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Le Pubblicazioni => Topolino => Topic aperto da: Euri - Martedì 11 Feb 2025, 14:46:49
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Le storie a fumetti
Si Sanva Chi Può: L'idea
Episodio 1 di 3
Storia di Sergio Badino
Disegni e chine di Alessandro Perina
Colore di Gaetano Gabriele D'Aprile
Si Sanva Chi Può: il Piano
Episodio 2 di 3
Storia di Sergio Badino
Disegni e chine di Marco Mazzarello
Colore di Manuel Giarolli
Si Sanva Chi Può: L'evento
Episodio 3 di 3
Storia di Sergio Badino
Disegni di Luca Usai
Chine di Matteo Devicenzi
Colore di Manuel Giarolli
Manetta e Rock Sassi in: Una Nottata Storta
Storia di Niccolò Testi
Disegni di Giorgio Cavazzano
Chine di Alessandro Zemolin
Colore di Chiara Bonacini
Avventure Golose: Paperen e la Crema Fortuita
Storia di Sergio Cabella
Disegni e chine di Ottavio Panaro
Colore di Putra Shah Bin Bin Abd Jalil
Le Isole Della Cometa: Flight 012
Episodio 6 di 6
Storia di Pietro B. Zemelo
Disegni di Nico Picone
Colore di Irene Fornari
A Lezione di Risparmio: La Crepa
Storia di Carlo Panaro
Disegni e chine di Valerio Held
Colore di Valentina Mauri
Copertina di Andrea Freccero
Colore di Andrea Cagol
(https://a.top4top.io/p_3329rs7fw0.jpg)
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Carina la storia d'apertura su San Valentino. Fa il suo lavoro di storia celebrativa. Ho capito solo dopo un po' che Sanva sta per San Valentino, forse l'inverno mi sta fiaccando del tutto :- Mi è piaciuta la caratterizzazione di Paperina, dolce e comprensiva. Mi è piaciuta Brigitta che canta Battiato ;D
Bella la storia con Manetta e Rock Sassi. Forse a Testi piace il cinema noir? ;D già avevamo avuto "Topolino in: tutti sospetti" con la parodia di Gloria Swanson; in "Una nottata storta" il detective Quackard è il tipico investigatore hard boiled che narra in prima persona e porta impermeabile e cappello, e c'è la storpiatura di vari titoli di film del periodo d'oro del cinema noir: Il grande sonno, L'infernale Quinlan, Giungla d'asfalto e altri che al momento non ricordo. Il resto della storia è scorrevole e divertente, i disegni mi sembrano di un Cavazzano più in forma rispetto ad altre ultime prove. Cavazzano mi sembra la scelta ideale per una storia di questo genere.
"Paperen e la crema fortuita" è carina, principalmente ha avuto l'effetto di farmi venire voglia di Nutella :tongue:
Sulle Comete farò un commento più completo nei prossimi giorni, quando avrò riletto entrambe le stagioni.
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Mi è piaciuta Brigitta che canta Battiato ;D
Bello che ci sia una citazione al Maestro, sono curioso di capire quale canzone sia stata omaggiata.
Bella la storia con Manetta e Rock Sassi. Forse a Testi piace il cinema noir? ;D
Assolutamente sì, ne è appassionato e ti dirò di più.
Come ha rivelato lo stesso Testi, questa è stata la prima storia che ha scritto per Topolino, anche se pubblicata mesi dopo il suo esordio sulla testata.
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Mi è piaciuta Brigitta che canta Battiato ;D
Bello che ci sia una citazione al Maestro, sono curioso di capire quale canzone sia stata omaggiata.
Brigitta canta una versione de "La cura", adattando il testo alla storia tra lei e Paperone.
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Mi è piaciuta Brigitta che canta Battiato ;D
Bello che ci sia una citazione al Maestro, sono curioso di capire quale canzone sia stata omaggiata.
Brigitta canta una versione de "La cura", adattando il testo alla storia tra lei e Paperone.
Me lo immaginavo sarebbe stata papabile come canzone parodiata. Chissà in che modo è stata adattata da Badino per Brigitta...
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Gustoso il numero del Topo incentrato sulla tematica amorosa con San Valentino come perno della storia di apertura e di marca avventurosa in chiusura, con il sesto ed ultimo episodio della seconda stagione delle Comete.
Quest'ultima mi ha intrigato, avvinto e coinvolto come era successo per tutti gli episodi precedenti.
Si lasciano volutamente delle porte aperte per il futuro e sono contento di essermi goduto questa esperienza di lettura fino a qui.
Sebbene alla maggioranza degli abituali commentatori sul forum che sono intervenuti in merito ad essa non abbia entusiasmato, nel mio caso sono felice di avere seguito con un interesse costante questo racconto senza che si sia smorzato col prosieguo della vicenda.
