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Le Pubblicazioni => Topolino => Topic aperto da: Euri - Mercoledì 19 Feb 2025, 06:49:02
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Le storie a fumetti
Le Maschere - Atto Primo
Episodio 1 di 3
Storia, disegni e chine di Andrea Malgeri
Colore di Manuel Giarolli
Zio Paperone e Il Frusciante, Sonante Stortodeposito
Storia di Fabio Michelini
Disegni e chine di Francesco Guerrini
Colore di Debora Grazio
PippoSpot - Una Carica di Tutto Rispetto
Storia, disegni e chine di Alessio Coppola
Colore di Marco Di Grazia
Paperino e L'assistenza Totale
Storia di Marco Bosco
Disegni di Ottavio Panaro
Chine di Simone Paoloni
Colore di Irene Fornari
Topeo Scienziato Viaggiatore - Topeo e Pipponio ai Confini del Mondo
Storia di Sergio Cabella
Disegni e chine di Marco Palazzi
Colore di Gaetano Gabriele D'Aprile
A Lezione di Risparmio - Tonfi
Storia di Carlo Panaro
Disegni e chine di Valerio Held
Colore di Valentina Mauri
Copertina di Francesco D'ippolito
Colore di Andrea Cagol
(https://l.top4top.io/p_3337bvqxk0.jpg)
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Il tratto di Ottavio Panaro mi piaceva tanto, ma ormai è rimasto solo nella scrittura del titolo. Che peccato che si sia così normalizzato...
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Il tratto di Ottavio Panaro mi piaceva tanto, ma ormai è rimasto solo nella scrittura del titolo. Che peccato che si sia così normalizzato...
a me non è mai piaciuto ;D
Le maschere: una storia molto intrigante ed è praticamente una storia di super eroi, genere che aprezzo moltissimo, in più ho adorato il ripescaggio di Rimpizio.
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"Le Maschere" porta sul Topo una ventata di freschezza (sia a livello narrativo che grafico) per cui elogio la partenza a spron battuto della nuova fatica, la più lunga finora, di Andrea Malgeri.
Sarà che l'ambientazione carnevalesca mi fa simpatia, sarà che ho sempre avuto curiosità nei riguardi delle "Maschere" della Commedia dell'Arte ma ero già ben predisposto nei confronti di questo racconto e la lettura del primo episodio mi ha lasciato entusiasta.
Il taglio della sceneggiatura è fresco, brioso, cadenzato... Si sfoglia che è un piacere e apprezzo molto la commistione tra le tematiche mature come l'oppressione nei riguardi dei poveri da parte dei prepotenti con il tema leggero e prettamente umoristico della commedia teatrale.
Sono rimasto poi più di un istante a guardare (o meglio, ammirare) la vignetta in cui Colombina e Arlecchino incrociano i loro sguardi; credo sia stata resa con una forza emotiva capace di comunicare in maniera forte e impattante il sentimento che cova da subito tra i due personaggi.
Pollice totalmente all'insù per questo fantastico esordio!
A seguire troviamo una storia dal carattere classico, che cita gustosamente Barks (i tre "dotti" professori che prendono tempo sul da farsi in relazione al problema) Pezzin (il Deposito trasfigurato dal solito aspetto) e Cimino (il cappuccio nero di Battista, annunciatore di disgrazie).
La storia è vivida, intrattiene molto bene e mi è proprio piaciuta nel suo sviluppo nonostante mi chiedessi dove si sarebbe andati a parare dopo il periodo di assestamento della nuova moda.
La svolta drammatico-onirica di cui lo Zione è vittima ad occhi aperti è stata una mossa secondo me azzeccata nel passaggio tra le due fasi del racconto e conduce ad un epilogo divertente e sfizioso.
Gustosissimi e personali come al solito i disegni del maestro Guerrini.
Trovo amabile, poi, la breve di Coppola che riporta in scena in maniera brillante il suo adorabile PippoSpot.
L'esperto autore romano unisce sapientemente le sue chicche di umorismo ad una coscienza ecologica sempre attuale e molto graziosa per come viene presentata, fin dall'azzeccato e dolcissimo titolo.
