessi giornali, Nessie era diventato in quel momento famoso in tutta Europa.
Nel 33, quindi. Perciò la cosa piu probabile è che le figurine siano 33 o del 34.
Per me le rime della Nerbini che c'erano avevano come scopo, principalmente, quello di ''dilettare'' . Tra l'altro non tutti i bambini sapevano leggere e compravano l'albo per vedere le immagini . Quelli che avevano imparato da poco a leggere si divertivano con queste rime .
Dissento.
Cioê sì, ma non è il motivo principale.
I bambini non compravano e neppure sceglievano fumetti a quel tempo, li compravano i genitori, anzi i padri.
E anche se adesso sembra assurdo, una volta si prestava molta attenzione alla cultura, anche negli svaghi, di certo per questo in Italia i testi sono sempre stati tradotti in italiano correttissimo, mentre gli originali erano scritti in... dialetto.
E, ancora piu assurdo oggi, un tempo la poesia, anche la poesia leggera, era reputata culturale e istruttiva. A scuola i bambini avrebbero dovuto imparare moltissime poesie a memoria: leggendo "fumetti" in poesia si familiarizzavano alla cosa.
Un "fumetto" in rima quindi i papà lo compravano, uno con le sole nuvolette no.
D'altronde questa è la ragione per cui il corriere dei piccoli, sostituì del tutto i balloons con le didascalie in rima: nessun padre altrimenti avrebbe comprato "quella roba".
Topolino Giornale ha tenuto una via di mezzo: ha introdotto i balloons, ma a lasciato le poesiole per non turbare troppo le abitudini e per evitare che i padri non comprassero Topolino.