Mi piace il taglio nuovo e diverso di questa tipologia di narrazione, che ha reso la lettura di queste sei puntate ariosa e che mi ha consentito di conoscere tanti personaggi nuovi e gli sviluppi delle interazioni tra di essi.
La promuovo senz'altro per sceneggiatura, disegni e colorazione: ottimo lavoro da parte di tutto il team che ci ha lavorato.
Tornando al debutto di questo numero, ad aprire le danze del libretto a tinte rosa (come evidenziato dalla squisita cover di Freccero) abbiamo una storia divisa in tre mini episodi che ho letto con simpatia e gusto.
Il "Si Sanva chi può" di Badino (perfettamente coadiuvato alle matite da Perina, Mazzarello ed Usai) è un racconto vivace, leggero, frizzante... pregno di una simpatia e di una godibilità che lo rende adorabile.
Ci ho riso su più e più volte, mi piace la voce narrativa di Badino nel suo gusto per le parodie dei nomi, per i giochi di parole, per i testi delle canzoni adattati in chiave disneyana a seconda del contesto (oltre alla Cura di Battiato già menzionata da Claudia, mi sono divertito a leggere la parodia di "Sarà perché ti amo" dei Ricchi e Poveri, o meglio... dei "Benestanti e Monoreddito!" ;D)
Completano il numero due buonissime storie centrali.
Graziosa la seconda consecutiva a tema culinario pubblicata sul libretto sempre a firma di Cabella e Ottavio Panaro e guizzante la nuova incursione di Testi sul giornale, questa volta servito ai disegni nientepopodimeno che da Giorgio Cavazzano.
In merito alla "nottata storta" mi ha fatto piacere ritrovare in veste di protagonisti Manetta e Rock Sassi, un duo che non si rivedeva da tempo come titolari di una storia.
Nonostante la semplicità della trama di base, la sceneggiatura è sbarazzina, frizzante, ilare e regala una lettura molto piacevole e che strappa buoni sorrisi.
Nota di merito, infine, al simpatico Che Aria Tira d'apertura, alla seconda puntata di Fumettando dedicata ad Orazio, alla divertente autoconclusiva di chiusura e alla gustosa intervista ad Andrea Malgeri sulle "Maschere", impreziosita da simpaticissimi sketch sui ruoli che interpreteranno i Paperi nella commedia da lui scritta e disegnata che vedrà il suo approdo sul Topo la settimana prossima.
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La vecchietta in astinenza da camomilla ne La nottata storta mi è sembrato un simpatico omaggio a Nonna Abelarda.
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La vecchietta in astinenza da camomilla ne La nottata storta mi è sembrato un simpatico omaggio a Nonna Abelarda.
Potrebbe essere, e la storia in generale non mi è sembrata malvagia, oltre che ben disegnata da un Cavazzano in forma. Non escludo che la camomilla sia a sua volta un omaggio a Cocco Bill, dato il carattere irascibile della vecchietta.
Non so che dire delle Comete. Il finale non finisce, non risolve, soprattutto non scalda. E' come se avessi guardato una foto del cielo stellato e non la Notte Stellata di Van Gogh. E pare ovvio che ci sarà - chissà quando - una terza parte e, date le premesse, magari una quarta, e una quinta... anche una centesima. O forse una centesima no, a meno che non ne arrivi una ogni sei mesi.
Mi è molto piaciuta, comunque, la trasformazione conclusiva di "Minerva" in Minni.
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Si Sanva chi può è davvero un gioiellino (fin dal titolo) diviso in tre parti: la prima più 'autonoma' e le ultime due direttamente collegate. La quotidianità paperopolese al servizio del 14 Febbraio, coinvolgendo personaggi femminili che raramente si vedono, per quanto tradizionalmente storici: le nipotine di Paperina sono fondamentali nella prima sceneggiatura mentre Marco Mazzarello disegna una Chiquita più 'slanciata' nella sua postura.
Inizialmente sorpreso e un po' infastidito dal 'problema' di Paperino di dover lasciare i nipotini da soli per passare una serata con Paperina (Qui, Quo e Qua hanno vissuto esperienze ben più 'pericolose' e tante situazioni simili, a cominciare dalle notti in cui lo zio si trasforma in Paperinik) ho poi compreso che ciò era funzionale allo svolgimento del primo episodio, per me il migliore anche perché decisamente 'alternativo' rispetto ai seguenti.