Il trio Pippo-Ozzy-Bruto funziona molto bene, le tre individualità si mescolano in maniera intrigante in un gruppo strano ma proprio per questo fresco e ben assortito, che regge alla grande la scena.
I disegni sono espressivi, nitidi e vividi come ci ha abituati questo bravissimo artista che mi ha fatto veramente piacere rivedere sul libretto a distanza di tanto tempo a questa parte, eccezion fatta per le sue autoconclusive.
A completare un ottimo numero del Topo, due godibili storie.
L'una incentrata sulla sempiterna faida di vicinato tra Anacleto e Paperino declinata sul versante tecnologico e che, anche qui, spruzza attualità da tutti i pori e l'altra che ci immerge, invece, in un'atmosfera storica ammantata di fascino per l'esplorazione e di genuina curiosità nei riguardi di un ignoto tutto da scoprire.
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Devo ancora leggere il numero, ma in queste settimane non ci sono nemmeno due paroline sui 100 anni di Gamba?
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Anche un sondaggio sulle migliori copertine di Carnevale non sarebbe male. Io voto lo Scarpa" del 1986, d'altronde era de Venice".
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Buongiorno, trovo la copertina molto bella, anche l'effetto lucido che possiede,
esco un pò dal discorso fumetto e dico,
ho letto che in edicola usciva con degli adesivi dedicati a Paperino, avviso la mia di fiducia di tenerlo da parte, passo a prenderlo, e resto basito, perchè fare delle pagine più grandi del fumetto stesso, che non si possono imbustare e tenere nella scansia allegati, perchèèèèèèèè?
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Sulle Maschere avevo tantissimi dubbi e presagi di ennesima delusione, invece questo primo episodio mi ha gasato tantissimo. Spero che non si perda e vada avanti con la stessa freschezza. Malgeri bravo sia a scrivere che a disegnare, veramente piacevole da leggere e guardare.
Quella dello Stortodeposito l'ho apprezzata quasi solo per il tratto di Guerrini, e salvo qualche battuta in sceneggiatura. Per il resto non ha capo nè coda, il finale non mi ha lasciato nulla.
Nè capo nè coda ha neanche quella di Topeo, sembra quasi che ci siano dei buchi di sceneggiatura a un certo punto. Palazzi non rientra tanto nei miei gusti, perciò se commentassi i disegni sarei di parte.
PippoSpot è una serie leggera che mi ha sempre garbato e fatto sorridere, e in questo episodio c'è anche Gancetto, che mi piace molto. L'unica cosa che mi fa storcere il naso è il tratto "iperdigitale" di Coppola, talora anche con qualche incertezza nonostante si noti il suo attaccamento al perfezionismo grafico (nelle proporzioni e tutto). I colori invece sono sempre top.
Quella dell'assistente vocale l'ho trovata molto sterile. È un'interpretazione originale dello scontro Anacleto-Paperino, anche perché Bosco è sempre stato uno sceneggiatore innovativo di immenso talento comico, ma in questo caso il duello è proprio "debole" nelle forme e nei pretesti. Mi accodo alla delusione circa il tratto di Panaro, che ho sempre amato, ma che ora si è normalizzato alla maledetta (oserei dire) nuova linea editoriale grafica di dover unificare lo stile in uno solo (che è palesemente quello di Freccero, il direttore artistico). Si nota anche nella Gulp di fine numero di Valerio Held, un altro che apprezzavo nella sua semplicità, e che adesso si è "omologato".
In conclusione numero decente, si lascia leggere. Il non aver visto di nuovo Le Isole della Cometa sul numero dopo tante settimane è stato un sollievo non indifferente.
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Sono rimasta colpita molto positivamente da "Le Maschere", spero che il tenore della storia rimanga così elevato anche nei prossimi episodi, perché promette davvero bene! Sono contenta per il nuovo approdo di tematiche più serie e poco indagate ultimamente nelle storie (come minacce, personaggi che rischiano la vita, scene forti come quella dell'attacco al mulino). Inoltre nutro molto interesse per la Commedia dell'Arte e per le maschere di questo tipo di spettacolo. Mi piace questa esplorazione multiartistica, cioè il fatto che il fumetto indaghi e rappresenti le origini del teatro moderno.