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La prima tavole di Una nottata storta fa tornare alla mente grandi storie del passato di Cavazzano mentre questa è una breve leggera in cui Manetta e Rock Sassi seguono delle piste investigative influenzati da una fiction poliziesca. Per quanto sia passato diverso tempo dalla drastica dieta del tenente, mi risulta ancor oggi 'strano' vederlo così magro (in alcune vignette proprio 'filiforme'), al di là del chupa chups al posto del sigaro. Però il cambiamento ci può stare: ad una certa età, se si hanno problemi di colesterolo o di pressione, perdere peso è la cura migliore (anche la più economica, se la cosa può essere risolta così)
L'Avventura golosa' di questo numero, Paperen e la crema fortuita, dovrebbe essere collegata a quella del precedente e infatti, come la prima, anche la seconda non mi è dispiaciuta. Sebbene queste storie in costume mi abbiano un po' stufato (sono predominanti in questi ultimi anni), se ben scritte hanno il loro perché. D'altronde il passato è enormemente più vasto del presente, per cui....
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L'Ultimo Volo delle Comete Flight 012 è terminato e anche in questa occasione, per seguire la trama, non è bastato rileggere il sunto di Gaja Arrighini ma avrei dovuto riaprire i precedenti Topi per chiarirmi altre cose. Insomma, una lettura non semplice e neanche così coinvolgente, devo dire. E non perché sul libretto non si sia abituati a leggere storie più complesse, con pochi o nessun 'alleggerimento': personalmente faccio il tifo per storie più adulte, da sempre. In questo caso è stata la sceneggiatura in se che non mi ha convinto, troppo disarticolata e con tante situazioni parallele, oltretutto spalmata su infiniti episodi.
Sicuramente questa storia sarà più apprezzata e valorizzata in un prossimo Special Book che potrebbe contenere tutti i 12 'flights'. Le tavole di Nico Picone mi sono piaciute, anche nella particolare colorazione di Irene Fornari. Considero 'vincitore morale' di questa serie il topo rosso Babou, nuovo personaggio molto ben caratterizzato, sia nell'aspetto che nel carattere.
A differenza dei soliti alter ego più o meno riconoscibili se non 'sdoppiati'. Mi piacerebbe rivederlo in storie 'extra Comete' perché meriterebbe un suo posto in quelle 'normali'. Passaggio 'complicato'? Non credo. Se nella vita reale 'tutto è possibile' (o quasi), figuriamoci nel fumetto.
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Questo Badino 2.0, demenziale in modo fluviale e travolgente, continua a lasciarmi basito.
Sicuri sia davvero lui? Lo stesso autore piatto e accomodante su Martin Mystère? Lo stesso di quelle storielline atroci dei periodi Muci e De Poli?
Dovete sapere che, nei giorni in cui non ho la luna storta (ormai sempre più rari), ho un umorismo abbastanza simile a questo proposito da Oigres Onidab. Pertanto, sebbene molti dei giochi di parole e storpiature siano forzati e puerili, alla fine, dagli e dagli, a furia di mitragliarne raffiche inarrestabili, beh, alla fine mi ritrovo a ridacchiare qua e là.
Ridacchiare con storie di Badino!
Davvero ormai le abbiamo viste tutte.
È vero, la tavola iniziale di Cavazzano ci ricorda i tempi d'oro.
Ma poi tornano le proporzioni non sempre ottimali dei tempi recenti.
Vabbè, ormai è così.
Certo, paragonare questo Sassi a quello della sua storia d'esordio, e mi riferisco ai soli disegni, rende davvero l'idea del tempo che passa.
Oeh, ma Nucci dov'è finito?
Gli utenti più esperti non ne sanno nulla?
Riguardo alle Comete... alla fine, è stata soltanto una marachella (letteralmente!).
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Numero un po' sciapo per i miei gusti.
Usando poche parole:
La storia di Paperino & Paperina dimenticabile per i miei gusti.
Carina quella di Rock e Manetta, anche se sfiora il godibile solo grazie ai disegni di Cavazzano, ovviamente non più al top ma sempre ottimi. Anche se Cavazzano, per storie del genere, mi sembra sempre sprecato.
Carina anche quella sulla crema di nocciole.
Non ho più nulla da dire su Le Isole della Cometa all'infuori di quello che ho già detto sul topic del Topo 3611. Speravo, per l'ultima puntata, in un finale che chiarisse tutto e risollevasse un po' il tutto, ma siamo sempre ancorati all'incomprensibilità e alla noia. Molto molto male. È stato doloroso carpire una nuova stagione dalla vignetta finale: ho detto un sonoro "No" all'aria appena ho realizzato...
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Oeh, ma Nucci dov'è finito?
Gli utenti più esperti non ne sanno nulla?
Ma come, la storia dello Sghignazzatore della scorsa settimana sprizza Nucci da tutti i pori!
Prima c'è stata anche la natalizia in quattro parti che è stata la colonna portante dell'operazione Mirror Christmas.
Non basta? :)
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Ma come, la storia dello Sghignazzatore della scorsa settimana sprizza Nucci da tutti i pori!