Tanti complimenti ad Andrea Malgeri anche per i disegni, vivaci e anche personalizzati (l'ho notato specialmente nella resa grafica di Paperina).
"Zio Paperone e Il Frusciante, Sonante Stortodeposito" dà un tocco di irrazionalità, non so come dire. È un'altra parabola sui rischi delle mode, sulle conseguenze delle trovate di Paperone, sull'influenzabilità della massa, è vero; però ci sento un non so che di surrealismo, di bizzarria che danno alla storia un tono piacevole. Belle in tal senso anche le vignette in cui Paperone vive una sorta di incubo ad occhi aperti, oltre alla coinvolgente tavola d'apertura.
Gradito il ritorno di Pippospot, che fa parte di quelle riempitive che si fanno ricordare volentieri.
Nulla di che invece la storia di Topeo e il nuovo scontro tra Paperino e Anacleto.
Infine sono contenta per la nuova rubrica che viene annunciata in questo numero e che partirà già dalle prossime uscite, e che sarà dedicata all'approfondimento di parole ed etimologie rare o desuete che si possono trovare nelle storie di Topolino. Viene annunciata come rubrica nuova, ma a me sembra di aver già visto degli approfondimenti di questo tipo nei numeri dell'anno scorso.
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Mi unisco al coro: anch'io ho apprezzato "Le maschere", che parte da una idea interessante e ci mostra un singolare quintetto di eroi (ma non supereroi) al posto del solito Paperino costretto a trasformarsi in qualcosa che non è (vedasi recente Fantasma dell'Opera). Anche il fatto che le puntate siano solo tre lascia ben sperare per il seguito della storia.
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Sulle Maschere avevo tantissimi dubbi e presagi di ennesima delusione, invece questo primo episodio mi ha gasato tantissimo. Spero che non si perda e vada avanti con la stessa freschezza. Malgeri bravo sia a scrivere che a disegnare, veramente piacevole da leggere e guardare.
Quella dello Stortodeposito l'ho apprezzata quasi solo per il tratto di Guerrini, e salvo qualche battuta in sceneggiatura. Per il resto non ha capo nè coda, il finale non mi ha lasciato nulla.
Nè capo nè coda ha neanche quella di Topeo, sembra quasi che ci siano dei buchi di sceneggiatura a un certo punto. Palazzi non rientra tanto nei miei gusti, perciò se commentassi i disegni sarei di parte.
PippoSpot è una serie leggera che mi ha sempre garbato e fatto sorridere, e in questo episodio c'è anche Gancetto, che mi piace molto. L'unica cosa che mi fa storcere il naso è il tratto "iperdigitale" di Coppola, talora anche con qualche incertezza nonostante si noti il suo attaccamento al perfezionismo grafico (nelle proporzioni e tutto). I colori invece sono sempre top.
Quella dell'assistente vocale l'ho trovata molto sterile. È un'interpretazione originale dello scontro Anacleto-Paperino, anche perché Bosco è sempre stato uno sceneggiatore innovativo di immenso talento comico, ma in questo caso il duello è proprio "debole" nelle forme e nei pretesti. Mi accodo alla delusione circa il tratto di Panaro, che ho sempre amato, ma che ora si è normalizzato alla maledetta (oserei dire) nuova linea editoriale grafica di dover unificare lo stile in uno solo (che è palesemente quello di Freccero, il direttore artistico). Si nota anche nella Gulp di fine numero di Valerio Held, un altro che apprezzavo nella sua semplicità, e che adesso si è "omologato".
In conclusione numero decente, si lascia leggere. Il non aver visto di nuovo Le Isole della Cometa sul numero dopo tante settimane è stato un sollievo non indifferente.
Caro Maryano,
nel ringraziarti, devo fare due precisazioni: non ho mai disegnato in digitale, ma sempre e solo su cartoncino Fabriano, invece, per quanto riguarda i colori, concordo con te sull'ottima qualità, ma il merito va al bravissimo Marco Di Grazia, io ho solo applicato le ombreggiature in grigio, quelle sì in digitale, ma solo dopo aver scansionato le tavole originali disegnate e inchiostrate a mano.