Prima c'è stata anche la natalizia in quattro parti che è stata la colonna portante dell'operazione Mirror Christmas.
Non basta? :)
Lo Sghignazzatore mi è sembrato di Nucci solo in parte.
Ma io mi riferisco anche ai redazionali. Dopo Natale, ha smesso di curarli lui. Non doveva essere il braccio destro del Direttore?
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Riguardo alle Comete... alla fine, è stata soltanto una marachella (letteralmente!).
Forse la cosa che alla fine più mi è piaciuta, delle Comete, a parte la trasformazione di Minerva in Minni, è stato il curioso, ma delicato, flirtare fra Maya e Babou. Una cosa molto insolita per questo genere di storie, ma assai ben realizzata.
Peccato sia rimasta l'unica cosa ben fatta.
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Riguardo alle Comete... alla fine, è stata soltanto una marachella (letteralmente!).
Forse la cosa che alla fine più mi è piaciuta, delle Comete, a parte la trasformazione di Minerva in Minni, è stato il curioso, ma delicato, flirtare fra Maya e Babou. Una cosa molto insolita per questo genere di storie, ma assai ben realizzata.
Peccato sia rimasta l'unica cosa ben fatta.
(Non è sarcasmo) Ma dove? Sinceramente ho colto anche io delle battute "ambigue" (so che non è il termine adeguato ma non so che termine usare) tra i due, e ho apprezzato, però non saprei se definirlo "flirt" (hai usato bene la parola "delicato"). Piuttosto ho pensato, durante la lettura, al semplice rievocare in maniera sopita un'amicizia di infanzia, non so come spiegarlo meglio.
Questo piccolo particolare comunque offre un'analisi della storia: Zemelo a mio parere si è concentrato così tanto sui personaggi, sulla loro presunta Backstory interessante e sulle relazioni tra loro che si è scordato di dare un filo logico "seguibile" alla trama.
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(Non è sarcasmo) Ma dove? Sinceramente ho colto anche io delle battute "ambigue" (so che non è il termine adeguato ma non so che termine usare) tra i due, e ho apprezzato, però non saprei se definirlo "flirt" (hai usato bene la parola "delicato").
(https://i.ibb.co/XfmkHKN4/flirting.jpg)
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La storia di San Valentino non è stata male e i continui giochi di parole e storpiature mi hanno divertito parecchio. Nella storia su Manetta l'unica cosa che posso dire è che il nome di Rock Sassi nel titolo non ci stava tanto bene, alla fine nel corpo centrale della storia lui era completamente assente (ammetto però che è un fare la punta ai chiodi), i disegni di Cavazzano sono sempre belli pur non essendo quelli degli anni passati.
Sulle Isole della Cometa non riesco ad avere un giudizio positivo, il finale mi è sembrato fin troppo affrettato e tutta la saga non mi ha lasciato niente. Troppi personaggi e tante trame parallele che non ti facevano seguire correttamente quella principale. Poi ad alcune domande non mi sembra si sia data risposta, ad esempio perchè si chiamano isole della cometa o perchè si sono formate le Comete originali (magari però me lo sono perso io nel marasma dei vari episodi). Mi dispiace, ma spero non si prosegua con una terza stagione.
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i disegni di Cavazzano sono sempre belli
Concordo, l'incipit è davvero tanta roba!
(direi complice un sempre eccelso Zemolin)
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Sulle Isole della Cometa non riesco ad avere un giudizio positivo, il finale mi è sembrato fin troppo affrettato e tutta la saga non mi ha lasciato niente. Troppi personaggi e tante trame parallele che non ti facevano seguire correttamente quella principale. Poi ad alcune domande non mi sembra si sia data risposta, ad esempio perchè si chiamano isole della cometa o perchè si sono formate le Comete originali (magari però me lo sono perso io nel marasma dei vari episodi). Mi dispiace, ma spero non si prosegua con una terza stagione.
Lo spero pure io…
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Questo numero è davvero grazioso :-)
Iniziando dalla deliziosa cover, sono stata piacevolmente colpita dalla storia dedicata a San Valentino, romantica e non stucchevole.
Originale il modo in cui è stata presentata..me la sono immaginata come una storia a bivi (sarebbe stato carino anche in questa versione,no? ).
Mi sono piaciuti molto anche i disegni, azzeccati per questa sceneggiatura.
Intriganti anche le tavole della nottata storta, un giallo/noir che spezza la "tensione" con toni umoristici. Una breve molto piacevole.
Godibile e molto piacevole una crema fortuita, una storia culinaria che ti fa venire fame ;:) o meglio voglia di qualcosa di buono ;D
Interessante anche il redazionale dedicato al San Valentino targato Disney, come l'anticipazione sulla storia Veneziana che mi incuriosisce molto.