Perdonate questa incursione, ma era solo per ristabilire verità riguardo ai giusti meriti e alla corretta tecnica. Un caro saluto a tutti! :-)
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Infine sono contenta per la nuova rubrica che viene annunciata in questo numero e che partirà già dalle prossime uscite, e che sarà dedicata all'approfondimento di parole ed etimologie rare o desuete che si possono trovare nelle storie di Topolino. Viene annunciata come rubrica nuova, ma a me sembra di aver già visto degli approfondimenti di questo tipo nei numeri dell'anno scorso.
Anche a me è piaciuta l'intervista a Marco Ballarè, che ben più di una volta ha già avuto il suo spazio sul Topo nell'approfondire etimologia e corretto utilizzo di parole desuete tratte da una storia pubblicata in quello stesso numero.
Per questa ragione mi ha stupito trovare solo ora questa intervista e leggere che la rubrica partirà dalla prossima settimana quando non è affatto così.
A meno che non cambi qualcosa nell'impostazione per come l'abbiamo letta finora ma di sicuro non si tratta del varo di una rubrica nuova.
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A pagg. 69/73 lo Zione cita "All'alba Sorgeró" da Frozen- Il Regno di ghiaccio, piccola chicca!
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A pagg. 69/73 lo Zione cita "All'alba Sorgeró" da Frozen- Il Regno di ghiaccio, piccola chicca!
Grazie Raggiodisole! Non ci sarei mai arrivato non avendo familiarità con il brano, e tuttavia sentivo che la dinamica della vignetta intendesse rimandare anche ad altro. Così assume sicuramente più gusto!
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Recensione Topolino 3613

Topolino 3613 si apre con quella che è stata la storia al centro dei teaser (https://www.papersera.net/wp/2025/02/19/un-viaggio-speciale-tra-le-maschere-della-tradizione-carnevalesca/) pubblicati sui numeri precedenti, i quali hanno creato, unitamente agli ultimi editoriali del direttore e al redazionale in calce al numero scorso (https://www.papersera.net/wp/2025/02/18/topolino-3612/), una considerevole aspettativa nei suoi confronti. Per ora, dopo la lettura di questo primo episodio, possiamo dire che Le Maschere non hanno deluso tale aspettativa.
Alla sua prova del fuoco, ovvero la prima esperienza quale autore completo su di una trama di ampio respiro, Andrea Malgeri pare avere colpito nel segno. La narrazione di questo Atto primo sa dipanarsi in modo coerente ed interessante, sviluppando bene tutte le sottotrame che la coinvolgono. Se gran mistero non pare esservi sull’identità delle Maschere, che si rivelano un coeso gruppo di vendicatori ante litteram in una Venezia cinque/seicentesca preda di furfanti che hanno saputo farsi assumere quali guardie statali alle dipendenze di un Doge assolutamente inetto ed imbelle, nondimeno la curiosità del lettore è tanta nel voler sapere di più sulle motivazioni del gruppo e sul come si dipanerà la parte romantica della vicenda, vero fulcro della trama.
Neppure il comparto grafico tradisce le aspettative, dato che si rivela di altissimo livello non solo per quanto concerne espressività e dinamismo dei personaggi, dai più classici a quelli creati per l’occasione, ma anche per quel che riguarda gli sfondi veneziani d’epoca, ben dettagliati e definiti. Il tutto, ovviamente, crea ancora più attesa per la prossima puntata: puntiamo sul fatto che la fiducia del lettore sarà ben ripagata.

Uno scorcio veneziano non banale e ottimamente rappresentato[/size][/i]
Delude invece, e spiace dirlo, il ritorno di Fabio Michelini sul settimanale, ai testi di Zio Paperone e il frusciante, sonante stortodeposito, per i disegni di Francesco Guerrini. La vicenda si rivela purtroppo assai confusionaria, senza raggiungere nemmeno quei livelli di umorismo demenziale cui mirava e che l’avrebbero salvata. Neanche l’uso dei personaggi sembra consono al classico tenore delle storie Disney e al loro vero potenziale (per esempio, non si capisce perché Paperone chiami in suo aiuto anonimi scienziati anziché Archimede), e neppure i classici disegni “sporchi” di Guerrini aiutano, per questa volta, la lettura, che probabilmente avrebbe necessitato di un artista più lineare e meno dettagliato. Persino la risoluzione della vicenda pare steccare, dipendendo più da un deus ex machina sfavorevole che da una vera presa di coscienza del problema venutosi a creare.