L'isola delle comete per fortuna me la sono tolta, letta con voglia pari a zero. È durata troppo, mi son scordata un sacco di cose, non mi è venuta la voglia di andare a riprendermi gli episodi precedenti per ripassare in vista del finale.
Sei puntate interminabili.Mi spiace perché è evidente che ci sia stato tanto lavoro dietro, ma no, non fa per me.
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Anche per me la sanvalentinata è davvero riuscita, frizzante, punzecchiante ma anche romantica senza essere sdolcinata.
Grandissimo modello che si intravede fra le pieghe le mitiche Vacanze intelligenti (https://it.wikipedia.org/wiki/Dove_vai_in_vacanza%3F).
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Recensione Topolino 3612

È la festa degli innamorati il tema portante di Topolino 3612. A San Valentino, oltre alla copertina di Andrea Freccero (ispirata al celebre dipinto Il bacio (https://it.wikipedia.org/wiki/Il_bacio_(Hayez)) di Francesco Hayez), sono dedicati il Che aria tira di Silvia Ziche, l’editoriale di Alex Bertani, il Dietro le quinte… di Jacopo Iovannitti (con intervista allo stesso Freccero) e la storia d’apertura, Si Sanva chi può, divisa in tre parti, intitolate L’idea, Il piano e L’evento.
Qui un Sergio Badino in ottima forma si riallaccia al percorso brillantemente tracciato con Siamo serie! (https://inducks.org/story.php?c=I+TL+3432-1P), regalando perle d’umorismo nell’ambito di una vicenda fresca e briosa, ambientata, logicamente, il 14 febbraio. Le peripezie a sfondo romantico di Paperino e di una Paperina più comprensiva rispetto al passato (come da recente evoluzione del character) sono spassose e ricche di irresistibili ammiccamenti al lettore. Risultano altresì azzeccati i collegamenti, all’inizio e alla fine, con le rocambolesche vicissitudini di Paperone e Brigitta, con annessi nipotini e nipotine.

La trascinante hit dei Benestanti e Monoreddito[/size][/i]
Molto valido il lavoro dei disegnatori coinvolti, Alessandro Perina, Marco Mazzarello e Luca Usai: ciascuno di loro si occupa di un episodio, rendendone alla perfezione lo spirito tenero e lieve, con l’ausilio della colorazione vivace di Gaetano Gabriele D’Aprile e Manuel Giarolli. Si crea così un impasto ben amalgamato che addolcisce il palato, instillando buonumore.
Si ride parecchio anche nella successiva Manetta e Rock Sassi in: Una nottata storta. Dopo averci condotto qualche mese fa sul Viale del Tramonto (https://it.wikipedia.org/wiki/Viale_del_tramonto) con Topolino in: Tutti sospetti (https://inducks.org/story.php?c=I+TL+3595-2), Niccolò Testi ribadisce la sua passione per il noir d’annata e si diletta a giocare con i cliché del genere, a partire dalla voce narrante fuori campo del detective Quackard (un duro, ovviamente abbigliato con cappello Fedora e impermeabile d’ordinanza), per arrivare al colpo di scena finale che riguarda una malvagia e fascinosa dark lady alla Lizabeth Scott. Nel mezzo, tante citazioni a iconiche pellicole d’epoca con Bogart, Mitchum & co., assai gustose per i patiti di hard boiled e dintorni.

Robert Mitchum non avrebbe fatto di meglio…[/size][/i]
Come di consueto, Giorgio Cavazzano è pienamente a proprio agio nelle atmosfere tenebrose. Lo dimostra fin dalla prima vignetta, in cui – supportato dalle chine di Alessandro Zemolin e dai colori di Chiara Bonacini – raffigura da par suo la silhouette del solitario investigatore, beniamino cinematografico di Manetta e Rock Sassi, mentre cammina per la città in una notte di pioggia. Il Maestro veneziano dà l’idea di essersi divertito nel dare forma a queste diciotto tavole, e noi con lui.
Torniamo indietro di un paio di secoli con Paperen e la crema fortuita, per la serie Avventure golose, diretta prosecuzione di Paperoine de Paperoux e i tuberi di Papermentier (https://inducks.org/story.php?c=I+TL+3611-4), pubblicata la scorsa settimana (https://www.papersera.net/wp/2025/02/14/topolino-3611/), sempre con i testi di Sergio Cabella e le matite di Ottavio Panaro. Ritroviamo a inizio Ottocento gli apprendisti pasticcieri, ed esperti pasticcioni, Paperen e Paperogaen, trasferitisi da Parigi a Torino, dove li raggiunge il cugino Gaston.
Come sette giorni fa, il plot si rifà a un evento reale (che nell’occasione coinvolge le nocciole e Napoleone Bonaparte), ben illustrato da Francesca Agrati nel servizio a seguire. Questo ciclo dal sapore antico, tutt’altro che pretenzioso ma con una precisa identità didattica, funziona piuttosto bene e, con leggerezza, arricchisce il lettore di nuove conoscenze.
Abbiamo poi Flight 012, sesto e ultimo episodio della seconda stagione de Le Isole della Cometa. Giunge dunque al termine, almeno per il momento, questa lunghissima saga cominciata nell’aprile di due anni or sono, sulla quale il direttore puntava molto. Onestamente, però, a parere di chi scrive, le aspettative sono state in buona parte disattese. Se la prima stagione aveva lasciato con l’amaro in bocca e la sensazione che in centonovanta pagine non fosse accaduto pressoché nulla, la seconda era partita meglio, aggiungendo un po’ d’azione all’introspezione: strada facendo, però, ha perso smalto. Davvero troppa la carne al fuoco per non ingenerare confusione, complice anche qualche salto temporale poco chiaro.

Uno per tutti, tutti per uno![/size][/i]
Dispiace, perché è evidente come, dopo l’avvio in salita, Pietro B. Zemelo abbia provato a mettersi d’impegno per aggiustare il tiro e salvare la baracca, coadiuvato da un Nico Picone sempre abile nel costruire tavole ariose dal forte impatto. Sulla carta il progetto, dall’approccio maturo e riflessivo, pareva abbastanza interessante e contava su idee valide, come la differenziazione caratteriale delle due Minni e l’ambiguità della new entry Babou. A non convincere è stato lo sviluppo, con l’estenuante lentezza iniziale, le eccessive diramazioni, alcuni passaggi logici ardui da decifrare e un villain dallo scarso carisma. Alla luce di tutto ciò, è paradossale che, edificata una simile impalcatura, la conclusione dell’ultima puntata, con i protagonisti sulla spiaggia per la resa dei conti, appaia affrettata e non soddisfacente.
Certo, leggendo tutte d’un fiato le trecentosettanta pagine complessive ci si appassionerebbe di più, ci s’immergerebbe maggiormente nel ventoso clima isolano, magari si assaporerebbero sprazzi di libertà in mezzo al mare e non si perderebbe lungo il cammino qualche dettaglio di rilievo. La resa, insomma, sarebbe migliore. Qui, però, siamo su Topolino e chi attende l’uscita ogni settimana finisce per stancarsi assieme ai personaggi, ancor più considerato che, nel bel mezzo, la vicenda si è interrotta per venti mesi (!). Se a ciò aggiungiamo che neanche in questo caso si addiviene a un vero epilogo ma, anzi, sono varie le situazioni che restano in sospeso, ecco che, alla prospettiva di un’eventuale terza stagione (verso la fine del 2026, chissà?…), il senso di spossatezza si amplifica.
Il libretto si chiude con la gag La crepa, per la serie A le… zione di risparmio, in cui gli intramontabili Carlo Panaro e Valerio Held strappano un sorriso con semplicità. Da menzionare, inoltre, la rubrica Fumettando, con Giuseppe Zironi che continua a illustrarci come ritrarre Orazio, e l’anteprima, a cura di Marco Travaglini, della storia in tre atti Le maschere, realizzata da Andrea Malgeri come autore completo, al via sul prossimo numero.
Voto del recensore: 3/5
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Nella tabella delle votazioni sarebbe stato meglio non dividere "Si Sanva chi può" in tre storie differenti (sebbene in parte lo siano) perché così il voto si disperde e un soggetto 'lungo' molto carino rischierà di non arrivare nei primi posti dei soggetti brevi proprio per questa divisione, perdendo la corsa al Topo Oscar 2025. Come storia unica e lunga avrebbe avuto più possibilità di entrare nei lotti finali.
Visto che ormai è troppo tardi per cambiare le cose, propongo alla fine di sommare le tre differenti votazioni delle tre parti in modo di avere un unico punteggio finale per una sola storia lunga titolata semplicemente "Sanva"
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Visto che ormai è troppo tardi per cambiare le cose, propongo alla fine di sommare le tre differenti votazioni delle tre parti in modo di avere un unico punteggio finale per una sola storia lunga titolata semplicemente "Sanva"
Condivido,proporrei per semplicità per chi volesse votare Sanva di votare la prima storia
:arrow: si Sanva chi può - l'idea
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Anche perché votando tutti i Sanva poi rimarrebbero fuori le altre storie del numero che sono piacevoli e le vedrei in finale ai TopoOscar
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Nella tabella delle votazioni sarebbe stato meglio non dividere "Si Sanva chi può" in tre storie differenti (sebbene in parte lo siano) perché così il voto si disperde e un soggetto 'lungo' molto carino rischierà di non arrivare nei primi posti dei soggetti brevi proprio per questa divisione, perdendo la corsa al Topo Oscar 2025. Come storia unica e lunga avrebbe avuto più possibilità di entrare nei lotti finali.