Ozzy sta meglio nelle sue vesti di sempre!
Passando oltre, torna la serie dedicata a Pippo pubblicitario con una storia tutta farina del sacco del suo creatore Alessio Coppola. Pippospot – Una carica di tutto rispetto si rivela essere una riempitiva di media lunghezza più che gradevole, sia per i testi, sia per i disegni. La trama scorre via bene ed invita molto a riflettere su come potremmo risparmiare un po’ d’energia elettrica se solo lo volessimo, seppure le trovate dello scultore Ozzy siano così bizzarre da rasentare il surreale: ma proprio tale “carica” di surrealismo è ciò che fa stare il lettore incollato alle tavole, per la curiosità di sapere dove si andrà poi a parare. I disegni sono perfettamente adeguati allo spirito della trama: semplici, leggibili, scorrevoli, ma mai banali od inespressivi, rappresentano un vero valore aggiunto. Una menzione speciale va al bizzarro (a dir poco) scultore Ozzy, autentico viceprotagonista a tutto tondo della storia, che si è guadagnato con merito lo spazio dedicatogli.
Piacevole è anche la più breve del numero, Paperino e l’assistenza totale. Marco Bosco sembra scrivere un’ennesima, per quanto divertente, sfida all’ultima vigliaccata tra Paperino e Anacleto, salvo farle prendere una direzione parzialmente inattesa già in corso di sviluppo, per poi divergere dal cliché da un lato senza abbandonarlo completamente, e dall’altro, in modo quasi paradossale, facendo prendere alla storia una piega del tutto inaspettata, fino ad una sentita risata finale. Ottavio Panaro ai disegni pare in questa occasione avere smussato alcuni suoi tipici eccessi, facendone sicuramente guadagnare l’espressività dei personaggi.

Giusta osservazione Topeo, ma speriamo che tu sia più avventuroso in futuro!
Il numero termina con quello che sembra essere l’inizio un nuovo ciclo di storie. Topeo scienziato viaggiatore vede protagonista, a quanto pare, un antenato di Topolino dei tempi dell’antica Grecia, affamato di conoscenza scientifica e geografica. Questa sua prima avventura, scritta da Sergio Cabella e disegnata da Marco Palazzi, reca il più che adatto titolo di Ai confini del mondo, giacché chiede al lettore di accompagnare Topeo ed i suoi amici a scoprire cosa vi sia al largo delle Colonne d’Ercole, sfidando miti e superstizioni dell’epoca, come se gli eroi fossero degli emuli dell’Ulisse dantesco.
L’intento educativo della storia è palese (e sicuramente meritevole, sia chiaro); tuttavia non possiamo non rilevarne l’eccessiva didascalicità in una trama dove, in fondo, ben poco succede. Ci auguriamo molta più azione nei canovacci a venire, elemento che non consideriamo certo incompatibile con le velleità didattiche del ciclo. Buoni i disegni, dettagliati ed espressivi il giusto per una trama del genere. La storia si lascia quindi leggere, ma poco lascia al lettore che inevitabilmente la scorderà subito, nonostante i buoni intenti.
Molto interessanti sono un po’ tutti i redazionali di questa settimana, da quello che tratta delle maschere della Commedia dell’Arte (e che molto rivela sulla storia di questi iconici personaggi e sul come in fondo anche i characters del mondo Disney, volendo, siano delle maschere perfette), fino a quello dedicato alla figura di Marco Ballarè e all’importanza di conoscere l’etimologia ed il significato delle parole più o meno comuni che siano, passando per la scheda che insegna a disegnare Orazio a figura intera, a cura di Giuseppe Zironi.
Completano il tutto il canonico Che aria tira a… Paperopoli di Silvia Ziche, il tradizionale editoriale del direttore Alex Bertani e la piacevole one-page finale opera di Carlo Panaro e Valerio Held.