Condivido anch'io.
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Visto che ormai è troppo tardi per cambiare le cose, propongo alla fine di sommare le tre differenti votazioni delle tre parti in modo di avere un unico punteggio finale per una sola storia lunga titolata semplicemente "Sanva"
Condivido,proporrei per semplicità per chi volesse votare Sanva di votare la prima storia
:arrow: si Sanva chi può - l'idea
Io ho fatto così...
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Vado controcorrente e dico che a me Sanva non è piaciuta. Non è brutta, ci sono dei momenti simpatici, la coppia principale è molto tenera, i disegni sono gradevoli, però ha due difetti principali In primis, il ritmo viene completamente ammazzato dalla decisione di dividere la storia in tre parti; la prima e la seconda parte non sembrano giungere a una risoluzione, sono troncature nette che interrompono la storia senza un climax di alcun genere. Accorpare le tre parti in un episodio unico, magari mostrando le due vicende principali in parallelo alternando i due punti di vista (da una parte la serata zio Paperone & Brigitta, dall'altra Paperino & Paperina).
Il secondo difetto è in un certo senso una prosecuzione del primo: anche la terza parte finisce, ma non c'è stato alcun climax, è un susseguirsi di eventi con un paio di gag qua e là, ma non si avverte alcuna storia. Sembra leggere il resoconto di due amici che riferiscono quanto gli è accaduto la sera prima ("ho lasciato i piccoli dallo zio, siamo andati a mangiare fuori, purtroppo il conto era salato e le quantità di cibo esigue, però alla fine siamo stati bene.").
Davvero carina invece Manetta e Rock Sassi in: una nottata storta; Testi si muove pienamente a suo agio nel mondo "noir" e ne ritrae perfettamente le atmosfere, anche in una storia dal registro comico. Le gag sono simpatiche e anche le tematiche trattate sono interessanti e ben amalgamate al racconto. Mi è piaciuto come la rivalità tra Manetta e Rock si palesi in due sfere diverse: da un lato la passione condivisa per la serie, che sfocia in un'ossessione tale da voler dimostrare a tutti i costi di essere "più fan" dell'altro; allo stesso tempo la rivalità si manifesta sul lavoro, con entrambi i poliziotti che cercano di raggiungere più traguardi del collega.
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Poche parole per un numero che metto nella categoria dei dimenticabili perchè davvero no riesco a salvare una sola storia. Intendiamoci non che mi abbiano disgustato ma per me c'è un assenza di 'picchi' di qualche spunto che mi possa portar un domani ad una rilettura anche solo parziale.
Le comete non riesco a salvarle nemmeno con questo 'finale', non ci rivedo nulla del 'mio' Topolino, troppo 'else' questo world forse. I disegni di cavazzano (che ho trovato migliori di altri di questo periodo del maestro) salvano la storia mentre la 'sanva' (con questo titolo da 'bro' ) è troppo lontana dai miei gusti per strappare qualcosa oltre la sufficienza. Ben scritta, come già detto sopra, la divisione non l ho trovata utilissima, ma credo sia lo scotto da pagare ogni anno per queta festa per cui ben venga per i lettori più romantici di me (ci vuol poco)
Non sono uno che pretende di apprezzare ogni storia di un contenitore come Topolino ma queto è uno di quei rari casi in cui il numero entra in libreria per collezionismo. Forse un giorno avrò voglia di dar un altra possibilità alle comete... ma non è questo il giorno (cit.)
No anzi..una cosa va salvata: la copertina che riesce a farsi ammirare pur su un soggetto 'amoroso' che, come detto, non è tra i miei preferiti di sicuro. Come copertinista ad ora penso Freccero sia inarrivabile..se trovasse due minuti liberi per fare pure quelle dei GC magari
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Poche parole per un numero che metto nella categoria dei dimenticabili perchè davvero no riesco a salvare una sola storia. Intendiamoci non che mi abbiano disgustato ma per me c'è un assenza di 'picchi' di qualche spunto che mi possa portar un domani ad una rilettura anche solo parziale.
Le comete non riesco a salvarle nemmeno con questo 'finale', non ci rivedo nulla del 'mio' Topolino, troppo 'else' questo world forse. I disegni di cavazzano (che ho trovato migliori di altri di questo periodo del maestro) salvano la storia mentre la 'sanva' (con questo titolo da 'bro' ) è troppo lontana dai miei gusti per strappare qualcosa oltre la sufficienza. Ben scritta, come già detto sopra, la divisione non l ho trovata utilissima, ma credo sia lo scotto da pagare ogni anno per queta festa per cui ben venga per i lettori più romantici di me (ci vuol poco)
Non sono uno che pretende di apprezzare ogni storia di un contenitore come Topolino ma queto è uno di quei rari casi in cui il numero entra in libreria per collezionismo. Forse un giorno avrò voglia di dar un altra possibilità alle comete... ma non è questo il giorno (cit.)
No anzi..una cosa va salvata: la copertina che riesce a farsi ammirare pur su un soggetto 'amoroso' che, come detto, non è tra i miei preferiti di sicuro. Come copertinista ad ora penso Freccero sia inarrivabile..se trovasse due minuti liberi per fare pure quelle dei GC magari
GC c’è già Giorgio Cavazzano (anche se a molti non piace). Per il resto è le comete sono d’accordo con te al 100%, purtroppo a me Topolino piace solo nelle rare volte di una storia nuova di Fantomius o di Casty, il primo compare su Topolino raramente, il secondo ancora di più.
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credo sia lo scotto da pagare ogni anno per queta festa per cui ben venga per i lettori più romantici di me (ci vuol poco)
Neanche io sono un amante delle storie sentimentali o incentrate sull'amore e i rapporti di coppia, ma sinceramente ritengo questa storia fiacca per come è strutturata più che per il tema trattato. Anche senza scomodoare quei capolavori de I racconti attorno al fuoco, negli anni ci sono state numerose storie che hanno trattato il romanticismo amoroso e che sono riuscite quantomeno a intrattenermi grazie a una sceneggiatura solida, come Paperino e il dubbio sentimentale, Paperino, Paperina e l'anniversario a sorpresa o Paperina e la festa del travestimento o Paperino e il San Valentino super
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credo sia lo scotto da pagare ogni anno per queta festa per cui ben venga per i lettori più romantici di me (ci vuol poco)
Neanche io sono un amante delle storie sentimentali o incentrate sull'amore e i rapporti di coppia, ma sinceramente ritengo questa storia fiacca per come è strutturata più che per il tema trattato. Anche senza scomodoare quei capolavori de I racconti attorno al fuoco, negli anni ci sono state numerose storie che hanno trattato il romanticismo amoroso e che sono riuscite quantomeno a intrattenermi grazie a una sceneggiatura solida, come Paperino e il dubbio sentimentale, Paperino, Paperina e l'anniversario a sorpresa o Paperina e la festa del travestimento o Paperino e il San Valentino super
ecco tieni conto che io i racconti intorno al fuoco li ho graditi poco poco, figurati le possibilità che poteva avere questa storia
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Inizialmente sorpreso e un po' infastidito dal 'problema' di Paperino di dover lasciare i nipotini da soli per passare una serata con Paperina (Qui, Quo e Qua hanno vissuto esperienze ben più 'pericolose' e tante situazioni simili, a cominciare dalle notti in cui lo zio si trasforma in Paperinik) ho poi compreso che ciò era funzionale allo svolgimento del primo episodio, per me il migliore anche perché decisamente 'alternativo' rispetto ai seguenti.
Probabilmente l’espediente del San Valentino di qualche anno fa serve a giustificarlo.
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Una petizione per il pilota naufrago, vi prego...
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Carina la storia d'apertura su San Valentino. Fa il suo lavoro di storia celebrativa. Ho capito solo dopo un po' che Sanva sta per San Valentino, forse l'inverno mi sta fiaccando del tutto :- Mi è piaciuta la caratterizzazione di Paperina, dolce e comprensiva. Mi è piaciuta Brigitta che canta Battiato ;D
Bella la storia con Manetta e Rock Sassi. Forse a Testi piace il cinema noir? ;D già avevamo avuto "Topolino in: tutti sospetti" con la parodia di Gloria Swanson; in "Una nottata storta" il detective Quackard è il tipico investigatore hard boiled che narra in prima persona e porta impermeabile e cappello, e c'è la storpiatura di vari titoli di film del periodo d'oro del cinema noir: Il grande sonno, L'infernale Quinlan, Giungla d'asfalto e altri che al momento non ricordo. Il resto della storia è scorrevole e divertente, i disegni mi sembrano di un Cavazzano più in forma rispetto ad altre ultime prove. Cavazzano mi sembra la scelta ideale per una storia di questo genere.
"Paperen e la crema fortuita" è carina, principalmente ha avuto l'effetto di farmi venire voglia di Nutella :tongue:
Sulle Comete farò un commento più completo nei prossimi giorni, quando avrò riletto entrambe le stagioni.
Dato che mi fa sempre piacere aggiungere citazioni, Quackard è palesemente la parodia del tenente Kojak https://assonanze.com/2024/01/11/il-tenente-theo-kojak-e-telly-savalas/ che aggiunge ancora più gusto alla storia