Segnaliamo, infine, che la splendida copertina di Francesco D’Ippolito e Andrea Cagol, ispirata alla prima storia del numero, è stampata su carta plastificata: se trattasi di nuova linea editoriale costante o di scelta estemporanea è cosa che sapremo solo nel tempo a venire.
Voto del recensore: 3/5
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https://www.papersera.net/wp/2025/02/22/topolino-3613/
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A pagg. 69/73 lo Zione cita "All'alba Sorgeró" da Frozen- Il Regno di ghiaccio, piccola chicca!
Anche a me ricordava qualcosa ma non riuscivo a identificare bene cosa.
Già queste scene marcate da uno Zione in preda ad uno straniante (ed efficace) stato di delirio mi avevano colpito in positivo; con questa associazione diventano ancor più una gustosa chicca.
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Solo in una storia in costume (e in maschera) Paperino poteva fare 'il difficile' con Paperina. Di solito è il suo zerbino ma questa volta si fa desiderare. La scena veneziana creata da Andrea Malgeri (qui autore completo) vede riprendere un vecchio nome come quello di 'Capitano Bassotto Cuore Nero', ovviamente aderente al personaggio interpretato da Nonno Bassotto, vista la sua vita 'fluviale' ai tempi dell'arrivo di Paperone in America.
Però, riguardo la tipologia dei personaggi coinvolti, l'autore esagera nel proporre tre 'ciccidi' sulla stessa scena: non solo l'originale nipote di Nonna Papera ma anche un suo cugino creato per l'occasione e addirittura il Doge, con le stesse caratteristiche non solo fisiche ma anche comportamentali.
E limita i volti noti della Compagnia degli Sgangherati al solo Filo, circondandolo di figure anonime quando poteva utilizzare quelle di Sgrizzo, Ok Quack e Little Gum (tanto per fare tre nomi). Al contrario, la Compagnia dei Piumati (o dei Mascherati, a seconda dei casi), capitanata da Paperon de' Paperoni (che rinnova in salsa veneziana le rivalità con Sganga e con 'Grazia'), vede i volti noti di Paperino, Paperoga, Pico e, per l'appunto, Ciccio.
Le trame e le situazioni che si susseguono paiono interessanti per cui, specifiche considerazioni a parte, questo primo atto de "Le Maschere" fa ben sperare per i due che seguiranno, confermando le qualità narrative (e anche illustrative) di un autore fra i più interessanti dell'ultima leva.
(https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTUHx_ArL0nuXNbzJtPkeit5FgKl972gGZcgmvHdNAOvk9QW2o6vNe3RuRza0RAGEmiSEA&usqp=CAU)
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Solo in una storia in costume (e in maschera) Paperino poteva fare 'il difficile' con Paperina. Di solito è il suo zerbino ma questa volta si fa desiderare.
Dipende dal doppio ruolo che ha Paperino/Arlecchino nella storia niente affatto facile da gestire; non vuole avere legami con altre persone (nè tantomeno fidanzate) per paura di far correre loro dei pericoli sulla loro pelle.
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Dipende dal doppio ruolo che ha Paperino/Arlecchino nella storia niente affatto facile da gestire; non vuole avere legami con altre persone (né tantomeno fidanzate) per paura di far correre loro dei pericoli sulla loro pelle.
Certamente. Infatti temo l'inevitabile ritorno allo 'zerbinaggio' alla fine del Terzo Atto :innocent:
Maschere a parte, il resto del numero l'ho trovato sottotono e questo 3613 è forse l'albo meno interessante fra quelli usciti nel 2025. Non bastano le tavole di Francesco Guerrini per farmi 'digerire' lo StortoDeposito di Fabio Michelini: una serie di situazioni demenziali per nulla coinvolgenti (almeno per me). Discorso simile per PippoSpot: non avendo mai seguito con interesse questa serie, mi chiedo se il personaggio di Ozzy sia ricorrente, vista l'accoglienza familiare di Pippo.
Solita diatriba fra Paperino e Anacleto mentre l'ennesima storia in costume (questa volta di Topeo, scienziato e viaggiatore) mi sembra proprio un plot visto e rivisto, per quanto specifico nel periodo storico come nella locazione geografica. I disegni mi sembrano molto anni '90, soprattutto nel delineare i personaggi. Quasi 'incoerenti' in questo particolare periodo storico-illustrativo del libretto. Ci sarà un bis, fra qualche settimana... :innocent:
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Però, riguardo la tipologia dei personaggi coinvolti, l'autore esagera nel proporre tre 'ciccidi' sulla stessa scena: non solo l'originale nipote di Nonna Papera ma anche un suo cugino creato per l'occasione
In realtà il cugino Rimpizio era già apparso in questa storia: https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2646-5
Si tratta quindi di un incredibile recupero di un personaggio apparso solo una volta tanti anni fa, io l'ho apprezzato molto. :)
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Discorso simile per PippoSpot: non avendo mai seguito con interesse questa serie, mi chiedo se il personaggio di Ozzy sia ricorrente, vista l'accoglienza familiare di Pippo.
Ozzy è già apparso nell'episodio "Il futuro vola leggero".
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In realtà il cugino Rimpizio era già apparso in questa storia: https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2646-5 Si tratta quindi di un incredibile recupero di un personaggio apparso solo una volta tanti anni fa, io l'ho apprezzato molto. :)
Però, non l'avrei mai immaginato. M'inchino a questa sorprendente continuity dopo quasi un ventennio e ritiro la critica che però resta nei confronti del Doge ;D
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Non mi aspettavo molto da questo numero perché non amo le storie in costume. Dato che nel sommario ce ne sono ben 2 (una in apertura e una in uscita), sapevo che mi sarei divertito poco.
"Le maschere" per me sono salvabili: nulla da ridire contro Malgeri che ha fatto un ottimo esercizio artistico ma è proprio una questione di gusti personali.
L'ultima invece, quella di Topeo, proprio non mi è piaciuta per tanti motivi: Topolino nella parte di inventore non ce lo vedo, i comprimari mi hanno detto poco e forse avrei provato ad assegnare la parti ad altri personaggi Disney, succedono poche cose e l'ambientazione è molto vaga. Soprattutto su quest'ultimo punto vorrei far notare che tutto quello che sappiamo è che si parte da un luogo imprecisato del sud della Spagna, abitato da un popolo imprecisato (di vaga cultura greca) e si va verso un generico nord incontrando un altro generico popolo in un generico posto della costa occidentale europea.
Gli do giusto il merito di avermi fatto venir voglia di sapere cosa succedesse in Spagna nel II a.C. perché mi sono accorto che per questo ritaglio di spazio-tempo nella mia testa c'era il vuoto assoluto. Ho scoperto che c'erano i cartaginesi, si poteva cogliere l'occasione per dire qualcosa a proposito di questo famoso popolo.
Con gran dispiacere boccio anche la storia "Zio Paperone e Il Frusciante, Sonante Stortodeposito". Era partita benino ma col finale proprio non ci siamo: l'ho riletto 2 volte, penso di averlo capito ma mi sembra proprio assurdo.
Le due brevi "PippoSpot - Una Carica di Tutto Rispetto" e "Paperino e L'assistenza Totale" nella loro semplicità intrattengono ed escono anche dai comuni schemi regalando al lettore qualcosa di fresco e nuovo.
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In realtà il cugino Rimpizio era già apparso in questa storia: https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2646-5 Si tratta quindi di un incredibile recupero di un personaggio apparso solo una volta tanti anni fa, io l'ho apprezzato molto. :)
Però, non l'avrei mai immaginato. M'inchino a questa sorprendente continuity dopo quasi un ventennio e ritiro la critica che però resta nei confronti del Doge ;D
A me il personaggio del Doge è piaciuto fin da subito a livello caratteriale per il dualismo della sua personalità; da nervosissimo a "serenissimo" come il celebre epiteto della Repubblica marinara veneziana.
Quanto al suo aspetto, in un primo momento, la sua corporatura mi aveva rimandato al personaggio del Gran Mogol vista anche la sua carica di "capo". :)
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Penso che il Doge abbia quest’aspetto perché in un prossimo capitolo Rimpizio si metterà una barba finta e verrà scambiato per il esso, in questo capitolo si è fatto capire che sa imitarlo.
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Penso che il Doge abbia quest’aspetto perché in un prossimo capitolo Rimpizio si metterà una barba finta e verrà scambiato per il esso, in questo capitolo si è fatto capire che sa imitarlo.
Niente affatto peregrina questa idea!
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Nota per l'inducks: il gioco a pagina 116 è https://inducks.org/story.php?c=IC+CD++387
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Le maschere sono state una piacevole sorpresa!
Quando ho visto i teaser mi sarei aspettata tutto tranne che un movente per poter incontrare nuovi supereroi!!!.
Questo episodio mi ha lasciata con la curiosità e la voglia di leggere il resto della storia.
È stato bello poter incontrare le maschere, vedere come veniva festeggiato il carnevale, come venivano ideati gli spettacoli, di quanto il potere ad una sola persona malconsigliata possa influire sulla vita delle persone!E poi, girare per Venezia è sempre un piacere!
Il gradito ritorno di Pippospot non ha deluso le aspettative. Nonostante "nasca" come serie leggera e divertente, o almeno così si può pensare, offre molti spunti di riflessione. Come il progetto di Ozzy, che altro non fa che rendere elettrodomestici e oggetti di uso quotidiano non più dipendenti dall'energia elettrica e di combustione. E se ci si pensa bene,ne siamo diventati davvero fin troppo dipendenti.
Comunque, oltre il messaggio, la storia scorre via che è un piacere, regalando momenti di divertimento ( come la faccia del poliziotto che gira la manovella dopo che è stata selezionata una opzione di ricarica "a caso" :tongue: ).Ho apprezzato il ritorno di Gancetto, sempre molto poco utilizzato.
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Ho letto in più commenti che "Le Maschere" sarebbe una storia con supereroi ante litteram, ma a me in realtà sembra più un gruppo di vendicatori mascherati (tipo Zorro). Forse a torto, ma ho sempre pensato ai supereroi come dotati di superpoteri o in ogni caso di abilità molto fuori dal comune (come Batman). Le Maschere invece hanno abilità tutto sommato "ordinarie". Penso che la categoria di vendicatori si addica meglio alle Maschere piuttosto che quella di supereroi, mi sembra più consona dato anche il periodo storico d'ambientazione.
Penso che il Doge abbia quest’aspetto perché in un prossimo capitolo Rimpizio si metterà una barba finta e verrà scambiato per il esso, in questo capitolo si è fatto capire che sa imitarlo.
Sarebbe interessante, non ci avevo pensato!
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Ho letto in più commenti che "Le Maschere" sarebbe una storia con supereroi ante litteram, ma a me in realtà sembra più un gruppo di vendicatori mascherati (tipo Zorro). Forse a torto, ma ho sempre pensato ai supereroi come dotati di superpoteri o in ogni caso di abilità molto fuori dal comune (come Batman). Le Maschere invece hanno abilità tutto sommato "ordinarie". Penso che la categoria di vendicatori si addica meglio alle Maschere piuttosto che quella di supereroi, mi sembra più consona dato anche il periodo storico d'ambientazione.
Anch'io non li vedo affatto come supereroi (anche perché non hanno poteri straordinari) ma piuttosto come dei vendicatori che vigilano sulla città per riprendere i prepotenti e sanare i torti che affliggono sui deboli.
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Ho letto in più commenti che "Le Maschere" sarebbe una storia con supereroi ante litteram, ma a me in realtà sembra più un gruppo di vendicatori mascherati (tipo Zorro). Forse a torto, ma ho sempre pensato ai supereroi come dotati di superpoteri o in ogni caso di abilità molto fuori dal comune (come Batman). Le Maschere invece hanno abilità tutto sommato "ordinarie". Penso che la categoria di vendicatori si addica meglio alle Maschere piuttosto che quella di supereroi, mi sembra più consona dato anche il periodo storico d'ambientazione.
Il paragone con Zorro è la primissima cosa che mi è venuta in mente!
Ma, in un certo senso, anche lui ha caratteristiche da supereroe, a partire dall'identità segreta! :D
A parte questo, evito di parlare delle Maschere, perché è solo la prima puntata, ed è sempre meglio aspettare la fine... però, l'inizio è molto buono!